«Non puoi capire, ieri sera mia moglie era proprio agguerrita! Che performance pazzesca! Mi ha trascinato di peso sul letto e mi ha fatto di tutto e di più! Persino—»
Gilberto sbatté i pugni sul tavolo, la sigaretta tra le labbra. Guardò i suoi colleghi con aria contrariata, incenerendoli con lo sguardo. «Insomma, qui dentro si sta cercando di lavorare. Tu e Michele potreste anche parlare fuori dal mio ufficio, non credi?»
Alex sogghignò. «Cosa c'è, ti dà così fastidio che io e Michele ci divertiamo a raccontare per filo e per segno le nostre esperienze sessuali come non fai tu? Andiamo, quello che ci propini è soltanto frutto della tua fantasia.»
Gilberto sgranò gli occhi, la fronte solcata da una profonda ruga d'espressione. «Come prego?»
«Su, non fare l'ipocrita, Gilberto. Sei un uomo anche tu, e come tutti gli uomini, be'...» Alex inarcò le sopracciglia, il suo sorriso impertinente non accennava a scomparire. «Anche tu hai le tue esigenze.»
Michele scoppiò a ridere. «Dai, lascialo perdere. Il Santo Gilberto non sa nemmeno cosa vuol dire sfiorare una donna. L'ultima volta che l'avrà fatto sarà stato—»
Gilberto si alzò di scatto, gli occhi fuori dalle orbite. «Non dire una parola, brutto stronzo!» Senza pensarci due volte, lo afferrò per il collo e gli rifilò un pugno in piena faccia.
«Che cazzo fai, eh?!» replicò Alex, sorresse il collega per le spalle e intimò a Gilberto di allontanarsi con sguardo furente.
L'altro indietreggiò all'istante, spaventato dalle sue stesse azioni. Non era mai stato un tipo violento. Che cosa ho fatto?, si disse, stava cominciando a tremare. Non aveva mai fatto a botte, né picchiato spontaneamente qualcuno. Nemmeno da ubriaco. Sbarrò gli occhi azzurri alla vista di Michele, che stava tenendosi una mano sul naso e l'altra sullo stomaco, il sangue che gli scorreva sulla parte inferiore del viso, tra il mento rasato e le guance scavate. «Datti una calmata, damerino. E, cosa più importante, fatti una bella scopata, che ne hai un gran bisogno.»
Prima che la furia di Gilberto montasse di nuovo, Michele sbatté la porta e scomparì dalla loro vista.
«Vuoi picchiare anche me, Gil? Dai, fallo pure, se ti serve per sfogare la rabbia», disse Alex, poco convinto. In realtà era sconvolto, se non allibito. «Tanto sappiamo tutti come stanno davvero le cose», proseguì, la gola secca. «Pensi forse che non ce ne siamo accorti?»
«Non mi provocare», rispose Gilberto, glaciale. «Non ti ci mettere anche tu. Sai bene che Michele non mi è mai stato simpatico, ma stavolta ha superato il limite.» Estrasse un'altra sigaretta dal taschino della camicia e riprese a fumare.
L'altro si mise una mano in tasca, lo sguardo dispiaciuto. «Non immaginavo che sarebbe finita così.» Sospirò. «Ascolta, Gilberto. Noi due siamo amici da molto tempo, siamo stati compagni d'università. E come tu hai imparato a conoscermi, anch'io ho imparato a conoscere te. Concordo sul fatto che Michele abbia un po' esagerato, e mi ci metto in mezzo pure io, ma se noi facciamo un po' gli scemi o gli spavaldi è solo per farti aprire gli occhi. Forse, anzi, di sicuro, non abbiamo il giusto tatto e siamo sin troppo espliciti, ma sai bene anche tu che certe cose sono evidenti a tutti. Hai sposato la donna sbagliata, amico mio. Una donna con cui non condividi nemmeno il letto, e non lo fai da quando vi siete messi insieme. Praticamente da sei mesi. Lei non prova niente per te.»

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Oltre L'Orizzonte
ChickLit[COMPLETA] Malcom Stone è un pretenzioso caporedattore, nonché affascinante quarantenne con una fissa smodata per le belle donne. Ma arriverà il giorno in cui tutto cambierà e l'incallito casanova sarà costretto a fare i conti con i propri demoni in...