Non avevo toccato neppure mezza sigaretta da quando eravamo tornati da Bristol. Ero stato troppo occupato a processare tutte le emozioni che mi avevano colto appena pronunciate le fatidiche parole "Rendiamo la cosa ufficiale". Quella stessa sera, una volta tornati a Los Angeles, io e Benedetta avevamo consumato l'ennesima cenetta a lume di candela per poi terminare in bellezza a casa mia.
Era stato così naturale rifare di nuovo l'amore, confessarle a cuore aperto che nessuna donna, prima di lei, aveva varcato la soglia della mia camera da letto.
Io e Melissa avevamo infatti acquistato quella casa a pochi giorni dalle nozze, e durante quel breve periodo pre-matrimoniale avevamo deciso di praticare almeno un minimo di castità, così da essere carichi per la luna di miele e testare quel letto soltanto una volta sposati.
Fin dal giorno della sua morte, era stato davvero difficile doverlo testare da solo. A dire il vero, era stato difficile fare tutto. Persino muovere le dita delle mani mi costava fatica.
Quando, dopo qualche anno, avevo cominciato a cedere alle avances – ovviamente ne facevo anche – delle bellissime donne che mi capitava di incontrare sul mio cammino, avevo sempre fatto in modo che non varcassero la soglia di casa mia, men che meno della camera da letto. Piuttosto ero io che mi intrufolavo nella loro.Benedetta era stata la sola ad aver saggiato l'intimità di quel posto che per anni avevo considerato come fonte di un tormentato riposo.
«Che tu ci creda o meno, sei la prima a cui faccio vedere la mia stanza», le avevo detto infatti, tra un bacio e l'altro.
Benedetta non aveva perso tempo e, sciogliendomi il nodo della cravatta, si era lasciata guidare dal profondo affetto che le stavo riservando, dalle mie mani che, con sapienza e disinvoltura, stavano già percorrendo con ingordigia ogni angolo del suo corpo.
«Ma quale onore!» aveva commentato lei, sbarazzandosi con foga del suo vestito.
Aveva così tanta voglia di me, che era stato davvero difficile spingerla ad ascoltarmi.
Smisi di accarezzarla e le sorrisi, prendendole la testa con dolcezza. «Ehi. Dico davvero. Nessuna donna è mai stata qui prima di te. Nessuna ha mai dormito insieme a me, qui sono sempre stato un lupo solitario.»«E io ti credo. Non stavo scherzando, prima. È solo che... ti desidero tantissimo, e non riesco a ragionare troppo lucidamente in questo momento. Sono davvero onorata di essere qui con te. Di aver conosciuto ogni particolare del tuo passato. Ma adesso, tutto quello che voglio è stare con te. Ho passato notti intere a sognare questo e altri momenti.»
Senza aspettare un mio cenno, Benedetta mi aveva baciato ancora una volta; abbandonarci alla passione era stato il preludio di una nottata serena e altrettanto appagante.Ancora una volta, mi persi ad ascoltare il suo respiro regolare, a farmi solleticare dalla corposa massa di ricci ribelli che avevo adorato fin dal momento in cui avevano fatto la sua comparsa. Tracciai sulla sua pelle un percorso che, dal fianco sinistro, terminava sulla spalla; quindi ricominciai a muovere la mano su e giù, in quella sorta di moto perpetuo che stava ipnotizzandomi; mi beai del calore del suo corpo.
Benedetta si mosse appena, il sorriso sulle labbra, le mani a stringermi la vita. Il suo respiro, adesso fattosi più pesante, s'infrangeva sul mio collo. Aprì gli occhi. Dalla finestra della camera penetrava un leggero barlume di luce; era giorno fatto.«Buongiorno», biascicò lei, avvicinandosi alla mia guancia. Me la baciò e tornò ad accucciarsi sulla mia spalla.
«Buongiorno. Dormito bene?»
«E me lo chiedi?» Si scostò da me per guardarmi negli occhi. Nei suoi era impresso un sentimento travolgente. «Dio, sapessi quanto ti amo», se ne uscì; incapace di trattenersi, mi si avvicinò e stavolta mi diede un bacio con gli attributi.
L'assecondai senza neanche pensarci, ma il mio cuore perse più di un battito. Ogni singola volta, sentire da lei quel ti amo mi sconvolgeva. Ma perché mai non riuscivo a ricambiarlo? Una parte di me credeva ancora che Benedetta lo stesse aspettando ormai da tempo, ma dall'altra... aveva forse mostrato risentimento nei miei riguardi? No, mi risposi, mentre continuavo a baciarla e milioni di farfalle svolazzavano felici nello stomaco.
Lei mi amava, e lo faceva incondizionatamente. Non pretendeva che la si imitasse nelle parole e nelle azioni; lei era diversa. Lei era una donna a tutti gli effetti e possedeva quella maturità che solitamente non appartiene a ragazze così giovani e sognatrici. Mi staccai da lei. Forse sarebbe stato il momento giusto per dirglielo, quel ti amo anch'io. Ma quelle poche volte che ci avevo provato, un fastidioso nodo in gola mi aveva rispedito al mittente.
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Oltre L'Orizzonte
ChickLit[COMPLETA] Malcom Stone è un pretenzioso caporedattore, nonché affascinante quarantenne con una fissa smodata per le belle donne. Ma arriverà il giorno in cui tutto cambierà e l'incallito casanova sarà costretto a fare i conti con i propri demoni in...