M&B (Malcom & Benedetta)

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Epilogo

Sette mesi dopo...


Spararsi una bella corsetta può essere rigenerante, specie al mattino. In alcuni casi, può persino aiutarti a ritrovare te stesso. Ad affrontare al meglio la giornata. Le crisi più nere. Quei giorni in cui vorresti far di tutto e, al tempo stesso, poltrire come una cicala. A guardare alla vita con altri occhi, specialmente se colei che reputi l'amore della tua vita corre sempre al tuo fianco.

«La vuoi smettere di guardarmi proprio 

Quella voce così squillante e pregna d'ironia mi strappò un fugace sorriso. Rialzai per un momento lo sguardo. «Proprio lì dove, di grazia?» le domandai, quindi tornai impudentemente a squadrarla da capo a piedi. Non per nulla, correvo assai meno veloce di lei, e tutto perché avevo un gran bisogno di rifarmi gli occhi. Ero partito per l'ennesimo servizio e, benché fossi stato lontano da Benedetta per una sola settimana, quella settimana mi era sembrata la più lunga della mia vita. In buona sostanza, dovevo recuperare il tempo perduto.

«Lo sai benissimo», replicò lei, allentando il passo per darmi un pizzicotto sul braccio. Le feci la linguaccia e, dopo un breve tratto, le proposi di fermarci. «Vieni qui», con un semplice gesto l'accostai a me, e nel mentre mi appoggiai a uno dei tanti muriccioli che costeggiava il parco. «Spero proprio che nessuno ti abbia guardata così mentre ero via. O ti giuro che lo spenno vivo.»

«Cos'è, sei forse geloso?» replicò Benedetta, lasciandosi sfuggire un sorriso soddisfatto.

Trascinai le mie mani giù per i fianchi, quindi le pizzicai il fondoschiena per un istante. «Moltissimo.»

Benedetta sussultò appena, quindi prese ad accarezzarmi la nuca. «Potrei esserlo anch'io, sai? Chissà quante donne ti sono corse dietro in quel di San Diego.»

«Ma io appartengo solo a te», replicai. Le diedi un casto bacio e continuai a sorriderle. «Ti assicuro che mi sei mancata da morire.»

«Lo stesso a me. Non vedo l'ora che ti conosca mia madre.»

«Sono tesissimo. Da una parte, spero persino che domenica non arrivi mai.»

«Non devi esserlo. Te l'ho già detto.»

Sospirai. «Tua madre ha la minima idea di quanta differenza ci sia tra di noi?»

L'altra sbuffò in aria. «Ti ho spiegato mille volte che è davvero felice per me. Per lei è questo l'importante. Che io sia felice. E tu mi rendi tanto felice, Malcom. Con te mi sento sempre al sicuro, sempre sostenuta e incoraggiata. Con te mi sento una donna a tutti gli effetti.»

«La cosa è reciproca.» Ripensai, emozionato, alle numerose serate trascorse insieme, alle più segrete confidenze, al sostegno che non mancavamo di regalarci. E, non da ultimo, alla bruciante passione che, a poco a poco, ci aveva portato a scoprirci sempre di più assaporando i fasti di un'intimità sublime e non meno profonda, a quella sana e istintiva sperimentazione amorosa che aveva, come fine ultimo, quello di amplificare il piacere in tutte le sue forme e accezioni. Lei aveva portato nuova luce a quella vita che credevo così indegna di essere vissuta. Lei era stata la mia salvezza. Era stata lei, quella luce. «Comunque... anche mia madre non vede l'ora di conoscerti.»

Gli occhi di Benedetta s'illuminarono. «Le hai parlato di me?»

«Come avrei potuto nasconderle la mia immensa felicità? Ormai sa tutto di te. O quasi», le dissi, strappandole un altro bacio.

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