Capitolo V - Chiamami Ancora Amore*

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La notte appena trascorsa non era stata delle migliori per Alex. Come spesso accadeva negli ultimi tempi, si risvegliava madido di sudore e con il cuore in gola, completamente preda dell'agitazione e di innumerevoli pensieri negativi che gli offuscavano la mente. Per l'ennesima volta, aveva fatto un incubo terribile: sua moglie Marta che preparava i bagagli e se ne andava di casa per non tornare mai più; lui che cercava, invano, di fermarla, tra urla e singhiozzi disperati. A seguito di quell'incubo, si era risvegliato di soprassalto e aveva istintivamente guardato alla sua sinistra. Quella situazione – non troppo surreale, tra l'altro – gli era sembrata così vivida e concreta, che aveva più volte dovuto regolarizzare il respiro.
La consorte, che poco prima dormiva beatamente, si era risvegliata anche lei di colpo e, vedendo il volto preoccupato del marito, gli aveva chiesto subito cosa non andasse.
Alex, questa volta, non ce l'aveva fatta a voltarsi dall'altra parte. Senza pensarci, l'aveva abbracciata forte e si era immediatamente sentito meglio. Non voleva che la sua storia con lei giungesse al termine. Certo, magari non sarebbero stati completamente felici, o magari lei si sarebbe stancata e un brutto giorno avrebbe davvero ceduto alle lusinghe di un altro uomo che potesse prometterle un bambino, ma lui di certo non avrebbe avuto la forza di abbandonare il suo porto sicuro.

Marta, a differenza sua, era sempre stata oggetto dei più sfrontati corteggiamenti. Era spesso accaduto che alcuni uomini, persino in sua presenza, le facessero degli apprezzamenti non proprio discreti, ma Alex non aveva mai dato troppo a vedere il fastidio che provava in quelle circostanze. Una parte di lui, anzi, si sentiva orgoglioso di aver scelto una ragazza così ambita dalla controparte maschile.
La solarità e la simpatia di Marta, assieme alla sua indiscussa bellezza, erano sempre state contagiose per chiunque la incontrasse, e anche Alex ci era caduto con tutte le scarpe. Aveva cercato in tutti i modi di farsi notare da lei e di entrare nelle sue grazie fin da subito, perché qualcosa gli diceva che quella ragazza, dietro l'intraprendenza che dimostrava, fosse in realtà di gusti difficili. E questo la rendeva, perlomeno ai suoi occhi, ancora più attraente e piena di qualità.
Così, un bel giorno si era fatto coraggio e l'aveva invitata a vedere un film al cinema. Prima di allora si era sempre comportato come un semplice amico, facendo però modo e maniera d'incontrarla per conoscerla sempre più a fondo. Ma poi, temendo di perderla, aveva deciso di passare all'azione.
Marta aveva accettato subito l'appuntamento. Ricordava ancora il suo sorriso imbarazzato non appena gli aveva detto . Da quell'incontro, tutto era diventato più facile.
Le prime confidenze, i primi baci, i primi, timidi approcci di natura sessuale. E poi le innumerevoli esperienze di viaggio che avevano condiviso insieme.
Nel giro di qualche mese, erano diventati praticamente inseparabili.
E Alex il più invidiato della compagnia.

Marta gli aveva spesso raccontato di quanti rompiscatole avesse incontrato prima di lui, nonché durante la sua carriera lavorativa – non che tuttora fosse diverso –, e di quante volte li aveva rimessi in riga con un semplice mi basta il mio fantastico marito; non aveva mai nascosto nulla ad Alex, e lui aveva fatto lo stesso.
Nessuno dei due aveva mai pensato di coltivare delle tresche segrete per il semplice gusto di farlo a differenza di tante coppie di amici a loro conosciute, e tutto perché, nonostante gli anni che scorrevano inesorabili, i loro sentimenti rimanevano immutati.

«Alex, non smetterò mai di amarti, se di questo hai paura. Se ancora non te la senti di parlare di quel referto, rispetterò i tuoi tempi. Ma ti prego, non rifiutare la mia vicinanza», gli aveva detto Marta quella notte, dopo che lui l'aveva abbracciata.

«Non so se potrò tornare l'Alex di prima», aveva ribattuto lui, addolorato.

«Sei nella fase di rifiuto. È più che normale.»

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