"Dormigliona, svegliati."
Cirilla gli tirò un cuscino in faccia e emise un lamento portandosi l'altro cuscino sulla testa per attutire la voce di Henry.
Erano passate due settimane quasi da quando si erano entrambi dichiarati e avevano passato la maggior parte del tempo nella camera reale aggrovigliati o in qualsiasi altro posto, a dire la verità.
Nessuno sembrava fargliene una colpa anzi, facevano di tutti per non mettere in imbarazzo le loro maestà. Henry era trattato al pari di un re al castello, nessuno gli rifiutava mai nulla, era riverito e servito come se i due fossero veramente sposati.
"Cirilla." La rimproverò Henry che le stava tracciando dei baci lungo tutta la schiena nuda. "Dobbiamo imbarcarci a breve e tu hai ancora da mettere tutte le tue cose nei bauli."
"Ci penserà Liv. Sono stanca." Si lamentò e allora Henry la raggiunse da sotto le coperte e le baciò il naso sorridendo.
"Potevi pensarci bene prima di implorarmi di farlo la terza volta in vasca ieri."
Era vero, quella era solo colpa sua. Ma le altre due lei non aveva alcuna parte. Si morse il labro e Henry la trascinò sul suo petto liscio. Cirilla non aveva più forze per fare nulla. Si sentiva sfinita seppure molto soddisfatta.
"Dobbiamo proprio tornare in Inghilterra?" domandò baciandogli il pettorale prima di posarci la guancia sopra.
"Sì, mio padre non mi perdonerebbe mai se ci sposassimo lontano da lui e nemmeno mia sorella. Stanno organizzando tutto, ormai non manca molto."
"Ma tornare in Inghilterra significa che non potremmo fare quello che facciamo qui, lo sai vero? Non potrai decidere che mi desideri e trascinarmi nella foresta per fare l'amore. Dovrai comportarti bene."
Era uno scenario infinitamente tremendo agli occhi di Henry ma doveva essere forte. Dovevano fare le cose per bene.
"L'ho messo in conto. Per questo voglio tornare il prima possibile. Non siamo stati molto attenti in questo periodo e non voglio cominciare la nostra vita assieme con uno scandalo." La voce protettiva di Henry fu come un balsamo su Cirilla che si rilassò ancora di più quando prese ad accarezzarle i capelli.
"Lo so, lo so." Replicò lei scocciata e assonnata. Poi prese a lasciargli piccole pecce al centro della pelle liscia e piano piano scendeva. Erano carezze appena accennate che diventavano più audaci mano a mano che si avvicinavano alla parte interessata.
"Cirilla!" la ammonì Henry e lei sorrise quando sparì sotto le coperte. Henry si lasciò andare sul materasso quando sentì le labbra morbide di Cirilla attorno alla sua lunghezza e ansimò con un suono acuto.
"Maledizione, faremo tardissimo." Ma le sue azioni non rispecchiavano per nulla le parole. Poiché le raccolse i folti riccioli tirandoglieli via dal volto intanto che lei lo succhiava con destrezza estrema.
Ormai era un rituale quello, non riuscivano a farne a meno di stuzzicarsi e compiacersi. Sembravano come drogati dai propri corpi e nulla pareva saziarli mai completamente.
Poi Cirilla, nonostante paresse così innocente e candida, era un diavolo tentatore sotto le lenzuola e lui non riusciva mai a dirle di no.
Henry cominciò a sudare, i suoi fianchi contrariamente a quello che voleva fare, si mossero per seguire i movimenti della sua padrona. Nel giro di poco, avevano preso un ritmo serrato e Henry non potè combattere nemmeno volendo.
Prese a guidarla con insistenza e lei lo lasciò fare giostrandoselo con la lingua in un modo che fece impazzire Henry. divenne famelica e gli infilò le unghie nelle natiche mentre lo assaporava.
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[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - Mature
RomanceSentiva il muro freddo alle spalle e le mani le facevano male per la presa ma stava godendo oltre ogni immaginazione e non solo per la bravura di Henry ma perché lo aveva dove desiderava e lui non si faceva problemi ad amarla d'innanzi a chiunque. S...