Capitolo 120

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Arrivati in Inghilterra, furono accolto da un vento gelido. Erano nel bel mezzo della primavera anzi quasi alle porte con l'estate, per essere precisi. Cirilla si strinse negli abiti leggeri, abbottonandosi il mantello di seta che portava legato al collo. Ad attenderli, trovarono molta gente del popolo che voleva assolutamente prendere visione della conquista di sua altezza reale il principe.

Ormai, la voce che il principe ereditario aveva deciso di sposarsi era arrivata ad ogni angolo del paese e molti, specialmente le donne, volevano avere qualcosa da raccontare prima degli altri.

Nessuno, si aspettava di vedere sua altezza reale scendere a terra con al braccio la regina norvegese. Nessuno dei presenti, merito anche di sua maestà la regina inglese che aveva omesso volontariamente il nome e la nazionalità della fanciulla. Aveva solo parlato molto della sua bellezza, che era già venuta in Inghilterra ma mai si sarebbero aspettati di vederla al posto di letteralmente chiunque altro.

Perché?

Be' nessuno sapeva che il principe era andato a salvarla dalle grinfie del danese, si erano semplicemente dimenticati dell'esistenza di Cirilla e dello sconvolgimento che aveva portato. Adesso, rivederla dopo tantissimo tempo fece affiorare in loro quel sentimento nefasto che avevano provato per tutta la sua permanenza qui.

Henry non se ne accorse, poiché era imbevuto dell'amore che provava nell'averla portata finalmente a casa sua per dire a tutti che l'aveva scelta come moglie. Cirilla invece notò il silenzio penetrante che calò sul molo intanto che il vento ululava sui presenti.

L'intera nazione fu sotto shock nello scoprire che la principessa che tanto odiavano sarebbe dovuta diventare la loro regina un giorno. E quando questa scese dal ponte e a terra, si ritrassero come se avesse portato con sé una malattia tremenda: la sfortuna.

Cirilla, legata al braccio di Henry, cominciò a farsi strada tra la folla, con la gente che mormorava più forte del vento affinché lei sentisse. La regina non era intenzionata ad abbassare il capo, e con la corona ben in vista e fissata sulla testa con i riccioli raccolti in maniera elegante dietro la nuca, si chiuse in un posto della sua mente dove quelle voci non potessero raggiungerla.

La carrozza li aspettava al limitare della strada che portava dal porto alla città, Cirilla fu grata di vederla quando furono interrotti da una voce famigliare.

"Maestà?" Cirilla si girò di istinto e vide la donna il cui figlio era morto per via del vaiolo. La donna aveva ormai il capo completamente argenteo e i marchi della perdita che aveva sofferto erano visibili ovunque sul suo viso dalle pesanti rughe attorno agli occhi alle guance cadenti. "Siete tornata." La donna con gli occhi pieni di ammirazione si fece avanti per prendere le mani di Cirilla. Henry istintivamente si frappose tra di loro ma Cirilla con un sorriso di incoraggiamento, lo convinse a farsi da parte.

La bella regina, accolse le mani della donna e le strinse con forza per rassicurarla.

"Sono così felice di vedervi, signora." Non le aveva mai chiesto il nome, ricordò Cirilla. Non ne avevano avuto il tempo all'epoca.

"Ho sentito la notizia e lo sapevo che eravate voi! Sua maestà la regina non ha fatto nomi, ma io lo sapevo che non potevate essere altro che voi, bella come siete." La donna sfregò la guancia molliccia sulle dita di Cirilla e lei gli sorrise benevola.

"Come state? Dove vivete, raccontatemi." Il volto della donna fu travolto da una serie di emozioni, nessuna delle quali felici.

"Maestà, da quando è morto il mio piccolino, ho preso a vagare su questa terra mantenendomi come meglio potevo. Ma sono sfiorita e non c'è molto che possa fare per sostentarmi. Adesso lavoro cucendo abiti per gente quasi povera quanto me."

[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora