Capitolo 171

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Henry si era addormentato seduto con le braccia incrociate e il capo che pendolava, Cirilla invece dormiva su un fianco, con un braccio probabilmente inconsapevole, sulla piccola.

Si fermò un secondo per ammirare la scena, guardò come lei avesse la mano a pugno sul piccolo essere e come lo stesso essere, avesse replicato la posizione di sua madre. sembrava non importarle che Cirilla avesse un po' di straniamento nei suoi confronti. La bambina era decisa ad amare sua madre e a farsi accettare a tutti i costi. Era proprio figlia loro, pensò ridendo tra sé e sé.

Henry non sapeva per quanto avessero dormito, ma voleva indulgere ancora un po' in quella pace quando bussarono alla porta.

Cirilla, senza muoversi, spalancò gli occhi come svegliata da un sogno tremendo.

"Henry? ho atteso anche troppo, pretendo di vedere mia nipote. Siete presentabili?" Henry schioccò la lingua ma non gli sfuggì la risata appena accennata sulle labbra di Cirilla per il comportamento sfacciato del re.

"Vabbè che me ne importa, sono il re." Cirilla si tirò a sedere coprendosi in tempo per il sovrano. Aveva le braccia aperte ed era ancora in camicia da notte. Abbracciò il figlio che in realtà si era messo d'avanti per bloccarlo e poi lo spostò di lato per raggiungere il suo vero obbiettivo.

"Hai dormito bene Henry? sì, sono contento." Nemmeno il tempo di rispondere, pensò il figlio.

Posò una mano delicata sul capo di Cirilla e le scostò i capelli per guardarla. "Ieri ti sarai presa un bello spavento." Ammise guardando il volto cinereo della figlioccia.

"Meno male che è andato tutto bene." Poi fece il giro del letto saltellando, aveva finito i convenevoli e si sedette senza cerimonie sul letto sfregandosi le mani.

La bambina, aprì gli occhi protestando e il nonno la raccolse dal materasso contento di averla svegliata.

"Eccolo qua, il raggio di sole!"

"Bene, io vi vedrò a pranzo." Cirilla si morse le labbra per non ridere al fatto che Henry gli aveva letteralmente sbarrato la porta col proprio corpo.

"Quella bambina non lascia la mia vista nemmeno se è il re in persona a prendersene cura." Re Charles appese un po' il muso a Henry ma il ragazzo fu irremovibile.

"Riportatela da sua madre, deve ancora mangiare." Il re sbuffò e suo malgrado riconsegnò la piccola a Cirilla.

"Che cosa ingiusta, io volevo portarla in giro al villaggio. Stanno tutti aspettando di vederla."

Henry notò come, Cirilla questa volta quasi agì senza pensarci. Tirò fuori il seno e ci attaccò la piccola che non se lo fece ripetere due volte. La cosa lo sconvolse, uno perché aveva appena uscito una parte personale d'avanti a suo padre e due perché sembrava non avere poi così tante remore contro la piccola.

Non disse nulla per paura di sconvolgerla e la lasciò fare anche se non gradiva che chiunque la vedesse in quello stato così intimo.

"Ma è una femmina." Disse Cirilla quasi a bassa voce.

"E cosa centra? È una nuova vita e va celebrata. Poi è la prima erede al trono, poteva anche nascere eunuca, sarebbe stata comunque fonte di pettegolezzi. " questo in qualche modo rincuorò Cirilla.

Ma Henry sentì una voce al limitare della sua testa che diceva: vogliono vedere di che colore ha i capelli, se somiglia a lui e se è davvero figlia sua. La scacciò via, lui guardandola non aveva dubbi.

Ma il fatto che fosse bionda come Cirilla poteva effettivamente essere fonte di scandalo ed era suo compito proteggerla da tutto ciò.

"Eccovi qua."

[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora