Marigold teneva Alexandra sulle gambe e la stava fissando. Era ricoperta di sangue e sembrava spiritata. Sembrava interdetta e confusa mentre la bambina davanti a lei sbuffava impertinente.
"Ha i suoi occhi." Disse semplicemente come se l'avesse riconosciuta. "E i suoi capelli."
Cirilla fermò Henry con la mano e piano si avvicinò di qualche passo.
"Perché, tu ci sei riuscita a io no?" la testa scattò in avanti con un movimento innaturale, Cirilla rimase calma e la osservò senza muoversi di un passo
All'inizio non aveva capito, perché non pensava che una persona potesse essere capace di tantissima cattiveria e malignità, ma piano piano, mentre Henry le aveva raccontato quello che era successo, Cirilla aveva messo apposto i pezzi.
Ciononostante, non voleva dare a Marigold alcun modo di fare del male alla bambina che teneva così candidamente sulle sue gambe.
"A fare cosa?"
"Hai avuto tutto quello che volevo, non ci hai nemmeno provato."
"Non so darti una risposta a questo."
"Certo che no, Miss Perfezione. Come potresti." Passò una mano tra i capelli di Alexandra, non vi era alcuna malevolenza nei suoi movimenti, sembrava quasi.... Materna.
"Hai dato alla luce questa bambina, bella come te." Cirilla stava vedendo come Alexandra sembrava averla percepita e iniziava a lamentarsi cercandola. Il suo seno cominciò a gocciolare per la mancanza della bambina.
"Mia figlia non centra nulla con la questione." La voce era bassa e senza perdono. Cirilla tirò fuori il coltello argentato che Henry le aveva regalato al suo compleanno.
"Vuoi fare del male a qualcuno ti lascerò farmi qualsiasi cosa tu desideri, ma lasciala stare."
"Per amore del cielo, Marigold." La regina si precipitò nella torre con il fiatone.
Marigold, presa si sorpresa, afferrò la piccola per la gamba e la avvicinò alla finestra. Cirilla non perse tempo, guardò Henry di sfuggita e si raddrizzò. Doveva giocare bene le sue carte.
"Marchesa, quella bambina è innocente. Così come lo era tuo figlio, te lo ricordi? L'uomo che venne con me la sera che ti promisi di lasciare in pace Henry? quello che hai soggiogato facendogli credere di essere sua amica, che ha creduto a tutto quello che gli hai detto. Ho cercato di salvarlo, Nick. Si chiamava Nikolai, ma questo dovresti saperlo, lo hai scelto tu quel nome. Eravamo fratelli e gli ho voluto bene anche quando mi ha venduta a Tristan. Non c'è giorno che non veda la sua morte davanti ai miei occhi e penso mi darà la caccia per sempre. Ma questo tu non puoi capirlo, perché lo hai abbandonato alle cure di mio padre per perseguire le tue ambizioni. Non puoi sapere quanto mi abbia voluto bene, il modo in cui si è preso cura di me, quanto mi abbia protetto. Il tuo seme, ha pagato con la vita il suo amore per me. Deve farti molta rabbia questa cosa."
Cirilla non voleva dire quelle cose, voleva sembrare calma e pacata ma dento di sé la tempesta la stava consumato. Parlare di Nick non era mai facile per Cirilla, gli mancava e sentiva quel vuoto incolmabile che diventava sempre più profondo. Avrebbe voluto mostrargli Alexandra, chiedergli di sua madre, ma non avrebbe mai più potuto farlo.
E la colpa era anche della marchesa.
"Quel ragazzo era un buono a nulla, tuo padre gli aveva insegnato a combattere ma non è mai stato all'altezza. Quando gli ho detto di tutte le attenzioni che riservava per te mentre per lui non si disturbava, ha perso la testa. Mi ci sono voluti mesi per soggiogarlo, quel fanfarone. E alla fine non è servito comunque a molto." Cirilla che di solito era come un lago intoccato dal vento quando si trattava di queste situazioni, fece qualcosa che Henry reputò veramente allucinante.
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[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - Mature
RomanceSentiva il muro freddo alle spalle e le mani le facevano male per la presa ma stava godendo oltre ogni immaginazione e non solo per la bravura di Henry ma perché lo aveva dove desiderava e lui non si faceva problemi ad amarla d'innanzi a chiunque. S...