Henry teneva Cirilla con un braccio e con estrema delicatezza, adagiò la ragazza con i piedi sulla porta della carrozza ribaltata. Lasciò andare il braccio e barcollando per il dolore controllò Cirilla.
"Stai bene? Ti fa male da qualche parte? Parlami Cirilla? Sei pallida." Cirilla aveva le labbra secche e gli occhi sbarrati per lo spavento. Senza Henry, quell'incidente avrebbe avuto un altro finale. Era sotto shock e Henry prese a toccarla per accertarsi che non perdesse sangue.
"Io, sto bene." Disse con la voce tremante e poi lo cercò con lo sguardo. Stava per toccargli il braccio che Henry teneva dritto lungo il fianco quando il marito sentì il cocchiere e la dama di Cirilla chiamarli da fuori. Tirò via lo sportello e si trascinò fuori utilizzando solo un braccio.
"Maestà." chiamò Catarina aiutandolo fuori ed esaminando Henry per poi passare verso l'abitacolo. "La regina?"
"Sta bene." Proferì Henry sospirando e poi guardò la carrozza. "Lei e il bambino stanno bene. Non ha ferite superficiali ma voglio comunque un medico sul posto che la controlli. Non si è mai troppo tranquilli in queste situazioni."
Uno dei cavalli era stramazzato, l'altro stava bene e si dimenava per liberarsi dalle briglie che lo tenevano adagiato sul fianco del compagno morto.
Henry si affrettò assieme al cocchiere a liberare l'animale e cercò di calmarlo una volta rimesso sulle zampe. "Che disastro." Stava mormorando Catarina guardando la carrozza. Aveva perso le due ruote del lato destro. Henry guardò la strada, non era per nulla sconnessa e si domandava cosa fosse andato storto per causare un tale danno.
"Non ne ho idea maestà, non stavo andando nemmeno troppo veloce. All'improvviso ho sentito uno schioppo e mi sono ritrovato con la carrozza che si inclinava. O gettato Lady Catarina giù dalla seduta e sono corso a riprendere i cavalli."
"Meno male che avete agito subito." Si complimentò Henry. altrimenti nessuno dei due sarebbe stato vivo per raccontarlo."Dovremmo tirare fuori sua maestà."
"Non ancora. Prima togliamo quel cavallo dalla sua vista o potrebbe sentirsi poco bene." Assieme al cocchiere, legarono il corpo del cavallo all'altro e lo trascinarono nel bosco vicino ad un ruscello così che gli altri animali potessero usufruirne. Erano nel bel mezzo del nulla, constatò Henry tornando alla carrozza.
Catarina si era arrampicata sulla carrozza per parlare a sua maestà e tenerla tranquilla. Le stava dicendo che era tutto in ordine e adesso mandavano a chiamare per una nuova carrozza. Sarebbero ripartiti immediatamente.
"Non ho idea di dove siamo, ma avevamo passato da poco il villaggio di Raysand quindi tornerò indietro a chiedere aiuto." Henry odiava il suono di quelle parole, Raysand era molto vicino a Solyard, ma non avevano altra scelta. In cuor suo pregò che il re non sapesse nulla fino al dopo la loro partenza.
Non era il momento di fare gli egoisti.
Henry preparò il fuoco utilizzando un braccio, e tirò fuori dal baule ormai aperto tutti i mantelli che riuscì a trovare per adagiarli in un giaciglio improvvisato. Non poteva lasciare Cirilla lì dentro anche se sarebbe stata più al caldo e riparata, era incinta e quella posizione poteva essere decisamente troppo scomoda per lei.
"Quanto ci vorrà per ritornare indietro?" chiese Henry raccogliendo altra legna da tenere lì.
"Un'ora. Non lo abbiamo passato da troppo, fortunatamente."
"Va bene, andata e ritorno sono solo due ore, considerando che ci andrete a cavallo da solo, anche meno. Ve la sentite, signore?"
"Certo maestà." l'uomo veniva dalla corte di Cirilla e si posò una mano sul petto inchinandosi verso il suo re con enorme rispetto. "Sarebbe per me un onore maestà essere utile alla famiglia reale. Sua maestà la regina ha dato lavoro a mia figlia come medico. Io non posso certo dimenticarlo. È sempre tanto gentile con tutti. Cavalcherò in nome di mane, veloce come un fulmine e tornerò nella metà del tempo."
L'uomo, prese a sellare il cavallo con foga e Henry fu stupito da tutto quell'ardore.
"Maestà?" sentì Catarina chiamare e le orecchie di Henry si addrizzarono per il tono allarmato che aveva usato. Il ragazzo si fiondò sulla portella aperta scostando Catarina e si affacciò dentro per vedere Cirilla raggomitolata su sé stessa.
Era sicuro che lei stesse bene, non si era ferita.
"Cirilla, va tutto bene."
Aveva il capo abbassato e Henry non riusciva a decifrare la sua espressione. Si stava facendo buio e la luce fioca che entrava nella carrozza non permetteva di vedere chiaramente.
"Henry." chiamò con la voce quasi singhiozzante, come se stesse nascondendo qualcosa.
"Ti tiro fuori in un momento, amore mio. Ce la fai ad aspettare."
"Io sì." Disse lei a denti stretti e quando sollevò lo sguardo con gli occhi stretti e un'espressione di dolore sul volto, Henry capì prima ancora che lei finisse la frase con: "Temo che sia lui a non volerlo fare. Mi si sono rotte le acque."
Merda.
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[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - Mature
RomanceSentiva il muro freddo alle spalle e le mani le facevano male per la presa ma stava godendo oltre ogni immaginazione e non solo per la bravura di Henry ma perché lo aveva dove desiderava e lui non si faceva problemi ad amarla d'innanzi a chiunque. S...