Capitolo 180

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Henry guardò Cirilla mantenersi il petto mentre si piegava in avanti. La realizzazione non riusciva ad arrivare. Sembrava stesse arrancando con i pensieri a vederla lì.

Henry si sistemò Alexandra dentro la maglietta e prima che Marigold potesse sferrare un altro colpo, lo parò con la spada che era caduta a Cirilla. Fece roteare quella di Marigold e con uno spintone deciso, la fece indietreggiare da sua moglie. Marigold tentò di colpire la bambina al petto di Henry, ma non ci sarebbe mai riuscita. Era un abile spadaccina, ma Henry dalla sua aveva che era tremendamente incazzato adesso.

Non guardò Cirilla. Non poteva. L'idea che l'avesse uccisa, lo avrebbe devastato. Così si concentrò su Marigold. Henry aveva i denti digrignati mentre sventolava la spada parando e fendendo i colpi. Le graffiò prima un fianco, poi un braccio, la rabbia stava diventando disumana.

Stava perdendo il senno.

Il dolore lo stava vincendo e cominciò a non vederci più.

Marigold fece finta di voler afferrare il fagotto con la mano, ma Henry utilizzò entrambe le mani per proteggere Alexandra, lasciando andare la spada d'istinto. Questo permise a Marigold di roteare l'elsa nella mano, raccogliere l'altra arma da terra e puntargli entrambe spada, una alla gola e l'altra verso Alexandra.

Henry ringhiò non mollando la presa sulla bambina.

"Sei sempre stata solo una puttana. Nessun tipo di gioiello o oro, potrà mai cambiare il tuo cuore marcio e corrotto, Marigold. Mi faccio schifo solo per aver giaciuto con te tutte quelle volte. Ti ho dato troppa importanza."

"Ti saresti innamorato di me Henry. Serviva solo tempo."

"Non sarebbe mai successo. Sei vuota come uno specchio che non riflette alcuna immagine."

"Ti do un'ultima possibilità. La ragione per cui non ho ucciso quella bambina è solo perché somiglia all'unico uomo che io abbia mai amato. Ma se mi prometti che mi sposerai, vi lascerò vivere entrambi e adotterò quella bastarda come mia figlia."

La veste si squarciò e del sangue cominciò a sgorgare. Henry vide la punta di un pugnale fuoriuscire dal petto di Marigold. Cirilla era alle sue spalle che fumava e aveva gli occhi neri per la rabbia.

"Tu non avrai mia figlia. Il cerchio ha fine con te." Affondò ancora di più l'arma facendo sussultare Marigold che non ebbe scampo. Cirilla non rimosse il pugnale, anzi fece il giro in modo che Marigold la guardasse negli occhi. "Questo è per Henry e per tutte le cose indicibili che gli hai fatto."

"Come diavolo?"

Cirilla si infilò una mano nel corsetto e tirò fuori la copia di Mane che suo padre le aveva regalato e la tirò in faccia a Marigold. "Mio padre mi ha insegnato a combattere, Marigold. Ma a differenza tua, quando lo ha insegnato a me, ci teneva che io sopravvivessi, mentre di te non gli importava nulla. Divertente no? salvata da una favola, la stessa che tu hai impedito di vivere ai miei genitori uccidendoli. Morirai sapendo che questa volta, avrà un lieto fine."

Cirilla si chinò all'orecchio di Marigold e le disse in tono glaciale: "E sapendo che Henry ed io ci ameremo per il resto della nostra vita mentre tu sarai morta."

Con un gesto veloce del polso, Cirilla estrasse il pugnale e le tagliò la gola.

Marigold si toccò il profondo taglio ma non poté fare altro poiché stramazzo al suolo. Cirilla si volse, non vi era riluttanza nei suoi movimenti. Non aveva avuto alcuna intenzione di risparmiarla e in quello sguardo, Henry ci riconobbe sé stesso.

Era vero che l'aveva resa meno candida, ma ero stramaledettamene innamorato di quella donna che sembrava la copia della sua anima.

Cirilla lasciò cadere il coltello e il verde ritornò nel suo sguardo quando lo posò su Henry e sua figlia.
"State bene?" domandò gettandosi di fronte a Henry e abbracciandolo. Henry affondò il volto nei capelli di Cirilla e prese un enorme respiro.

[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora