"Non volevo dirlo ad alta voce!"
"Cosa vuoi dentro di te? La mia lingua?" Henry le riservò quel sorriso sghembo con la fossetta in evidenza che la fece sprofondare nella vergogna.
"Tanto ho smesso di ascoltare dopo la frase della lingua."
"Ma la parte dopo era quella più importante!" protestò Cirilla facendo ridere Henry che stava già sollevando le gonne della ragazza.
"Non devi farlo-" Henry le sfilò l'intimo e con le dita cominciò a toccarla. Cirilla si abbandonò sulla panchina mordendosi il labbro.
"Quello che il mio amore desidera, il mio amore avrà."
Ci fu un secondo di suspense, poi Cirilla avvertì l'umidita tra le gambe che si spalancavano per accoglierlo. Sentì la punta disegnare tutta la sagoma della sua entrata finché le labbra di Henry non si chiusero attorno a lei per succhiare e succhiare e succhiare.
Era maledettamente bravo.
Se la lavorò strenuamente per molto tempo, tanto che Cirilla stava boccheggiando spingendo i fianchi verso di lui chiedendogli pietà.
Henry uscì dalle pieghe della stoffa e la guardò divertito. "Dimmi." Domandò e lei con prepotenza lo prese per il colletto facendolo sedere sulla panchina.
Henry lo tirò fuori pronto per la moglie. Lei emise un sospiro di sollevo quando lo trovò durissimo, sembrava fatto di marmo caldo.
"Cosa desideri, amore mio?"
"Facciamo l'amore?" Cirilla stava già muovendosi con forza contro i fianchi di Henry, lo stava praticamente montando. Henry rispecchiò il ritmo di Cirilla.
"Così?""Non trattarmi da bambolina, non mi romperò. Voglio solo che tu mi prenda come desideri, senza pietà. Fammi tua."
Henry lo fece, la teneva per i fianchi e la sentì sfregare contro la sua pelle e il fatto che scivolasse a quella maniera lo eccitò tremendamente. Nel silenzio, cullati dal rumore del mare, si sentirono per molti metri, il rumore dei loro corpi umidi che si amavano. Henry si concentrò su di quello, sul profumo dolce di Miele, e lasciò che quello lo abbracciasse.
Cirilla per qualche ragione, iniziò a parlargli a dirgli cosa voleva, quanto lo amava. Henry seguì la sua voce, quella non poteva immaginarla.
Cirilla sentì la bellezza dell'orgasmo cercarla. Henry la teneva stretta contro di sé e la muoveva veloce. Con un gesto impaziente, le strappò una spallina nel tentativo di denudarla. E sentì la voce calda di Cirilla incoraggiarlo a tirarle via tutto.
Lasciò stare i fianchi e raggiunse il dietro dell'abito che stracciò da parte a parte scoprendole la schiena. Cirilla tirò fuori le braccia e afferrò il capo di Henry tenendolo contro il suo petto come le piaceva.
Cirilla lo aveva bagnato tutto. Tutto.
Henry le prese il collo e la tenne ferma mentre sentiva il suo membro battere contro qualcosa che fece gemere Cirilla così forte, da richiamarlo.
E lo chiamò per così tanto e con così tanta insistenza, che Henry sentì la molla scattare, la sua mente svuotarsi e la guardò. Gli bastò tenere gli occhi aperti e guardare la pelle candida di Cirilla, il fatto che fosse minuta e si concentrò su quei riccioli inconfondibili per fermare le visioni.
Henry ansimò chiamandola per nome. I movimenti si fecero secchi e rapidi mentre le veniva dentro e lei lo pregava di non fermarsi sulle labbra seguendolo.
"Gesù." Sospirò Henry svenendo sulla panchina portandosi Cirilla. "Cosa mi hai fatto donna."
Cirilla aveva quello sguardo soddisfatto anche se era ricoperta di sudore e aveva i capelli incollati al viso.
STAI LEGGENDO
[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - Mature
RomanceSentiva il muro freddo alle spalle e le mani le facevano male per la presa ma stava godendo oltre ogni immaginazione e non solo per la bravura di Henry ma perché lo aveva dove desiderava e lui non si faceva problemi ad amarla d'innanzi a chiunque. S...