Capitolo 145

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Cirilla dopo mesi, imprecò pesantemente tanto che Henry, il quale non si era accorto di nulla, sussultò per la crudezza delle parole di sua moglie.

"Congratulazioni, sposini." Cirilla aveva lo sguardo fisso davanti a sé, Henry diventò di pietra e se si faceva attenzione, si poteva percepire il rumore dei massi che si sfregavano tra loro mentre si voltava a incontrare l'interesse dell'attenzione di Cirilla.

"Non ci avrei scommesso nemmeno un soldo e a quanto pare, ho sbagliato."

Nessuno dei due fiatò, Cirilla semplicemente si girò sui talloni e stava per andarsene quando la voce di sua maestà la regina la richiamò all'ordine.

"Cirilla, non salutiamo gli ospiti?" Negli occhi di Cirilla c'era puro odio. Henry lo vedeva di rado così vivido e bruciante, ma gli fece avere paura della ragazza che aveva al braccio.

"Non sono solita salutare donne di un certo calibro, mi perdonerete se preferisco dare la precedenza ad altro." La marchesa ebbe uno spasmo quasi impercettibile, se fossero state sole, Henry pensò che le sarebbe saltata al collo.

"La marchesa è mia ospite e voi la saluterete adesso stesso o vi manderò nelle vostre stanze per l'intera serata." Gli angoli della bocca di Cirilla si incurvarono appena dando l'impressione che stesse sorridendo, la verità era che l'espressione glaciale sul suo volto, fece accapponare la pelle a Henry.

"Allora vogliate scusarmi, ma temo di sentirmi poco bene."

Cirilla salutò sua maestà e fece per ritirarsi. Henry non glielo permise.

"Tu, non vai da nessuna parte." Le disse serio e guardò sua madre e la donna al suo fianco. "E voi madre, farete meglio a non dare ordini di questo genere alla regina di Mane, o potrebbe offendersi e parlarne a sua maestà il re. E non vogliamo certo scomodarlo per una faccenda tanto futile."

"Il principe ha ragione, nello stato interessante che vige sua maestà poi, non sarebbe il caso farla agitare troppo." Cirilla scoprì i denti facendo indietreggiare la marchesa per lo spavento.

Nemmeno il più letale dei mammiferi, avrebbe fatto così tanta paura come Cirilla quando si nominava il bambino che portava in grembo. Henry l'aveva vista materna e difensiva, ma quello era qualcos'altro, faceva paura persino a lui il modo i cui sembrava diventare senza sentimenti e pronta a scattare per uccidere.

"Sto benissimo. Ci vuole ben altro per farmi agitare, come dite voi marchesa."

"Non fatico a crederlo e ditemi, maestà, come mai siete tornata? Ricordo che mi avevate assicurato di non avere alcun interesse per la corona inglese." Lo disse così ad alta voce, che adesso la nobiltà con cordialità fece finta di non ascoltare ma in realtà erano tutti attenti.

"Infatti, non ne ho. Come ricorderete, sono andata a Mane per liberarla dalla tirannia danese e il principe è venuto in mio aiuto. Io non l'ho chiamato né gli ho chiesto aiuto."

"Certo, certo." La canzonò la marchesa con quegli occhi penetranti pieni di umorismo "A che serviva chiedere aiuto a qualcuno che è caduto vittima di un incantesimo. Lo sanno tutti che avete un bel visino e che è difficile resistervi. Chiedete al duca di York, lui l'ha pagata molto cara la sua infatuazione, non è forse così Henry?"

Cirilla guardò suo marito con fare tanto sconvolto. Lo sapeva che aveva picchiato il duca, ma quanto era stato violento?

"Non potrà alzarsi dal letto per molto tempo, dicono." confermò la marchesa e Henry eluse lo sguardo di Cirilla.

"Se lo è meritato."

"Suvvia Henry, allora il principe danese cosa doveva fare con te che intrallazzavi con la sua futura sposa?"

No, la marchesa non era venuta in pace, concluse Cirilla.

"Io non intrallazzavo proprio con nessuno."

"Non mi pare proprio che avessi intenzione di sposartela. Dico bene Cirilla? O ricordo male?"

"Marigold." La ammonì la regina e la marchesa ritirò gli artigli. Un conto era offendere Cirilla ma provare a prendere suo figlio e a trascinarlo giù, non era qualcosa che sua maestà desiderava.

"Come ci sia arrivato a quella conclusione è oltre le mie capacità di comprensione. Lui che non accettava minimamente il pensiero nemmeno se lo si costringeva. Chissà cosa gli avete fatto, Cirilla. Quale rito malefico gli avete riservato, per farlo cadere così. È molto strano che nel giro di qualche mese vi siate ritrovata sposata e incinta. Siete giovane è vero, ma è troppo assurda la velocità di tutto."

La corte inglese cadde in un silenzio eloquente, Cirilla si raddrizzò pronta a rispondere.

"Vi sbagliate di grosso marchesa, se credete che Cirilla mi abbia soggiogato." Henry aveva gli occhi neri per la rabbia, e la mano attorno a quella di Cirilla divenne come d'acciaio per proteggerla. "Cirilla mi ha respinto in tutti i modi possibili, io l'ho rincorsa fino al limite della pazzia. E quello che voi chiamate incantesimo, è stato puro e semplice amore, coltivato sin da quando è arrivata qui in Inghilterra. È stata una cosa graduale che tutti hanno potuto vedere, persino voi dovete averlo notato."

Cirilla era grata per quella spiegazione di Henry e sapeva che gli era costato tanto ammettere quelle cose ad alta voce.

"Per quanto riguarda il matrimonio, non ne ho mai avuto la necessità perché nessuna valeva un tale calvario. Nessuna donna con cui sono stato, ne era all'altezza." La marchesa socchiuse le palpebre arrabbiata per l'allusione.

"Una volta che ho capito cosa volevo, non ho dato alcuna scelta a Cirilla se non quella di accettarmi come suo marito." Cirilla annuì teneramente e per la sala, si sentì un aw generale che mise di buon umore l'intera corte.

"Sono stato io a perseguire Cirilla, non il contrario." Henry fece correre il dorso delle dita sulla guancia della moglie e lei gli sorrise calorosa. "Anche se lo ammetto, di esserne stato perso da subito per quanto è meravigliosa."

"Di sicuro avete dubitato della sua gravidanza, principe. Dopotutto, lo sanno tutti che il danese l'ha tenuta prigioniera per molto tempo e non credo proprio giocassero a scacchi."

"Potete chiederglielo." Sfidò Cirilla orgogliosamente. "Chiedeteglielo voi stessa, se avete il coraggio. Vi dirà la stessa cosa che sto per dirvi io, non è successo nulla tra di noi. Il principe Tristan non mi ha mai avuta."

Avrebbe potuto ma non lo aveva fatto pensò Cirilla. Quello non doveva saperlo nessuno però.

Poi Cirilla lasciò il fianco di Henry e chinandosi sulla marchesa disse in tono che non ammetteva repliche. "Henry sì, dovunque ha desiderato. Tutte le volte che voleva." E con un sorriso malefico, Cirilla salutò la coppia e si diresse a salutare gli altri sovrani.

La marchesa la odiò profondamente per quella affermazione. Tuttavia la cosa che detestò di più, fu quando Henry la afferrò per la vita e la trascinò via con quel sorriso che non faticò a riconoscere.

Li seguì con lo sguardo e quando sparirono, uscì sul balcone mentre dentro le danze procedevano ad alto volume. Henry aveva Cirilla per la mano e la accompagnò alle fontane e sotto una quercia. Non era difficile vedere il sorriso della ragazza nel buio, né come il principe aveva perso ogni ritengo bloccandola contro il tronco.

Vide qualcosa che non avrebbe mai desiderato vedere. Com'era veramente giacere con Henry quando era lui a volerlo. Il ragazzo non era distratto, non era scostante nelle attenzioni. Cirilla fu messa di spalle al muro e il principe si inginocchiò ai suoi piedi, sparendo sotto le gonne di Cirilla.

Con lei non lo aveva mai fatto. Lei aveva dovuto pregarlo, costringerlo sempre. Non era mai stato un amante generoso, prendeva solo e soltanto quello che voleva da lei.

Cirilla chiuse gli occhi e lei la udì gemere seppure distante nella notte mentre Henry la compiaceva. Provò odio puro per quella ragazzina viziata che era riuscita a d avere qualcosa che voleva lei. Lei aveva lavorato Henry per anni, quella bambolina ci aveva messo meno di sei mesi a farlo cadere nella sua rete e adesso viveva la sua vita.

Henry fuoriuscì dalle sottovesti di Cirilla, la marchesa ne aveva abbastanza e rientrò, erano disgustosi.

E lei li invidiava. Aveva perso la leva che aveva su Henry per colpa di quella ragazza e giurò che le avrebbe tolto tutto un pezzo alla volta.

[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora