Cirilla percepì la carrozza fermarsi e un vento freddo fare irruzione nell'abitacolo svegliandola. Vide l'ombra di un mantello scivolare fuori e sentì le dita famigliari di henry che ancora le accarezzavano il viso.
"Henry?" disse lei stropicciandosi gli occhi. Si sentiva intontita e dolorante per il parto.
"Hey." Rispose sfiorandole la fronte con le labbra. "Che succede?" domandò sbattendo le palpebre. C'era un sacco di oscurità fuori e faceva freddissimo.
"Non ti spaventare." Le mormorò piano e lei annuì aspettando il resto. "Ma siamo a Solyard." Cirilla tremò da capo a piedi e Henry poté vedere, nonostante la luce fioca, la vita scivolarle dal viso. Deglutì pesantemente e cominciò ad avere degli spasmi come se provasse repulsione per il castello.
"Non ci resteremo allungo. Te lo prometto Cirilla. È solo per un paio di giorni. Appena starai meglio, partiremo immediatamente."
Lo guardò negli occhi e ci credette a quelle parole così, si fece forza e sulle sue gambe, seppure mezza sfinita, uscì dall'abitacolo. La servitù la osservò da capo a piede e lei, forse paranoica, forse no, si rese conto che sapevano del suo fallimento.
Cirilla sprofondò in un baratro di infelicità e quasi non sentì Henry prenderle la mano e accompagnarla dentro. Si sentiva umiliata e sconfitta.
Tornare lì con una femmina, era la peggiore delle cose che potesse fare. Avevano tutti così tanta speranza su di lei. Che miserabile che era.
Quando le porte del cancello si chiusero alle loro spalle e tutti furono entrati, Cirilla vide sua maestà la regina scendere dalla scalinata coi capelli raccolti in una treccia e la pesante mantella da camera.
"Per tutti i santi!" stava dicendo affrettandosi verso il re. "Come stanno?" La regina guardò il fagottino tra le braccia di Charles e la prima cosa che fece fu scoprirlo. Cirilla chiuse gli occhi e attese.
"Una bambina."
Il cuore di Cirilla sprofondò e non riuscì ad aprire le palpebre. Erano pesanti, come la sua sconfitta.
"Che peccato." Disse semplicemente, poi ricoprì la nipotina lasciando il re a bocca aperta e sconcertato. si mosse alle spalle del marito per controllare che i due ragazzi fossero incolumi. Cirilla aveva il capo basso, così si rivolse a Henry. fece per toccargli il mento ma il ragazzo si ritrasse disgustato.
"Che significa che peccato?" La ammonì velenoso Henry.
"Be' inutile nascondere il fatto che ci aspettavamo un principe." Charles si volse a guardare gli occhi spiritati di henry e nonostante sapesse che voleva mantenere Cirilla calma, il padre vide il desiderio di Henry di passare una spada nel cuore della propria madre.
"Poco male, Cirilla è giovane. Ci saranno altre occasioni." Poi guardò la ragazza che si era fatta infinitamente piccola. "Sei in condizioni tremende, bambina. Ne riparleremo domani, di quello che è successo. adesso andate a letto. La regina schioccò le dita e una donna formosa si fece avanti dall'oscurità. Cirilla sbiancò, capendo prima di Henry cosa quello significava.
Nessun, come ti senti Cirilla. Nessun, stai bene Henry? Vi siete fatti male, avete mangiato. Cose che alla cuoca di Cirilla sarebbero venute naturali a sua madre non passarono nemmeno per la testa.
"Maria, prendi la piccola e portala nella Nursery. Il preavviso è stato veramente poco ma per fortuna che sono la regina. Sono riuscita a trovare una balia che fosse disponibile al villaggio. Che meraviglia."
La donna si avvicinò alla bambina, Henry vide Cirilla diventare un cadavere ambulante, troppo sfinita per fare qualsiasi cosa e fu sul punto di estrarre la lama quando suo padre strinse la presa sulla bambina.
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[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - Mature
RomanceSentiva il muro freddo alle spalle e le mani le facevano male per la presa ma stava godendo oltre ogni immaginazione e non solo per la bravura di Henry ma perché lo aveva dove desiderava e lui non si faceva problemi ad amarla d'innanzi a chiunque. S...