"Oh." Fu tutto quello che riuscì a dire Cirilla realizzando forse cosa volesse dire Meria e corse subito ad aggiungere. "Non fa nulla. Non è una cosa troppo brutta. Non devi preoccuparti." Le posò una mano sulla spalla per rassicurarla.
Meria e quei suoi occhi maledettamente innocenti cercarono l'approvazione di Cirilla.
"Ne sei sicura? Perché io mi sento a disagio ed impura. Va contro tutto quello che mi è stato insegnato."
Cirilla aveva una marea di domande, non sapeva come farle però. Doveva procedere a passo regolare o l'avrebbe sconvolta così si trovò a chiedere, seppure imbarazzata quanto alla ragazza: "Sono sicurissima. Come?" deglutì pesantemente e Meria si guardò le mani che stava massacrando voltandole e girandole.
"Eravamo a passeggio per il boschetto sulle colline scozzesi e.... è successo." si nascose il viso nelle mani e si piegò in avanti per la vergogna.
Cirilla guardò Margaret, che stava osservando accigliata la sua protetta, come se persino lei non ci avesse capito molto.
"Ma, altezza, sono stata con voi tutto il tempo." Aggiunse la donna abbassandosi per controllare che stesse bene.
"Non è qualcosa che ho potuto controllare." Borbottò attraverso le mani.
"Lo so, Meria. Ma raccontatemi, mi state uccidendo così." Ammise Cirilla che aveva veramente il cervello che correva veloce su tutto quello che poteva fare per aiutarla di corsa.
Era per quello che il principe voleva anticipare il matrimonio?
Oh.
Oh!
Cavolo, si metteva male.
"Non volevo farlo." Confesso la fanciulla e Cirilla si destò dal sonno strappando via le mani dal viso dell'amica.
"Come? Volete dire che vi ha costretto? Perché in questo caso, andrò personalmente a prenderlo a calci." Meria si calmò e per un secondo, il volto le fu percorso da un'ombra confusa.
"No, sua altezza non mi toccherebbe mai contro la mia volontà è rispettoso verso la mia persona. Sono stata io che ho avuto dei pensieri impuri e ho pensato cosa sarebbe successo se fossimo stati soli senza Margaret. Oh, che vergogna. Sono una disgraziata."
Cirilla, che fino ad allora aveva sentito la paura da sorella maggiore mangiarla viva, scoppiò in una risata così fragorosa che sconvolse le due donne.
Stava ridendo così tanto da doversi pulire le lacrime e ritornare comporta quando notò che Meria si era offesa.
"Perdonatemi, principessa. Davvero, avevo frainteso."
Era salva, Cirilla era grata di ciò. La sua virtù ea al sicuro alla fine era una brava ragazza e a differenza sua, era molto intelligente. Le prese le mani tra le sue e le strinse piano.
"Avevo frainteso la vostra dichiarazione oltre ogni modo. Certo che siete ancora voi, dolce e tremendamente innocente. Ringrazio il cielo per questa vostra ingenuità." Meria le rivolse quei verdi occhi penetranti e Cirilla la abbracciò in maniera materna.
"Non vi è nulla di male in quello che avete fatto, Meria. Siete innamorata di questo principe?" le domandò sinceramente e Meria sospirò, confermando positivamente.
"Allora, è totalmente normale avere pensieri di questo tipo. Desiderare di essere baciati o di ricevere determinate attenzioni, è un qualcosa che viene demonizzato per le fanciulle, tuttavia vi posso assicurare che i ragazzi fantasticano anche più di noi. Solo che è peccato quando è una donna a farlo perché abbiamo come una responsabilità in più, cosa che io non trovo affatto giusto. Non vi è nulla di sbagliato in voi, Meria. Siete una fanciulla come le altre, con delle necessità e quando vi sarete sposata e sistemata, scoprirete la gioia immensa nell'esaudire questi vostri pensieri."
Margaret diede un colpo di tosse, come per intimare la fanciulla a fermarsi lì. Cirilla colse il segno e addrizzò la rotta.
"Voi credete?"
"Ne sono certa. Siete perfettamente normale. Anzi, direi anche oltremodo innamorata del vostro furuto sposo. E c'è solo da starne allegri per questa benedizione." Meria finalmente sorrise sollevata.
"Vi immaginate la faccia di mia madre se gliel'avessi posto in questo modo?"
"Sarebbe morta, povera donna." Ed entrambe presero a ridere di gusto. Si erano ritrovate finalmente, come si erano mancate.
Quando Cirilla stava per coricarsi, aveva scoperto di non riuscire a raggiungere il letto. Si sentiva come se non riuscisse a far riposare la sua mente pensando a quello che gli aveva detto Meria. Trovava adorabile che i due volessero muovere le nozze per il solo piacere di voler iniziare la loro vita assieme il prima possibile. Cirilla stava pensando a qualcosa che potesse fare per aiutarli quando Henry entrò in camera, stanco e chiuse a chiave la porta.
Si stava voltando per salutarla quando se la ritrovò al collo che lo stringeva forte.
"Ehi." Disse sottovoce, aveva un tono sottile per via della stanchezza ed era ruvido come se avesse parlato troppo.
"Mi sei mancata anche tu, oggi." La dolcezza con cui la avvolse caricandosela addosso in modo che lei potesse legare le gambe attorno alla sua vita e stritolarlo quanto volesse.
"Tutto bene?"
"Adesso sì." Esalò baciandogli il collo e nascondendosi dal suo sguardo.
Henry sapeva che qualcosa che non andava ci fosse, ma non voleva forzarla. Aveva bisogno di coccole e attenzioni e gliele avrebbe date. Le tenne lì passandole una mano tra i capelli mentre inspirava l'odore infatuante dei suoi riccioli.
"Oggi non sono riuscito a vederti nemmeno una volta." Henry trascinò Cirilla a letto e, tenendola ancora a sé, infilò entrambi sotto le lenzuola. Cirilla stava bene adesso. Ora che Henry era lì, che la baciava teneramente e si prendeva cura di lei.
Le sollevò il mento per incontrare quelle gemme verdi di cui aveva sentito la tremenda assenza e le sorrise. "Io non resisterò mai due mesi in queste condizioni." Confessò passando il pollice sopra un seno di Cirilla facendola ansimare di sorpresa.
"Almeno, non sparire così." Le mormorò precipitando nei suoi riccioli e mantenendola contro il proprio petto con entrambe le mani sotto il petto.
"Non ho avuto scelta." Gli rispose baciandogli un punto sulla nuca.
"Mi stavi evitando, dimmi la verità. Ne hai già abbastanza di me e della mia famiglia." Piagnucolò Henry e Cirilla abbozzò un sorriso.
"Oh, sì. Non ti sopporto proprio. Forse dovrei chiudere la porta prima che tu venga nelle mie stanze." Lo sguardo da cucciolo che gli riservò Henry la zittì immediatamente e la rese più seria.
"Dopo non dovremo più farlo, Henry. Dopo non dovremo più dare conto a nessuno delle nostre decisioni. Tieni duro un altro po'." Lui annuì e stava per cominciare a baciarle il collo come sua abitudine quando finivano a letto assieme tuttavia Cirilla per salvaguardare entrambi gli tirò via il capo.
Questo però, lo fece eccitare oltre modo e come ripicca le rubò uno scambio appassionato che la fece bagnare.
Meno male che lui non controllò, perché sarebbe stato un disastro altrimenti.
"Dopo altro che le montagne. Verrà giù l'intero universo se continui a tenermi al guinzaglio."
Henry posò la guancia sul cuore di Cirilla e prese concentrarsi su una serie di cose spiacevoli mentre Cirilla sentiva chiaramente che pulsava di desiderio contro la sua gamba.
Era difficile resistere. Magari se non avessero conosciuto piaceri carnali sarebbe stato più semplice ma avevano passato le settimane al castello praticamente nel letto a compiacersi. Avevano sviluppato una certa routine e fu difficile imporsi di cambiarla.
Fortunatamente per loro, erano stati complici prima di essere amanti e avevano molto in comune per tenersi occupati, come l'abitudine che aveva Henry di leggere prima di coricarsi e quello li distraeva molto bene.
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[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - Mature
RomanceSentiva il muro freddo alle spalle e le mani le facevano male per la presa ma stava godendo oltre ogni immaginazione e non solo per la bravura di Henry ma perché lo aveva dove desiderava e lui non si faceva problemi ad amarla d'innanzi a chiunque. S...