Capitolo 121

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Il re in persona, discese dal suo trono e con passo sostenuto raggiunse la sua figlioccia e la avvolse così forte, da far scricchiolare le ossa di Cirilla. La ragazza, incurante del fatto che stavano palesemente infrangendo il protocollo, ricambiò l'abbraccio. I due rimasero legati così per tanto tempo, con l'intera corte che li osservava.

Agli occhi di chi li conosceva, erano un padre e una figlia che si rincontravano dopo tanto tempo.

Agli occhi dei malefici, Cirilla aveva stregato anche sua maestà il re così da potergli chiedere quello che voleva. Dopotutto, la malizia sta sempre negli occhi di chi guarda e la corte inglese ne aveva molta da elargire sulla qualsiasi cosa.

"La mia figlioccia preferita è tornata a casa, finalmente. E per diventare definitivamente parte della famiglia, se ho capito bene?" il re allontanò Cirilla tenendola per le braccia così da guardarla meglio. Era uno splendore e gli rassicurò lo spirito vederla tanto in salute e salva.

Aveva udito cose tremende su di lei mentre era sotto il pugno del danese ma sembrava tutto passato adesso.

Stava bene ed era sulle sue gambe senza un solo graffio apparente.

Re Charles guardò il figlio aspettando una risposta da lui e il principe annuì con un cenno annoiato. Il re tornò dalla sua protetta e la strinse ancora.

"Tutto questo è meraviglioso! E dimmi, come è successo? Voglio sapere tutto!" e così facendo, si trascinò via Cirilla. Henry si avviò a salutare sua madre che stava pazientemente attendendo di essere notata da suo figlio.

Si erano lasciati con parole pesanti e molte delle quali, seppure non vere o dettate dalla rabbia del momento, ancora aleggiavano attorno a loro.

"Madre." Henry si portò una mano al cuore e si inchinò in maniera incantevole per poi prenderle il palmo e baciarlo. Sua maestà la regina, contenta di vedere il figlio sano e salvo, rispose con un piccolo gesto del capo. Non era mai stata espansiva e quello era sempre il suo saluto per Henry anche se in cuor suo, stava esplodendo di gioia nel vederlo lì intatto.

Elaine non era mai stata una madre molto materna, non gliene si poteva fare una colpa. Era cresciuta per comportarsi in qualsiasi occasione come una regina e lo era fino all'ultima fibra del suo essere.

"Vedo che alla fine, hai deciso." Il tono era freddo ma lo sguardo fu di fuoco quando lo rivolse a Cirilla che era un insieme di sorrisi per re Charles.

"Avevo già avvisato che andavo a riprendermela. Come avete potuto vedere, nessun torto è stato fatto verso l'Inghilterra e adesso lei è sana e salva e io sono ultimamente felice di poterla presentare al mondo come la mia futura sposa."

"Nessun torto dici principe? Non è forse l'immensa vergogna di avere una donna di quel calibro come futura figlia il più grande misfatto che tu potessi fare nei confronti di questa nazione costruita sulla purezza e l'integrità?" le parole furono sussurrate ma tagliarono come se fossero state urlate.

"Se vi riferite al fatto che è stata catturata e ha passato il tempo nella tenda del danese, c'era poco che potesse fare." Replicò incattivito Henry socchiudendo gli occhi per guardare la figura della madre che si faceva sempre più impettita.

"Si dice che si sia consegnata di sua spontanea volontà. Che abbia giaciuto con lui più volte, che tipo di esempio darà una regina così?"

Era palese che era contraria, ma Henry contava di poterle farle cambiare idea. Se non subito, con il tempo.

"Scoprirete madre, che Cirilla non solo è degna di questo paese. È anche tremendamente perfetta per governare. Io non aggiungerò altro al riguardo, sarà lei a provare la sua forza."

[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora