Capitolo 135

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Henry la gettò dentro prima di chiudere la porta alle sue spalle. Era la prima volta che la trattava a quel modo e Cirilla stava cercando di non rimanerci male, perché sapeva che l'alcool lo aveva inebriato e non era il suo solito dolce sé stesso.

Tuttavia quella realizzazione, non faceva meno male. Non le piaceva che ci fosse una parte di lui che potesse trattarla così.

Henry prese un grosso sorso dal boccale, che alla fine finì per la maggior parte sul pavimento inzuppandogli la camicia bianca piuttosto che giù per la gola. Per poi sollevare gli occhi verde mare verso Cirilla e inchiodarla con lo sguardo.

"Voglio sapere." Cominciò perdendosi nei suoi pensieri prima di recuperarli. "Cosa ci facevi con quello lì da sola e tutta avvinghiata a lui."

Cirilla affilò lo sguardo e lo piantò dritto dentro Henry. Quella insinuazione, non era parte di Henry. Non era da lui essere paranoico e quindi si sentì in dovere di avvicinarsi e strappargli dalle mani la caraffa posandola sul tavolino lì vicino.

"Cosa pensi stessi facendo? Davvero credi che io possa farti qualcosa del genere, Henry? Io? Che sono venuta a prenderti alla bocca dell'inferno per poi tradirti con l'uomo che ho rifiutato in tutti i modi conosciuti nell'universo? Quanto stupida pensi che io sia?"

Henry le afferrò il viso con la mano e strinse, non troppo forte ma lo face e glielo sollevò in modo che lei guardasse gli occhi adesso bui del suo amato. "Abbastanza da andartene in giro a tradire il tuo futuro sposo con me. Non ti ricordi come è iniziato tutto questo? Cosa ti impedisce di farlo anche a me."

Cirilla lo spinse così forte che lui cadde sul pavimento finendo contro la porta. Era una furia che stava cercando in tutti i modi di non lasciare che la rabbia prendesse il sopravvento senza successo.

"Il fatto che ti amo, cretino. Ecco cosa me lo impedisce." Henry si pulì la saliva dalla bocca e a fatica dopo alcuni tentativi riuscì a mettersi in piedi.

"L'amore non è sempre tutto. Per esempio, non ti ha precluso il fatto di startene abbracciata a lui piangendo mentre con me non hai la forza di parlare di qualsiasi cosa ti stia frullando in testa."

"Non è successo nulla con Tristan. Mi sono sentita poco bene e Tristan mi ha aiutato. Non c'è stato niente di intimo o di quello che credi tu."

"Cirilla." Il tono era perentorio. "Ti ho sentito mentre gli dicevi quelle cose. Ti ho sentito mentre gli dicevi che non eri felice qui con me, che ti soffoco. Non prendermi in giro o potrei veramente arrabbiarmi e adesso come adesso, mi sto controllando a malapena."

"Non hai sentito un bel niente tu, Henry. Hai travisato il possibile, se questo è quello che hai dedotto dalla conversazione con Tristan e adesso ti stai piangendo addosso cercando di farmi sentire in colpa per un tuo problema. Sono le tue insicurezze che ti giocano questi scherzi, non io. Io non lo farei mai."

Henry la raggiunse come una furia e la voltò, con un movimento netto, fece a pezzi la parte posteriore del vestito aprendola fino dieto la schiena denudandola. Cirilla sussultò per lo spavento. Quanta forza ci aveva messo in quel gesto?

Cirilla si mantenne il corpetto che ormai era del tutto distrutto mentre Henry le prendeva i polsi per allontanarli. Alla fine, Cirilla si irrigidì quando Henry cercò di toccarla e gli disse solamente "Aspetta, ti prego." Con quella intonazione sull'orlo delle lacrime, mentre combatteva con i ricordi di quella maledetta tenda. Henry lo percepì e si fermò immediatamente, dimostrandole che nonostante tutto, era ancora lì dentro, seppur affogato dall'alcool.

"Ti prego Henry, aspetta." Ripeté e lui mosso forse dalla tenerezza che provava sempre per Cirilla, abbassò le mani cingendole la vita così da poter posare il mento sulla spalla nuda.

[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora