"Cirilla!" chiamò dal piano di sotto Harry. "Farai tardi a lavoro."
La ragazza una coda di cavallo alta che dondolava mentre scendeva le scale e indossava la divisa da infermiera blu. Afferrò il thermos che le porgeva il ragazzo scambiandosi un bacio dolce prima che Cirilla si rivolgesse alla piccola peste seduta sul divano che guardava la tv.
"Oggi non ha voluto saperne di fare colazione." La aggiornò Henry indicando il bambino di cinque anni che stava fissando un altro episodio di quel cartone con i maialini che Cirilla non trovava per nulla divertente.
"Alex è già a scuola, Mark ce lo porto io prima di passare a lavoro."
Cirilla afferrò una ciotola e velocemente tagliò della frutta che posò sulle gambe del bambino. Sollevò gli occhi verdi verso la madre e le fece un ampio sorriso prima di cominciare a mangiare.
"Tutte le volte."
Cirilla tirò fuori la lingua a Henry e il ragazzo la trascinò dietro l'isola della grande cucina strofinando il naso contro il proprio.
"Quando hai il turno?"
"Oggi lo abbiamo assieme." Gli ricordò Henry e le si morse le labbra.
"Oh veramente? Allora ci vediamo al solito posto per un ripasso?" Harry si fiondò sulle labbra della moglie facendola ridere di cuore.
"Non so se posso aspettare così tanto." sussurrò strofinando il naso contro il suo.
"Alcune volte," cominciò Cirilla sentendo le mani di Henry sul suo di dietro. "Mi sembra averti amato da sempre."
"è quello che ti ho detto io quando ti ho rimorchiato." Scherzò mordendole il labbro inferirore giocosamente.
"Sai di quel sogno, no? quello dove c'è questa bellissima sala da ballo e tu sei vestita da una qualche dea greca e io da principe."
"Quello che mi hai raccontato al primo appuntamento?"
Harry annuì accarezzando il fianco di sua moglie. Si erano conosciuti in ospedale, lui era il dottore di turno che doveva occuparsi degli stagisti e l'aveva vista immediatamente perché l'aveva riconosciuta da quel sogno ricorrente che faceva da quando aveva memoria.
Come se l'avesse cercata da sempre e finalmente l'avesse trovata.
"Ma tu sei il mio principe." Cirilla intrecciò le dita nei capelli di Harry. Quel suo accento inglese le faceva venire le gambe molli ogni volta.
"Guarda che non ho dimenticato che ti piaceva quella ranocchia piena di soldi."
"Sì ma alla fine ho sposato te, no?"
"Dopo quanto tempo?" la provocò Harry e Cirilla gli fece un occhiolino.
"Il tempo necessario."
"Vieni qua." E con cautela la tirò verso il pavimento.
"Non possiamo farlo!" gli stava dicendo Cirilla mentre Henry affondava una mano tra le sue gambe.
Henry le tirò giù i pantaloni e con la lingua la cercò famelico.
Cirilla gli prese il capo e se lo portò all'altezza degli occhi per avvertirlo.
"Oggi chiamo la babysitter." La minacciò mentre la provocava.
"Non voglio aspettare." Cirilla si fiondò sulla cintura di Henry proprio mentre sentivano la porta principale aprirsi.
"Merda."
"Siete presentabili?" Cirilla si ricompose immediatamente ma quando i nonni entrarono tutti e quattro nella cucina, si accorsero della cintura sbottonata di Henry e riservarono ai due uno sguardo di rimprovero.
"Tutte le volte, ragazzi?" disse la madre di Henry sollevando gli occhi al cielo.
"Oh per l'amor del cielo, Elena. Sono giovani, lasciali in pace." Rispose il padre di Harry.
Cirilla guardò suo padre e sua madre e dopo aver salutato velocemente i suoceri, si fiondo tra le braccia dei suoi genitori, grata sempre che fossero lì. Suo padre era una montagna d'uomo mentre sua madre era minuta ma era la sua esatta copia. Per strada le scambiavano per sorelle per quanto erano simili.
"La mia bambina. Sei in ritardo per il lavoro?" la rimproverò sua madre e lei sorrise.
Henry e Cirilla presero la giornata libera, dopotutto era la settimana prima di Natale e domani sarebbe stato il compleanno di Alexandra.
Sedettero tutti attorno all'isola con Markus che teneva l'ometto sulle spalle e la mamma di Cirilla che preparava la cioccolata per tutti. Cirilla le stava sempre attaccata, come se avesse paura di perderla. Le due erano migliori amiche.
Forse perché, almeno in questa vita, erano riuscite a conoscersi e dentro il suo cuore Cirilla sapeva che era un'occasione che non sempre le era concessa.
L'unica cosa che non cambiava nonostante gli universi paralleli era che Henry e Cirilla, finissero per amarsi.
Quella era l'unica certezza.
Assieme al fatto che sarebbero sempre stati circondati da altrettanto amore perché erano anime buone e su sa che un atto di amore puro, ne ispira sempre un altro.
STAI LEGGENDO
[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - Mature
RomanceSentiva il muro freddo alle spalle e le mani le facevano male per la presa ma stava godendo oltre ogni immaginazione e non solo per la bravura di Henry ma perché lo aveva dove desiderava e lui non si faceva problemi ad amarla d'innanzi a chiunque. S...