Capitolo 164

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DOPPIO UPDATE PERCHE' MI è VENUTA UN IDEA PER UNA STORIA....FANTASY QUINDI FINIAMO QUESTA CHE SIAMO QUASI ARRIVATI.

Meria era stata seduta sul pavimento con decine di cuscini per stare assieme alle sorelle di Malcom che erano venute a farle visita quel giorno. Cirilla leggeva dalla copia consunta di Mane traducendo per le fanciulle e rispondeva alle loro domande quando la porta si spalancò ed entrò il principe trafelato e con il volto serio.

Cirilla lo guardò un momento per sollevarsi e chiamare le numerose fanciulle. "Direi che è ora del tè."

Come faceva a leggere sempre così bene la stanza, Meria non lo sapeva ma era impeccabile. La invidiava sempre, non in maniera cattiva. Voleva essere come lei, bella e intelligente. Anche così gravida, era un esempio di dolcezza e coraggio, non si lamentava mai, nemmeno quando stava provando dei dolori atroci e Meria glielo vedeva negli occhi.

Meria chinò il capo per salutare il marito dato che non poteva alzarsi. Lui andò da lei con falcate fameliche e la sollevò dal pavimento prendendola alla sprovvista.

"Principe!" disse sconcertata Meria che dovette abbracciargli il collo per tenersi meglio.

"Sono vostro marito?" non doveva uscire come una domanda e Malcom si morse le labbra ma continuò a tenere gli occhi fissi su Meria.

"Suppongo di sì." Rispose quasi ridendo e lui scosse il capo e ci riprovò.

"Sono vostro marito, Meria." Lei annuì insistentemente e la accompagnò a letto. "Voi mi appartenete. Non come una cosa, non mi permetterei mai anche perché non siete un oggetto, io-" stava facendo confusione e rovinando il momento.

Meria si lasciò sdraiare e lo guardò arrancare genuinamente confusa. Malcom sembrava impazzito Meria però non fiatò, gli diede il tempo di ricollegare i pensieri, non doveva essere facile per lui e apprezzava che ci stesse provando.

Lei lo incoraggiò con lo sguardo e in un momento di totale incoscienza, Malcom si gettò su Meria strappandole un bacio. Meria sussultò soffocando un gemito e lui si sentì tremendamente attratto da ciò.

"Sono vostro marito." Ripeté per farsi coraggio, come per giustificare quello che stava facendo.

Meria non avvertì la mano finché non le raggiunse l'inguine, spostando la molla del suo intimo per toccarla.

"E posso fare questo." Disse inserendo un dito timido dentro Meria che sussultò spalancando gli occhi. Il ragazzo aveva le labbra a pochi centimetri da quelli della ragazza. Lei stava trasalendo piacevolmente, e con sorpresa del marito, cercò le sue dita e le spinse più affondo con le proprie.

"Sì che potete." Confermò Meria mentre con l'altra mano lo tirava giù così da poterlo baciare.

Meria si sentiva bruciare e contro ogni senso logico, utilizzò la sua lingua per cercare quella del principe. Quando le due si sfiorarono, Malcom quasi ringhiò.

Fu una cosa molto frenetica, il principe si slacciò i calzoni Meria prese a sfilarsi il corsetto liberando il suo cuore da quella stretta. Lo lasciò libero di battere forte e si permise di non pensare.

"Sono vostro marito, Meria e voi mi appartenete." Le mormorò mentre la ragazza lo implorava. Lui la prese facendola sospirare in modo adorabile. Fu tutto di una tenerezza disarmante, lui che le tirava via il vestito scoprendola, lei che gli teneva il capo vicino al proprio per non lasciarlo andare.

Scoprì che Meria aveva le lentiggini persino sulle spalle e si permise di baciarle. La ragazza lo lasciò fare, la cosa più importante era che non uscisse, perché era in paradiso e non voleva lasciarlo.

Malcom era tremendamente eccitato da Meria, dalla sua innocenza e bevve dal suo collo adagiandosi completamente su di lei. Meria sentì un solletico strano allo stomaco e mentre l'umidità tra le sue gambe aumentava, anche quel solletico lo faceva.

Lui fu attirato dal respiro veloce di Meria e la guardò, stava annaspando e fu sul punto di fermarsi pensando di farle male.

"No, ti prego." Lo implorò. "Non fermarti, Malcom." Sussurrò sbattendo il capo tra i cuscini e prese a ripeterlo finché lui non aumentò il ritmo.

Meria finì subito dopo abbracciando suo marito e lui tirò una manata sulla tastiera del letto seguendola per poi scivolare sulla schiena.

Rimasero a fissare il soffitto con un sorriso soddisfatto sul volto. Meria aveva la matassa di capelli rossi scompigliati

"Meria?" chiamò alla fine l'uomo e la ragazza, sudata si volse a guardarlo.

"Mi hai chiamato Malcom?"

La ragazza avvampò e si coprì il viso stranita. "Oh, perdonatemi altezza. Non volevo farlo, cioè volevo ma non avrei dovuto."

L'uomo la stava osservando con occhi pieni di tenerezza. "Io pretendo che voi mi chiamate sempre a questo modo da adesso in poi."

"Siete sicuro?"

"Sì."

Meria prese coraggio e spostandosi vicino a lui usando le braccia, si mise di lato mantenendosi alla coperta e con tutta l'innocenza di questo mondo disse: "Va bene, Malcom."

Questo fu sufficiente perché il ragazzo, in piena gratitudine, si fiondasse su Meria di nuovo per coccolarla ancora.


Il principe scozzese, prese a gravitare attorno a sua moglie. Cirilla notò il cambio e non poté che fare i complimenti a Henry.

"Non so di cosa tu stia parlando." Disse il ragazzo senza guardarla.
"Qualsiasi cosa hai detto ha funzionato."

"Io non ho detto proprio nulla."

Cirilla posò il capo sulla spalla del marito e si godette la scena dei due che condividevano la timida intimità.

"Direi che possiamo tornare a casa al termine di questa settimana."

"Non ancora, voglio vedere se Meria ha capito prima."

[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora