La cena di Natale fu organizzata nei mini dettagli. L'intera sala era ghermita di persone, c'erano arazzi nuovi, cuscini giganti e tappeti per tutta la lunghezza della stanza. Drappeggi su ogni candelabro e abeti in ogni angolo pieni di candele e decorazioni.
Cirilla indossava un vestito a collo alto con una cintura oro che incorniciava i seni rotondi e le maniche strette ai polsi che scendevano come pennellate color nuvola su quel corpo perfetto. I capelli erano liberi ad eccezione di una piccola corolla fatta di trecce sul capo che incastonava la bellissima corona di Mane.
Henry era vestito di blu e oro aveva i capelli tirati all'indietro ed era una visione. Si era ripulito per bene e Cirilla quasi non ricordava l'ultima volta che lo aveva visto così tirato a lucido.
A vederli assieme sembravano due divinità per quanto erano meravigliosi. Poi c'era la piccola Alexandra, che si rilassava tra le braccia del nonno, il quale la mostrava in giro come se fosse un premio vinto da giovane di cui andasse infinitamente orgoglioso.
Sebbene Henry lo tenesse molto d'occhio, Cirilla si stava rilassando abbastanza da non rimanere sempre in guardia. Voleva passare una giornata in tranquillità, sarebbero partiti a breve e voleva a tutti i costi che la famiglia di Henry si lasciasse con belle notizie e tanto amore. E sembrava proprio che ci stavano riuscendo, questo finché ad uno ad uno, i suoi demoni non iniziarono a raggiungerla.
Cirilla era seduta su uno degli enormi cuscini vicino al fuoco e stava conversando con la regina quando sentì un colpo di tosse alle sue spalle che la fece irrigidire.
"Cirilla." La voce chiamò piano e lei si volse provocando una cascata bionda dei suoi perfetti riccioli. I suoi occhi incontrarono quelli occhi scuri che la fecero sussultare.
"Tristan?" il ragazzo le offrì una mano e lei la prese sollevandosi. Si portò il palmo di Cirilla alle labbra e lo baciò galantemente. Lo sguardo del ragazzo vibrò per tutto il corpo di Cirilla e per un momento solo si dimenticò che parlava con una donna sposata.
"Siete più bella di quanto ricordassi." Sussurrò non lasciando andare Cirilla.
"Come mai siete qui?" domandò un attimo scombussolata e Tristan sollevò un sopracciglio confuso.
"Mi è arrivata voce che avevate dato alla luce il vostro erede, non siete stata forse voi ad invitarmi?" Cirilla guardò la regina madre ma lei fece spallucce presa alla sprovvista come lei.
"Poco male, dov'è il piccolo dono del cielo?" il ragazzo abilmente si portò il braccio di Cirilla sotto il suo e lei si ritrovò molto vicina a Tristan.
"Finalmente vi vedo in forma ed in salute." Disse ancora. Cirilla era sotto shock non sapeva assolutamente cosa dire.
Cirilla lo condusse dal re, il quale lo salutò entusiasta e poi con molta riluttanza gli fece vedere la bambina.
"Ma è una bambina?" disse lasciando andare la mano di Cirilla e fiondandosi a guardare l'infante. "Vi somiglia in maniera assurda."
Cirilla sollevò gli occhi al cielo esasperata e si tirò una ciocca dietro l'orecchio mentre osservava gli occhi di Tristan spalancarsi in estasi.
La bambina cominciò a sbattere le palpebre lentamente scrutando l'enorme omone che aveva d'avanti a sé. Una folata di vento spostò l'aria alle spalle di Cirilla e poi due braccia forti si allungarono per strappare la bambina dalle mani del re e portarsela contro il petto sostenendole il capo.
"Ecco dov'eri." Mormorò Henry baciando il fagottino sulla guancia. Cirilla lo sapeva che l'aveva fatto per impedire a Tristan di toccarla ma non disse nulla al riguardo. Henry aveva tutto il diritto di dare di matto ad essere onesti, dati i precidenti e Cirilla sentiva qualcosa nello stomaco che le stava dando fastidio e non era un dolore dettato da un malessere fisico.
"Principe Tristan." salutò indifferente lasciando che tutta la sua attenzione cadesse su Alexandra.
"Principe Henry."
"A dire il vero, sono re adesso." Specificò e questo quasi non fece ridere Cirilla.
"Oh?" Tristan guardò il padre di Henry e allora Cirilla aprì bocca per specificare ma Henry la batté sul tempo.
"Cirilla mi ha incoronato prima di venire in Inghilterra. È stata una cerimonia molto sentita, con tutto il popolo di Mane presente. Ve lo ricordate?" Cirilla afferrò il braccio di Henry e lui si rilassò immediatamente.
"Henry perché non porti Alexandra vicino al fuoco? Fa un po' freddo." Henry annuì però prima di andarsene, si chinò su Cirilla e la baciò con insistenza prima di toccarle il mento in maniera provocatoria e di sfida.
"Vedo che ancora non me l'ha perdonata per nulla la faccenda di Mane."
"Oh, non offendetevi principe. Non lo fa con cattiveria." Nemmeno Cirilla ci credeva ma Tristan non la corresse e semplicemente si chinò su di lei per parlarle all'orecchio.
"Vorreste un attimo in disparte? Vorrei chiedervi una cosa."
Cirilla si morse le labbra e acconsentì, dati i favori che le aveva concesso non si sentiva in vena di negargli quella carineria. Anche se, sapeva come tutto quello doveva sembrare agli occhi della corte inglese. Cercò di non allontanarsi troppo e di rimanere anche a portata d'orecchio. Non si permise di guardare Henry poiché aveva paura di cosa avrebbe trovato in quegli occhi verdi.
"Sono venuto per farvi gli auguri per la nascita di vostra figlia e portarvi un dono." Lui raggiunse qualcosa legato alla cintola e glielo passò. Era una pergamena che Cirilla srotolò con estrema riluttanza.
Cirilla fu sul punto di prenderlo a calci, ma per il decoro non si permise di farlo. Semplicemente accartocciò la pergamena e guardò Tristan dritto negli occhi.
"Voi dovete esservi completamente impazzito." Cercò di dirlo a bassa voce ma Henry la sentì.
"La richiesta è ragionevole, maestà."
"La richiesta è totalmente fuori luogo. Non è fuori dal mio ventre nemmeno da una settimana e voi mi chiedete di darla in sposa al prossimo erede danese? Siete fuori di testa? E se per caso voi non aveste figli, a chi dovrei darla in sposa? A voi?" Cirilla stava ringhiando a quel punto.
Tristan si posò una mano sul cuore e si fece più vicino. "Be', Cirilla. Non mi sembra una richiesta fuori di testa. Se accetterai annullerò il debito che hai nei miei confronti. Mane ne ha bisogno e la Danimarca vuole questo accordo."
"Lo vuoi solo perché nessun altro lo ha ottenuto, non è così?""Sei sempre stata molto intelligente Cirilla." Disse Tristan con gli occhi che brillavano di lussuria verso la ragazza. "Sapevo avresti capito."
"No sei tu che non hai capito. Mia figlia non è in vendita."
Tristan si permise di allungare una mano per sfiorarle il mento ma la mano di Henry scattò a fermarlo.
"Vi sarei immensamente grato, se non vi permetteste mai più di allungare le dita su mia moglie o davvero smetterò di avvisarvi e ve le taglierò via." Henry tirò via la mano di Tristan e Cirilla corse a prendere Alexandra dal braccio di Henry per stringersela al petto.
Cirilla gli passò la pergamena e quando Henry lesse gli ci volle tutto il suo autocontrollo per non spaccargli la mascella.
"Il debito sta venendo ripagato legalmente. Non abbiamo necessità alcuna di ricorrere a certi sotterfugi né Mane desidera farlo."
Tristan stava guardando Cirilla e la bambina che stava cullando teneramente e smise di ascoltare Henry. era ancora perdutamente infatuato della ragazza e la cosa gli dava fastidio oltre ogni immaginazione.
"Amore." Chiamò Henry senza distogliere gli occhi da Tristan. "Mamma ti stava cercando prima." Cirilla era interdetta, non sapeva se andarsene o meno. Prima che potesse rispondere comunque, Marigold fece la sua entrata trionfale nel bel mezzo della sala, felice da fare male agli occhi e gravida. Tremendamente gravida.
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[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - Mature
RomanceSentiva il muro freddo alle spalle e le mani le facevano male per la presa ma stava godendo oltre ogni immaginazione e non solo per la bravura di Henry ma perché lo aveva dove desiderava e lui non si faceva problemi ad amarla d'innanzi a chiunque. S...