Stavano nel salone a parlare del più e del meno con il grosso camino che sputava fiamme per riscaldare l'intera stanza. Meria stava osservando Cirilla e come Henry le restava sempre con un pezzo del corpo addosso. Adesso una mano sul ventre, ora un braccio che lo sfiorava oppure addirittura lo aveva visto con un piede vicino a quello di Cirilla.
Era un po' gelosa che il suo sposo ogni volta che lei lasciava cadere lo sguardo su di lui, lo distogliesse come spaventato.
Voleva anche lei un po' di quell'amore.
Il principe scozzese stava raccontando come una volta in un bosco aveva incontrato un cervo bianco come la neve ma nessuno lo stava ascoltando. Meria era fissa sui due innamorati, e vide quello che stava cercando.
Vide lo sguardo di Cirilla che si abbassava, sbatteva le palpebre una volta e poi tornava su Henry. suo fratello si morse il labbro e dando un'occhiata veloce alla stanza, afferrò Cirilla per la vita e sgattaiolarono via.
Meria sapeva che non doveva ma li seguì, voleva capire. Voleva cercare di trovare dove fosse fallata lei. Perché era sicura che non centrassero le sue gambe ma il modo in cui era stata cresciuta.
Henry trascinò Cirilla verso la tomba delle scale. Li vide ridere, li vide accarezzarsi e capì che mai avrebbe potuto avere quello che avevano perché non era qualcosa di comune. Suo fratello la fece voltare accarezzandole i capelli per spostarli su una spalla, mentre le sbottonava l'abito esponendo la schiena.
Non riusciva a togliere gli occhi dalla scena, erano ipnotici e sapeva che non doveva farlo, ma la cosa la lasciò incapacitata di muoversi. Cirilla si volse e con dolcezza disarmante lo spinse contro il muro per poi chinarsi. Non aveva mai visto una cosa del genere, scandoli erano successi per molto meno, eppure a Cirilla non sembrava importarle. La vide sedersi, aiutata da Henry e poi cercarlo con la bocca.
Non era sesso quello che facevano, quello che aveva fatto lei lo era stato. Quello era qualcosa di intimo e bello. Il modo in cui si muovevano assieme, o come Henry tirava indietro il capo con le mani strette in pugni mentre lei lo lavorava. Non sembrava nemmeno che a Cirilla dispiacesse occuparsi solo di lui, sembrava orgogliosa di tutto ciò.
Non durò troppo, la ragazza sospettò che quello fosse solo un preludio. Henry rise sistemando Cirilla poi prendendole la mano e passando le dita tra i capelli della ragazza, le aggiustò l'acconciatura e tornarono all'entrata della sala mano nella mano.
Quando Meria si volse sospirando, trovò il corpo del principe scozzese pietrificato che la guardava.
Lei avvampò e provò a spiegarsi ma lui scosse il capo.
Non sembrava deluso solo triste mentre la fissava.
"Non è come sembra, io non volevo..."
"Nemmeno io." Ammise lui passandosi una mano tra i capelli.
Rimasero in silenzio per un po', poi Meria si scusò e tornò dentro. Odiava quei silenzi. Cirilla e Henry non ne avevano e non capiva come mai loro ne avessero tanti.
Cirilla e Henry erano avvinghiati, con Henry che baciava il capo della moglie mentre lei stava vicino al fuoco a raccontargli qualcosa che li fece ridere tanto. Quando videro i due ragazzi si zittirono e Cirilla si avvicinò a Meria.
Meria sospirò sconfitta e Cirilla la guardò preoccupata. Così decise di aiutare la fanciulla. Doveva smuovere un po' le acque o quei due non avrebbero concluso mai.
Meria aveva deciso di dare un ballo in onore di sua maestà la regina e Henry, Cirilla ne approfittò e fece invitare da Henry uno dei suoi conoscenti. Il duca di Kent. Era un giovanotto molto affasciante, con gli occhi bruni e i capelli neri, molto attraente. E gli fu incaricato il compito di provarci spudoratamente con la principessa scozzese, cosa che si trovò a fare in maniera molto convincente.
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[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - Mature
RomanceSentiva il muro freddo alle spalle e le mani le facevano male per la presa ma stava godendo oltre ogni immaginazione e non solo per la bravura di Henry ma perché lo aveva dove desiderava e lui non si faceva problemi ad amarla d'innanzi a chiunque. S...