Capitolo 150

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Cirilla lo sentì arrivare prima di tutti loro. Avrebbe riconosciuto la melodia di quei passi ovunque. Erano calmi e pesanti, come la morte che ti baciava dolcemente prima prenderti.

Si udì un singhiozzo poi di nuovo silenzio. L'uomo dai capelli biondi tentò di afferrarla, Cirilla fece un passò indietro.

"Vieni qui, Brutta put-" la spada lo trafisse da parte a parte tirandogli fuori il cuore in un colpo solo.

Dopodiché, nessuno dei presenti rimase vivo per raccontare quello che successe dopo. Cirilla stessa, non avrebbe saputo metterlo per iscritto. Era come guardare un'ombra che colpiva troppo velocemente. Nel giro di un battito di ciglia le pareti della torre erano ricoperte di schizzi rossi e di fronte a Cirilla c'era Henry che stava respirando così forte, da far vibrare le guance.

Cirilla non esitò, gli si fiondò tra le braccia sporcandosi anche lei del sangue dei suoi aguzzini. Henry si stava controllando a malapena, sentiva la rabbia pura giocare dentro di sé e tornare a ondate regolari. Aveva i denti digrignati nel tentativo di non perdere il senno.

Continuava a pensare a Cirilla, allo sguardo pieno di lacrime che gli aveva rivolto quando l'aveva visto e al fatto che adesso, nessuno si sarebbe salvato. A fatica, Henry le circondò la nuca baciandogliela più volte. Cirilla stava singhiozzando tra le sue braccia come una bambina che aveva avuto veramente troppa paura.

"Chi è stato?" domandò solamente. Cirilla non gli rispose allora lui la tirò via e le esaminò il viso. "Chi?" ripeté. Lei lo sapeva che bastava una sola parola e sarebbe andata a finire male, tornò ad abbracciarlo e si rifiutò di rispondere.

"è stata la regina." Disse Catarina e Cirilla trasalì cercando di zittirla. "La regina madre, l'ha rinchiusa qui e voleva che lei desse alla luce il bambino e poi cacciarla via. E no, questa volta deve saperlo." La ammonì la serva e Henry la ringraziò con un cenno.

Le toccò il ventre e Cirilla gli confermò che stavano tutti bene, che non c'era bisogno di fare nulla e che voleva solo andarsene. Henry la raccolse da terra e insieme discesero.

Se la sua amata voleva quello, la sua amata l'avrebbe avuto.

La servitù vide il principe ricoperto di sangue e mandarono a chiamare il re mentre lui ordinava una carrozza.

"Henry, santo dio, che cosa è successo?" disse sua maestà guardando Cirilla. "Sta bene?"

Henry non rispose. Uscì fuori nella sera appena arrivata, e con premura adagiò Cirilla nell'abitacolo. La regina fu mandata a chiamare e tentò di avvicinarsi a Cirilla ma Henry non glielo permise. Tirò fuori la spada e gliela puntò alla gola facendo trattenendo il fiato a tutti.

"Metti immediatamente giù la spada, Henry." lo rimproverò suo padre ma Henry non ascoltava più nessuno.

"Lei." Disse semplicemente. "l'ha rinchiusa nella torre. Voleva tenerla lì come una giumenta da monta, per poi cacciarla. Avete osato fare una cosa del genere a mia moglie, madre?" fu come un tuono nel cielo sereno. Il re si volse verso la regina esasperato.

"Elaine ma che ti è saltato in mente?"

"Rientrate, ne parleremo meglio domani."

"Non mi vedrete mai più." Sentenziò Henry. "Mai. Dopo quello che le avete fatto, o vi lasciate processare e giustiziare o questo regno non avrà alcun re." Furono le parole severe del principe che abbassò la spada e se la infilò nel fodero.

"Tua madre ha agito di impulso, Henry. Non voleva fare del male a Cirilla."

"Lei lo sapeva. Lo sapeva che Cirilla era stata rinchiusa in una gabbia e aveva il terrore di rifinirci. Non molto tempo fa eravamo qui a parlarne, in questo stesso posto. lo ha premeditato. L'ha nascosta dove sapeva io non l'avrei cercata e mi ha detto che era fuggita, ha pagato gente per ripetermelo finché io non mi fossi arreso. E voi dite che non è intenzionale tutto ciò? Ha messo in pericolo mia moglie e mio figlio e io non posso sorvolare su questo."

[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora