Capitolo 169

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Henry avvertì il rumore di cavalli nitrire nel bosco e si destò immediatamente. Cirilla era addormentata con il capo sulla spalla di Catarina che invece aveva gli occhi spalancati e si guardava attorno attenta.

Il ragazzo si portò su immediatamente e, mentre con una mano teneva il fagottino fermo al caldo, con l'altra tirò fuori la spada, pronto.

Quando notò la carrozza reale sbucare dal piccolo sentiero spolverato di neve, Henry rinfoderò la lama e si preparò alla più terribile delle sorprese.

La carrozza ricoperta di ghirigori d'oro con un tiro a 4 si fermò davanti a lui e tutto trafelato ne uscì suo padre.

"Dov'è?" disse guardando prima Henry e poi Cirilla che si stava stropicciando gli occhi per lo schiamazzo. "Dov'è mio nipote." Sentenziò provocatorio verso Henry imponendogli di mostrarglielo.

Cirilla avvampò e cercò di mettersi in piedi ma Catarina e il re stesso glielo impedirono.

"è qui." Ammise sconfitto Henry che si avvicinò a suo padre aprendo la camicia.

"Dio ti benedica, è identica a Cirilla." Ammise il re comprendendo che si trattava di una bambina dopo una veloce occhiata. "Era esattamente così quando è venuta al mondo."

Il re, senza troppe cerimonie, prese la bambina dalle dita di Henry che lo guardò in cagnesco quando gliela sfilò. La sensazione di vuoto che seguì lo mandò quasi al manicomio.

Il re la fece penzolare per un attimo nuda e sorrise già innamorato prima di togliersi il mantello reale e avvolgerlo attorno alla nipote. "Che dono del cielo. Aspetta che la veda tua madre, e vedrai come casca innamorata anche lei." Il re utilizzò il naso per sfregarlo contro la bambina, ormai non era più padrone di sé stesso. Era ubriaco dalla gioia.

"Pensavo di non riuscire a vedere la tua nascita. Che dono del cielo." Ripeté al che Henry pose fine alla sua felicità.

"Non ci tratteniamo." Sentenziò facendo gelare il padre sul posto.

"Come non vi trattenete? Ma fra poco è natale." Disse disperato sua maestà guardando Cirilla.

"Dobbiamo tornare a Mane per la festa della luna." Spiegò il figlio muovendosi verso Cirilla e sollevandola da terra. Catarina posò una coperta sulla propria padrona che la accolse con gratitudine ma più di ogni altra cosa, ringraziava Henry per il suo profumo. Era come stare vicino ad un fuoco che bruciava di fiori profumati.

"Cirilla non è in condizioni di viaggiare al momento. È pallida e deve essere visitata da un dottore e adesso che ho visto mia nipote, permetterai che ci passi del tempo no? non esiste che io vi lasci andare così. Verrete a palazzo e quando vi sarete sistemati e rimessi in sesto potrete partire."

"è fuori discussione. Cirilla non vuole restare qui e francamente, nemmeno io."

Per tutta risposta, suo padre gli diede le spalle e canticchiando si infilò nella carrozza. Non lo stava nemmeno ascoltando più.

"Ma come sei bella?" sentì la vocina stupida di suo padre provenire dall'abitacolo. Era completamente andato.

Henry guardò Cirilla e scoprì che stava sorridendo guardando il re. La cosa fu molto divertente e contagiò anche Henry che esasperato portò Cirilla dentro la carrozza.

"Ma che bella principessa. E che bel nasino. Meno male che non hai preso quello di tuo nonno." Stava dicendo sua maestà facendo sospirare Henry.

"Papà." Il re sollevò immediatamente il capo. Henry non lo chiamava mai così. "Smettila, è imbarazzante."

Il re lo congedò con una mano e poi tornò al fagotto sulle sue gambe. "Che benedizione celestiale."

"Ma come facevi a sapere di noi? Ho detto al cocchiere di andare al villaggio di Raysand."

[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora