I bauli delle loro maestà arrivarono e Henry li fece caricare tutti nella stiva della nave. Il re si presentò di persona per salutare i ragazzi. Henry non gli rivolse minimante la parola.
Era schifato dalla sua famiglia e non ci voleva avere nulla a che fare.
"Non sono qui per convincervi a restare." Specificò diretto verso Henry ma lui lo guardò solo di traverso. Cirilla fu molto più calorosa con il padrino, era una delle persone a cui voleva più bene al mondo, dopotutto."Abbiate cura di voi, maestà. Mi mancherete tremendamente." Il re le baciò la fronte e poi chiese se poteva premere il palmo sul ventre di Cirilla. La ragazza annuì e lui procedette.
"Mi duole che lo stiate portando così lontano e probabilmente non avrò la possibilità di vederlo nascere e crescere."
"Torneremo, eventualmente."
"Non se posso impedirlo." Rispose secco Henry fermandosi di colpo. Cirilla lo ignorò e sorrise al re.
"Vi ho portato, assieme ai vostri possedimenti, anche il vostro cavallo Cirilla." E Apollo fu portato verso Cirilla e nonostante tirasse e scalciasse indispettito, quando Cirilla lo accarezzò si posizionò al suo fianco e si tranquillizzò. Ruben era molto più mansueto, pensò Cirilla, e non avrebbe mai fatto del male a nessuno, Apollo era più spietato in un certo senso e uno spirito libero che detestava essere ristretto.
"Maestà, siete sempre stato il mio preferito, lo sapete vero? E mi piacerebbe che veniste a trovarmi, di quando in quando." Il re annuì e tirò fuori dalla tasca un bracciale fatto di lapislazzuli e diamanti con le varie fasi della luna e una C incastrata nel mezzo.
"L'ho fatto fare per quando avreste partorito. Come regalo per la nascita del vostro primo figlio, ma dato che non so se ci rivedremo per allora, prendetelo."
Era sottile e alla flebile luce del sole, brillava tremendamente forte.
"Grazie, maestà. lo custodirò con avidità."
"La regina è rinchiusa nelle segrete per un po'. Speriamo impari la lezione." Era rivolto a Henry ma lui lo ignorò completamente.
"Gli parlerò io. Non preoccupatevi.""Se c'è qualcuno che può entrare in quella zucca vuota, siete voi bambina mia. Anche se, non penso di potergliene fare una colpa questa volta."
"Henry, vieni a salutare tuo padre."
Silenzio.
Il principe volse le spalle ad entrambi e si imbarcò senza rispondere alla moglie. Cirilla sollevò gli occhi al cielo e diede un grosso abbraccio al vecchio re.
"Tanto tra i miei figli, siete sempre stata voi la mia preferita. Anche se non sono veramente io vostro padre."
"Voi lo siete, Charles. Siete stato una figura paterna forse più del mio stesso padre. Vi custodirò per sempre nel mio cuore, siete la mia famiglia."
Come era prevedibile, il re cominciò a piagnucolare e per non dare nell'occhio, fece cenno a Cirilla di andare o avrebbe fatto tardi. La ragazza sorrise e dopo un bacio veloce, lasciò le sponde inglesi, leggera come una piuma.
Henry era sul ponte dalla parte opposta e Cirilla lo raggiunse pestando i piedi.
"Tuo padre non centrava nulla, potevi salutarlo." Lo redarguì."Non voglio vedere né sentire nessuno di loro."
"Henry..."
"No, Cirilla. Non questa volta. Ne ho abbastanza di perdonare e andare avanti. Moriremo tutti un giorno, non significa che, per il poco tempo che abbiamo su questa terra, dobbiamo comportarci male per poi essere perdonati solo perché potremmo non vedere chi amiamo mai più. È una ragione per fare la cosa giusta, non quella sbagliata."
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[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - Mature
RomanceSentiva il muro freddo alle spalle e le mani le facevano male per la presa ma stava godendo oltre ogni immaginazione e non solo per la bravura di Henry ma perché lo aveva dove desiderava e lui non si faceva problemi ad amarla d'innanzi a chiunque. S...