Capitolo 173

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Cirilla si destò sentendo un freddo addosso che la congelò nell'intimo. Toccò le lenzuola sfatte e aprì gli occhi non riconoscendole. Si guardò attorno spaesata e ci mise un po' a riconoscere le stanze reali.

Henry era lì accanto a lei che riposava, un braccio attorno a lei per tenerla al caldo.

Ci fu un momento di pura benedizione dove Cirilla aveva un sorriso ebete sulle labbra guardandolo. Poi un dolore lancinante le ricordò che c'era un pezzo della sua famiglia che mancava all'appello e saltò in piedi.

"Henry." disse scuotendolo. Il ragazzo spalancò gli occhi immediatamente e afferrò Cirilla per le braccia come per controllarla.

"Dov'è Alexandra?" domandò spaventata e Henry perse ogni segno di vita dal suo volto. Divenne così bianco che faceva concorrenza alla federa del cuscino. Entrambi si mossero fuori dalla stanza, Cirilla stava annaspando per i dolori del parto che ancora la perseguitavano ma non una volta si fermò lamentandosene.

Passarono interminabili minuti a cercare la bambina. Chiedendo alla servitù, ai soldati. Nessuno l'aveva vista. Poi andarono nelle stanze di sua maestà la regina e nemmeno lei sapeva dove fosse.

Cirilla cominciò a ventilare malissimo per la paura. "Nemmeno una settimana e già l'avete persa? È per questo che servono le balie." Sentenziò la regina, Henry fece un passo avanti per sbottare ma Cirilla gli afferrò la camicia e lo tirò indietro.

Non era quello il momento adatto.

Cirilla stava pensando, Henry glielo lesse nei movimenti nervosi degli occhi. Ogni scenario peggiore le si palesò davanti e Henry le avvolse un braccio attorno alla vita per sorreggerla.

"Andrà tutto bene, vedrai che non è successo nulla."

"No, lei sta bene." Disse senza alcun senso logico Cirilla toccandosi il ventre. La madre di Henry la osservò e rimase estasiata da quello che stava vedendo.
"Come lo sai?"

"Perché lo sente." Entrambi si girarono a guardare la regina che si guardò le unghie con fare superiore, poi il cagnolino di sua maestà corse verso Cirilla abbaiando come per spaventarla. Henry era pronto a farsi avanti ma Cirilla si chinò e lo prese per la collottola e se lo portò al viso.

"Ascoltami, Enrico. Se non taci immediatamente, ti taglierò quel cosino che hai in mezzo alle gambe e te lo farò mangiare." L'intera stanza, comprese le dame di compagnia della regina, si ammutolirono.

Cirilla che era stata terrorizzata da quell'esserino, sembrava spaventosamente incattivita in quel momento.

Henry era impressionato dal cambio che era avvenuto. La maternità l'aveva inibita liberandola da molte sue paure.

Il cane fu lasciato libero di tornare dalla sua padrona saltandole in grembo con la coda in mezzo alle gambe. Cirilla si volse pronta a marciare fuori quando sua maestà il re fece il suo ingresso. La bambina tra le braccia sana e salva.

Cirilla tirò un sospiro di sollievo e si tastò la fronte madida di sudore.

"Abbiamo fatto un bel giro!" stava dicendo entusiasta il re e si avvicinò alla coppia fermandosi per come erano pallidi.

"Chi è morto?"

Henry e Cirilla erano pronti a lanciarsi su sua maestà, ma qualcosa alle loro spalle tuonò prima che potessero farlo loro.

"Voi, maestà se non restituite quella bambina ai ragazzi." La regina, armata di ventaglio si fece strada tra i due genitori attoniti. "Come vi salta in mente di sottrarre l'infante alle cure di sua madre? vi siete forse impazzito? E senza avvisare per giunta. Volete farli secchi entrambi?"

Nessuno sapeva cosa dire.

Erano tutti straniti da quel cambio di umore. Come se la regina avesse visto qualcosa in Cirilla che l'avesse rassicurata.

"Non so di cosa tu stia parlando. Ho sempre portato entrambi i nostri figli in giro per il villaggio appena nati."
"Esattamente! Senza dire nulla a nessuno e io che muovevo l'intero castello per cercarli. Quanti svenimenti..." si lamentò la regina portandosi un palmo alla fronte.

"Non pensavo di dover chiedere il permesso:"

"Magari con i tuoi figli no. Ma lei non è Meria. Non puoi prenderla e portartela in giro senza avvertire. Tuo figlio non ha molto controllo su di sé, io ci farei attenzione. Se non ci fosse stata Cirilla, ci avrebbe fatti tutti secchi."

Cirilla scoppiò a ridere, una risata dolce e sincera. Quasi contagiosa. Sua maestà si volse a guardarla e dopo un'occhiata scandalizzata, cominciò anche lei a ridere.

Cirilla aveva le lacrime agli occhi per quanto forte stesse ridendo e Henry sollevò gli occhi al cielo: "Come se tu fossi meglio." La pungolò e lei si asciugò gli occhi.

"Oh perdonami, amore mio. Non rido di te, te lo prometto. Ma la situazione è veramente molto buffa. Sai mi sono immaginata come saresti stato tu da nonno, e penso che avresti fatto la medesima cosa."

"Non faccio fatica a immaginarlo." Rispose la regina avvicinandosi alla bambina. Cirilla le si fece di fianco, le mani dietro la schiena e le indicò il fagottino di pizzo bianco.

Il re gliela posò tra le braccia piano e la bambina cominciò a muovere le mani.

"Cielo, è passato tantissimo tempo da quando l'ho fatto l'ultima volta."

"Ha i tuoi occhi." La regina guardò Cirilla e lei arrossì.

"è presto per dirlo. Vedremo tra qualche settimana di che colore sono."

"Anche tu eri minuta da piccola. Henry invece era bello grosso. Un bambino in salute e paffuto. Faceva tanto ridere quando gattonava che perdeva l'equilibrio per quanto era pesante."

Cirilla cercò di non ridere ma Henry le si avvicinò all'orecchio cingendole la vita.

"Se lo fai ancora, potrei non riuscire più a controllarmi." Cirilla si raddrizzò immediatamente e queste volte fu Henry a sghignazzare.

"Per fortuna non ha preso troppo da te, Henry." scherzò suo padre e la regina si irrigidì lasciando cadere gli occhi su Cirilla.

Lei lo sapeva a cosa stava pensando e purtroppo non poteva darle torto. Però questo non impedì di farle meno male. Quella bambina era figlia di Henry, il tempo lo avrebbe dimostrato senza alcun problema. Cirilla non aveva alcun dubbio e nemmeno Henry.

Senza alcun preavviso, Alexandra sorrise e fece venir fuori una piccola incavatura nella guancia, nello stesso identico punto di Henry e la regina saltò sul posto contenta.

"Ma guarda qua." Disse Elaine indicando la fossetta. "Proprio come la tua Henry." la regina fu vinta così. Da un sorriso probabilmente dovuto per altre cose ma che fu scambiato come segna di pace. Cirilla non corresse l'errore e ringraziò Alexandra per il suo tempismo.

[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora