Dopo aver sistemato i resoconti con Harvard e averlo congedato con un abbraccio, Cirilla domandò a Henry se gli andava di andare un po' in riva al mare. Il ragazzo si caricò del pesante cestino che Liv gli aveva preparato e dopo aver dato la giornata libera a Catarina, si incamminarono lungo la ripida scala che portava al mare. Cirilla stava venendo assalita dai ricordi.
Solo qualche mese prima, era stata lì, su quella stessa pietra, con Tristan e alla fine lui l'aveva tradita.
Su quell'albero, Cirilla si era quasi concessa a lui.
La donna si tolse gli stivali e le strisce di perle dai capelli gettandole nel cestino e arricciando le dita dei piedi, si godette la calda sabbia. Scelsero di sedersi in riva al mare vicino ad un tronco ricoperto di salsedine.
Henry distese una coperta e aiutò Cirilla a sedersi per poi accomodarsi accanto a lei.
"Non puoi sapere, Henry, Quanto ho sognato questo posto quando ero in Inghilterra."
Henry la stava fissando e poteva immaginarlo dagli occhi malinconici che aveva la sua amata. "Ci venivo con papà molto spesso. Mi ha insegnato a pescare su queste rive. Passavamo le ore a schizzarci l'acqua. Ho imparato a nuotare proprio vicino a quello scoglio lì."
"Io ho imparato a nuotare con un istruttore." Ammise Henry e Cirilla lo guardò accigliata. "A pescare invece non ho mai imparato."
"Oh no." Cirilla gli prese la mano e cercando un pezzo di legno lungo e appuntito, lo trascinò in acqua. Henry si tolse la camicia e non fece in tempo a togliersi altro che fu tirato da Cirilla impaziente. Era felice, glielo lesse in faccia. Potergli insegnare qualcosa, condividere una cosa tanto personale per lei, la rendeva radiosa.
Amava quello di Cirilla, poteva essere avvolta in seta e perle, essere splendida e sembrare irraggiungibile ma si scioglieva sempre davanti alle piccole cose. Era una ragazza che amava la semplicità e disdegnava l'etichetta. Lo prendeva sempre di sorpresa come da regina potente si trasformava in ragazzina esagitata e iperattiva.
Cirilla passò il pezzo di legno a Henry e con il suo anello di diamante, riuscì a far riflettere una luce sullo specchio cristallino.
"Che stai facendo?"
"Aspetta." Disse zittendolo e quando uno dei pesciluna si fece avanti, grasso e bello Cirilla spiegò a Henry cosa doveva fare.
Henry mancò il primo colpo mortificato.
"Non importa, devi prenderli al capo dove c'è la luna." Spiegò Cirilla tranquilla. Henry ci riprovò e al terzo tentativo ci riuscì. Quando aveva parlato ai danesi non gli aveva detto che la ragione per cui si avvicinavano, i pesci luna era la luce. Ne erano tremendamente attratti.
Racconto a Henry che Mane una volta era molto triste e sulle rive di questo fiume, aveva cominciato a disperarsi perché Sol non la ricambiava. Le sue lacrime erano finite sui pesci che in una notte senza luna, utilizzarono quella luminosità per guidarsi nell'oscurità. Allora Mane gli regalò quel simbolo perché le avevano portato gioia in un momento molto buio.
Avevano l'acqua alla vita, e Henry quasi riuscì a beccare un pesce quando a pochi metri di distanza ci fu uno spruzzo rumoroso che fece spaventare Cirilla. Henry utilizzò un braccio per tirarla indietro con gli occhi sbarrati quando riconobbe l'animale: era una balena gigantesca che li aveva salutati cogliendoli alla sprovvista.
Cirilla cominciò a ridere e Henry la guardò spaventato.
"Sono innocue e estremamente socievoli. Se non avessi tutti questi fronzoli te lo dimostrerei."
"Cirilla non dirlo nemmeno per scherzo. C'è gente che viene mangiata da certe cose." Come in dissenso la balena sputò ancora e Henry indietreggiò portandosi Cirilla dove l'acqua era più bassa.
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[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - Mature
RomanceSentiva il muro freddo alle spalle e le mani le facevano male per la presa ma stava godendo oltre ogni immaginazione e non solo per la bravura di Henry ma perché lo aveva dove desiderava e lui non si faceva problemi ad amarla d'innanzi a chiunque. S...