Henry le stava dietro, ma nonostante le pesanti vesti, Cirilla era velocissima. Aveva i capelli liberi in una bellissima chioma riccioluta, sembrava un felino, regale nonostante la trasandatezza.
"Dov'è la puttana reale?" strillò Cirilla e sua maestà il re le si fece vicino.
"Cirilla? Mi sembra un po' esagerato..."
Cirilla si accorse che non era da nessuna parte e qualcosa cominciò a scattare nel suo stomaco.
"Henry," chiese distrattamente. "Dove hai lasciato Alexandra?"
Henry deglutì e iniziando a capire cosa stesse dicendo Cirilla, diventò paonazzo. "L'ho lasciata con Catarina, Cirilla."
La ragazza prese a correre. Imboccò le scale a due gradini alla volta per poi arrivare nella loro stanza e spalancare la porta. Entrò nella stanza che aveva quasi tutte le candele spente, Catarina non c'era. Cirilla si avvicinò alla culla che stava di fronte al camino per tenere la piccolina al caldo e vi trovò ai piedi una pozzanghera di sangue che si stava piano piano espandendo.
Catarina giaceva appoggiata alle gambe della culla come se fosse morta per difenderla e anche nella fine, vi era rimasta avvinghiata. Le avevano squarciato la gola e il ventre, aveva graffi su tutte le mani e braccia. Aveva combattuto fino alla fine, pensò Cirilla. Aveva difeso la sua bambina come avrebbe difeso anche Cirilla.
Quella donna che aveva perso il suo di bambino, aveva protetto la figlia di Cirilla con tutto l'amore che aveva in sé. Come una vera madre.
La regina fece fatica ad affacciarsi sulla culla, pensò che se avesse visto il corpo di sua figlia smembrato, sarebbe morta sul colpo. Per fortuna o sfortuna la culla era vuota e Cirilla si lasciò andare contro il legno tirando un sospiro di sollievo.
Henry la afferrò in tempo e Cirilla si volse ma lui la tenne dritta e ferma. I due si guardarono per un momento e Henry le disse con un solo sguardo, che era tutto apposto. fu l'unica cosa che mantenne Cirilla sulle sue gambe, quel sentimento profondo che le avvolse il cuore e le concesse la forza necessaria.
"Ragazzi?" domandò il re entrando nella stanza e vedendo il disastro che si era creato. "Dov'è Alexandra?"
La regina lo seguì subito dopo e si precipitò al fianco di Cirilla. Il dolore che le due donne provarono guardandosi fu immenso.
"Dov'è Marigold?" Cirilla aveva la voce spezzata dal fatto che cercava di non piangere e pensare lucidamente.
"Marigold? Pensate sia stata lei?"
"Vi ricordate che mi avevate detto di averla bandita da corte, perché era indecente il suo comportamento?" Cirilla tirò fuori la moneta col simbolo dell'uccello e lo consegnò a Elaine. "La riconoscete?"
"Questa.... Questa è la moneta che diedi a Marigold per conferirle un titolo."
"Questo è lo stemma della marchesa prima che si sposasse, non è forse così? Glielo avete dato voi per permetterle di scalare in società e fare un buon matrimonio. Eravate amiche prima ancora che diventaste regina, e lei si è approfittata di voi. Vi ha usata per fare carriera e sposarsi ben 3 volte, sempre più in alto così da guadagnare importanza. Perché il suo target era un re, e ci aveva provato con mio padre non è così?"
"Sì, tuo padre..." La donna si accomodò sul letto e guardò la ragazza d'avanti a sé con occhi ricolmi di scuse. "Tuo padre le andava dietro all'inizio perché lei era divertente e bellissima, poi però aveva iniziato ad essere insistente e a lui, non piaceva vincere facile. Così prese ad ignorarla, finché lei non lo costrinse ad andare a letto e rimase incinta." Spiegò la regina.
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[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - Mature
RomanceSentiva il muro freddo alle spalle e le mani le facevano male per la presa ma stava godendo oltre ogni immaginazione e non solo per la bravura di Henry ma perché lo aveva dove desiderava e lui non si faceva problemi ad amarla d'innanzi a chiunque. S...