Capitolo 175

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Cirilla guardò Marigold, vestita di velluto rosso con una pelliccia di ermellino attorno al collo e ricoperta di diamanti. Se non avesse saputo chi fosse, la si poteva benissimo scambiare per una reale.

Persino la regina rimase interdetta nel vederla così conciata.

"Che ci fa quella donna qui?" domandò Tristan con un tono di voce che non prometteva nulla di buono.

Una cosa doveva dirla del principe, pensò Cirilla ed era il fatto che voleva sempre proteggerla nonostante tutto quello che avevano passato. Non sapeva però se gli piaceva che fosse ancora così attaccato a lei.

Marigold si sedette accanto a sua maestà senza aspettare di essere invitata, si accarezzò il ventre come se fosse la cosa più preziosa che avesse. Cirilla volse lo sguardo. Henry era di pietra che fissava la donna come se fosse il suo peggior incubo diventato realtà.

Quasi non respirava più.

Quasi aveva smesso di voler vivere.

Come se....

Cirilla sentì il suo cuore spezzarsi in mille pezzi e finire sul pavimento. Era confusa e sopraffatta da quello che piano piano stava realizzando.

Il modo in cui lei si muoveva, come se fosse la padrona del castello. Come se le fosse dovuto tutto ciò.

Gli occhi le punsero per il dolore, per la realizzazione e cominciò a iperventilare.

Henry non la guardava, non ci riusciva e lei stava disperatamente cercando una spiegazione a quello che stava osservando. Perché dentro di sé non poteva accettare che Henry l'avesse tradita. Che fosse giaciuto con quella donna orribile. Non poteva certo essere quella la risposta, eppure.... Il suo cervello continuava a giocare con lei, facendole vedere i due intrecciati sotto le coperte mentre lei era rinchiusa in una torre e lo aspettava.

Era un macigno che non riusciva a sormontare.

Era qualcosa che la stava lacerando dentro con artigli avvelenati distruggendo qualsiasi cosa stesse cercando di preservare.

"Marigold?" disse la regina con gli occhi increduli di fronte a quel ventre rigonfio.

"Maestà, come state? Vi trovo splendidamente."

"Cosa..." voleva dirle come ci fosse finita in quella situazione ma non ci riuscì. Marigold rise e portandosi una mano alla bocca guardò verso Henry il quale sbiancò come un panno dimenticato sotto il sole.

"Non ve l'ha detto vostro figlio?"

Cirilla non si accorse di avere le guance inumidite finché Tristan non le accarezzò piano. Si scosse come elettrizzata e si passò il palmo sulla pelle per pulirsi. Non doveva cedere. Non doveva giocare a quel gioco.

Ma il suo cuore le doleva troppo e la necessità di rimuoversi da quella scena penosa era impellente.

Cirilla strinse Alexandra al suo petto e le baciò il capo. La bambina sentiva che la madre era stressata e stava cominciando a lamentarsi per distogliere le sue attenzioni dalla scena. Cirilla sentì lo stomaco contorcersi e sfregò la gota destra sui pochi capelli di Alexandra che si zittì immediatamente.

"Cosa è che doveva dirmi mio figlio? Ci siamo scritte molto questo periodo non mi avete mai accennato nulla." Sentenziò la regina alquanto adirata.

"Oh, ma si è sentito molto solo e mentre riscaldavo il suo letto, è successo. Deve aver trovato insoddisfacente la vita matrimoniale. Lo sapete come sono gli uomini, maestà. Poi forse ci ha ripensato al matrimonio con la norvegese" si era messa una mano sul viso per fare finta di volersi confessare in segreto con la regina, ma aveva detto la frase così ad alta voce che l'intera stanza si era ammutolita.

[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora