Le loro maestà erano sconvolte per lo spettacolo, ma contente che Henry avesse preso la situazione sotto controllo. Li lasciarono a risolvere da soli i propri problemi. La verità era che Cirilla e Henry necessitavano di un mediatore, perché erano entrambi sul piede di guerra adesso.
Henry non era disposto a sentire ragioni. Cirilla voleva scappare come un gatto messo all'angolo pronto a farsi strada a graffi e morsi.
La questione era al di fuori dei loro voleri personali. Adesso si parlava di un'altra vita, e entrambi volevano il meglio anche se la visione non coincideva perfettamente.
Henry la posò delicatamente sul letto, Cirilla provò a scattare ma lui le salì addosso bloccandole le mani.
"Adesso mi ascolti. Sono sempre stato diplomatico con te, ti ho lasciato decidere la qualsiasi cosa." Cirilla strattonò ma Henry aumentò la presa. "Mi sono sempre ritenuto un buon compagno e un marito esemplare. Non è forse così?"
Cirilla fece finta di pensarci e poi disse "Prima o dopo avermi dato della puttana?"
"Non ti ho mai dato della puttana Cirilla. Ero disposto a lasciarti andare perché capivo la situazione in cui ti trovavi. Non ti ho mica detto che ti sei scopata Tristan mentre era qui!" le rispose a tono e lei affilò lo sguardo.
"Non mettermi in bocca parole che non ho detto. Non te lo permetto."
"Oh, perdonate vostra altezzosissima altezza." Henry tenne i polsi di Cirilla bloccati sul capo senza stringere troppo e le prese il volto tra le dita.
"Smettila. Mi farai incazzare." La ammonì e lei arricciò il naso tentando di colpirlo all'inguine. Henry la intercettò e con pazienza quasi celestiale, attese che la smettesse di dimenarsi.
"Mi accusi di averti trattata a quel modo, quando ho letteralmente picchiato qualcuno solo perché aveva alluso alla possibilità di volerti portare a letto? Io non ho mai dubitato della tua purezza Cirilla. Lo so che io sono stato il tuo unico e solo, ma so anche che Tristan si è forzato su di te e che non hai potuto difenderti. Con quella consapevolezza avevo deciso di renderti il tutto più facile."
"Ma tu sei proprio un cretino." Henry sollevò gli occhi al cielo schioccando la lingua spazientito.
"Sono il tuo cretino, che vuoi farci. Dovrai sopportarmi."
"Come diavolo puoi pensare una cosa del genere? A parte che pensavo avessi capito che tra me e Tristan non ci fosse stato nulla, che se lo era inventato. Glielo avevi detto nei denti quella volta o ti sei dimenticato?""Cosa dovevo pensare?" la voce di Henry aumentò "Cosa? Cirilla? Mia moglie viene beccata tra le braccia di un altro, tutti mi danno contro e per quanto io ci abbia provato a non dare adito a queste robe, le abbia combattute tutte strenuamente giorno e notte, alla fine non dico che mi sia venuto il dubbio ma per l'esasperazione non trovato altro."
"Potevi chiedermi!"
"Te l'ho chiesto. Tu non mi hai risposto! Hai fatto in modo che nemmeno il dottore mi dicesse nulla, per Dio."
"Dovevi chiedermelo direttamente."
"Certo, dovevo chiederti, Cirilla sei incinta per caso? Quando pensavo prendessi precauzioni ed ero certo che non lo fossi? Stupido Henry, che si è fidato di te, no? Sai che casino se non ci fossimo sposati in tempo? Come puoi pretendere che io non mi arrabbi, per Dio." Stava sbraitando così tanto che dovette fermarsi a prendere fiato.
"Dovevo trovare una ragione per spiegare a me stessa cosa ci fosse di tanto terribile perché tu non volessi dirmelo. Quella è stata l'unica cosa plausibile." Ammise Henry e vide gli occhi di Cirilla diventare lucidi per il dolore di quelle parole.
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[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - Mature
RomanceSentiva il muro freddo alle spalle e le mani le facevano male per la presa ma stava godendo oltre ogni immaginazione e non solo per la bravura di Henry ma perché lo aveva dove desiderava e lui non si faceva problemi ad amarla d'innanzi a chiunque. S...