Il re stava nel suo studio a parlare con i suoi soldati di alcune faccende quando vide la sua adorata figlioccia fare un'apparizione che scioccò tutti i presenti. I soldati, vedendola vestita così, con i capelli ricci liberi e arruffati, rimasero imbambolati finché re Charles non li congedò in tono perentorio.
Si avvicinò a Cirilla prendendole le mani e ordinò ad un servitore di rinvigorire il camino anche se faceva già abbastanza caldo.
"Mia cara Cirilla." Iniziò baciandole i dorsi delle mani prima di accompagnarla ad una seduta dallo schienale alto."Maestà, come state?" domando radiosa la fanciulla e il re continuò a venerarla facendola riverire da chiunque. Le fece portare ogni sorta di delicatezza e poi le adagiò una coperta sulle gambe.
I due si guardarono per un lungo secondo poi Cirilla sbuffò sollevando gli occhi al cielo. "Allora lo sapete anche voi?"
Il re saltò sul posto come un bambino felice e si inginocchiò accanto a Cirilla. "Lo so prima di tutti, probabilmente da quando hai dormito l'intera giornata e tutti si domandavano sé stessi per morire o qualcosa del genere. Io lo sapevo. Ci avrei scommesso qualsiasi cosa."
"Ma come è possibile? Nemmeno io lo sapevo." Replicò Cirilla toccandosi il petto.
"Io sono un padre, prima di essere re, Cirilla. Ho visto mia moglie affrontare due gravidanze e ho visto anche quella di vostra madre molto da vicino. Anche lei dormiva sempre quando era incinta di voi. Vostro padre si preoccupava tanto pe quanto dormisse Alexandra. Ma la cosa peggiore erano le nausee mattutine. Come vi stanno trattando?"
"Molto male, anche se non sono relegate solamente al mattino."
"Certo, certo. Ho richiesto appunto che vi sia portato del tè molto spesso in camera. Quello aiuta molto." Ammise il re dandole dei colpetti sulle mani per rassicurarla.
Aveva vegliato su di lei, re Charles, come un padre avrebbe fatto per la propria figlia. Le disse che aveva litigato con sua moglie perché la faceva lavorare troppo ma non le aveva detto delle sue preoccupazioni, sospettava che sua maestà la regina, avesse qualche dubbio ma non erano ancora fondati a detta sua.
"A palazzo questo genere di cose non ha vita lunga, specialmente con le domestiche che chiacchierano come usignoli. Ditemi, Cirilla, come mai tutta questa segretezza."
"La cosa è molto complessa, signore. Ho il timore che, se sua maestà la regina dovesse scoprire che aspetto un bambino, mi impedirà di tornare a casa e io desidero far nascere mio figlio in territorio mannese, spero non me ne vogliate, maestà."
"Comprensibile, Cirilla. Tuttavia, tuo figlio o figlia, sarà il futuro sovrano dell'intera Inghilterra, indipendentemente da dove nascerà. Tu hai il compito di tenerlo al sicuro e assicurarti che ascenda al trono. Qui la gente non è pacifica come a Mane, qui si ordiscono complotti per la qualsiasi cosa e forse, sarebbe meglio se rimanessi a Mane per un po'." Cirilla fu grata di quelle parole ma non la resero meno triste.
"Maestà, temo che il principe non la prenda bene questa faccenda. Ieri era sconvolto."
"Che colpo deve essere stato per Henry." ammise sua maestà guardando il fuoco. "Io non lo invidio per nulla. Henry, quel ragazzo Cirilla, è un uomo forte ma dio solo sa, quanto è insicuro su sé stesso. Ed è colpa di sua madre se è venuto su senza alcun amor proprio. Pensare di dover fare spazio per un altro essere nel suo cuore, deve averlo mandato fuori di testa." Spiegò il re con i suoi occhi dolci e sempre comprensivi.
Cirilla era tremendamente confortata dal fatto che il re la capiva. Forse, pensò anche più del suo vero padre. Markus era sempre stato gentile con lei e la amava oltre ogni cosa, ma su alcune cose, tendeva essere troppo apprensivo e severo per curarsi dell'opinione di Cirilla.
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[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - Mature
RomanceSentiva il muro freddo alle spalle e le mani le facevano male per la presa ma stava godendo oltre ogni immaginazione e non solo per la bravura di Henry ma perché lo aveva dove desiderava e lui non si faceva problemi ad amarla d'innanzi a chiunque. S...