Capitolo 126

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Cirilla aveva fatto tardissimo quella sera. Si era persa a rispondere alle tremende e complesse domande di Brunilde. Così quando si recò nelle sue stanze trafelata, Catarina la vestì come meglio poteva ma non riuscì a fare granché con il tempo risicato che aveva a disposizione.

La fanciulla si infilò l'abito rosso di velluto che aveva preparato per la serata, lasciò che Catarina le fissasse la corona modesta sul capo e utilizzò i bellissimi anelli per addobbarsi le lunghe trecce.

Quando discese, Cirilla fu sconvolta dalla quantità di gonne presenti. La regina l'aveva avvisata ma non aveva mai pensato che quasi tutte le invitate sarebbero state principesse.

In età da marito. Bellissime e delicate.

Stava scendendo l'ultimo gradino mentre realizzava le parole che sua maestà che le aveva detto "Mio figlio non sa cosa è meglio per lui"

Glielo aveva detto chiaro e tondo, che non si sarebbe arresa e quello spiegava a cosa servisse quella settimana. Stava guadagnando tempo pregando che Henry venisse avviluppato nell'abile rete di una di quelle donne. Erano tutte state cresciute per vincere l'amore dei propri uomini battendo le ciglia e civettando.

Cirilla strinse i pugni e cercò la regina. Stava complottando con una delle sue dame di corte, ridendo del fatto che Henry si muovesse tra la marea di ventagli colorati e profumi di fiori come se avessero tutti una brutta malattia e gli facessero tutti ribrezzo ogni volta che provavano a toccarlo.

La donna scoprì che Cirilla la stava guardando e sostenne il suo sguardo.

Una ragazza, probabilmente aveva a malapena diciotto anni, fece cadere un fazzolettino d'avanti a Henry, il ragazzo stava con un libro in mano e una focaccina in bocca, per l'amore di tutto il mondo nemmeno se gliel'avesse sbattuto in faccia se ne sarebbe accorto.

Cirilla soffocò un sorriso quando il principe, masticando lentamente il suo dolce abbassò il libro e cercò brevemente qualcosa per la stanza senza trovarlo. Girò una pagina e passò da sopra.

Cirilla si inchinò alla regina madre e con un'occhiata che avrebbe fatto gelare il sangue a chiunque, promise a sua maestà che se era la guerra che voleva, gliel'avrebbe data senza problemi.

Voleva che si comportasse da regina e non da ragazza devota per l'ospitalità? Davvero aveva osato cercare di far cadere Henry in una trappola così stupida davanti ai suoi occhi? Non aveva avuto nemmeno la decenza di nascondere il suo intento?

A Cirilla andava bene. Lei sapeva giocare cento volte più sporco.

Sollevò l'orlo della veste e si mosse tra la folla. Le ragazze si volsero tutte a guardarla, aveva qualcosa Cirilla che si era attivato per il disprezzo verso la regina che la rese più regale di quanto lo fosse mai stata perciò anche vestita meno elegante di tutte loro, lo sguardo penetrante che aveva brillava nella stanza come un sole nel buio.

Henry la trovò immediatamente e con un sorriso sornione si nascose il libro nella tasca posteriore.

Era lei che stava cercando prima, si rese conto. Era meraviglioso con quella giacca nera dai bordi dorati. Una visione. Cirilla gli offrì le mani che lui baciò con tenerezza prima di prenderla a braccetto e non lasciarla andare più per tutta la sera.

Le altre non ebbero scampo.

Henry non distolse un secondo gli occhi dalla sua amata. Era come se fosse stregato, nessuna delle donne era abituata ad un tale trattamento freddo e distante.

Il principe era tutto per Cirilla. Le prendeva da bere, la accompagnava a sedersi se era stanca, la rifocillava mentre sedeva accanto a Meria e le due discorrevano contente di cose personali.

[3]Stjerne - La dea delle stelle [hs] - AU - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora