Stai bene?

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Berlino: "Cosa vuoi dire?"
R: "Domani mi sposo, beh almeno questo era il piano."
Berlino: "Con chi?"
R: "Con Sergio".
R: "Chi altro."

R* Si fermò un attimo e mi guardò negli occhi.

Berlino: Quindi sarai mia cognata?"
Raquel: "Beh, sì."

R* Lo guardai e sul suo volto apparve un ampio sorriso.

Berlino: "Accidenti, ci ha messo più di un anno, ma ce l'ha fatta".
R: "A fare cosa?"

R* chiesi confusa.

Berlino: "Al mio ultimo matrimonio, con Tatiana, ha preso i fiori e questo significa che si sarebbe sposato tra un anno".
R: "Ci ha messo un po' di più, non mentirò."

R* Ho riso e ho guardato Sergio sdraiato in grembo. Sembrava così tranquillo e perfetto. Con i suoi capelli perfetti, sembrava perfetto anche se non era in grado di muoversi. Gli accarezzai la guancia, era così bello. Sembrava semplicemente perfetto. Domani sarà mio marito, l'unico. Speravo solo che si svegliasse presto.

Berlino: "La tua storia d'amore sembra bellissima".
R: "Non sai tutto, la sua proposta è stata semplicemente fantastica."
Berlino: "È interessante, non ha mai curato le donne, per niente".

R* Ha guardato me e Sergio e ha sorriso.

Berlino: "Devi essere speciale".

R* arrossii e sorrisi.

Berlino: "C'è qualcosa di più che devo sapere su di voi due?"
R: "Beh, dovresti sapere che abbiamo un bambino-"

R* Prima che potessi finire quello che stavo per dire, Berlino iniziò a parlare. Un sorriso scomparve dal suo viso. Mi guardò, tutto confuso.

R: "Beh, Paula non è sua..."
Berlin: "Oh, giusto il tuo ex, me ne ero dimenticato."

R* L'ho guardato, come faceva a saperlo?

R: "Come fai a saperlo?"
Berlino: "Sergio mi ha detto tutto, in camera aveva dei fogli con scritto alcuni dettagli sul piano.
R: "Oh, ok, ha senso".

R* Aveva senso, mi ha detto che sapevano tutto di me, era sensato, Andrès è suo fratello.

R: "Comunque, torniamo a quello che volevo dire."
Berlino: "C'è ancora qualcosa da dire?"
R: "Sì-"

R* E prima che potessi finire la frase arrivarono i ragazzi. Ci alzammo tutti velocemente e fissammo Helsinki e Bogotá che correvano verso di noi.

Helsinki: "Cosa è successo?"
Bogotá: "Stai bene?"

R* Non ho detto niente, ho solo guardato Andrés in piedi accanto a me.

Denver: "Va bene, ragazzi, finalmente siete qui, ora andiamo, aiutateci con il Professore.

R* Bogotá ha aiutato Denver e Rio a prendere Sergio tra le braccia. Poi si voltò e si bloccò. Vide Berlino in piedi lì, che lo guardava negli occhi.

Bogotà: "Andrés?"

R* Lo guardò confuso.

Berlino: "Beh, ciao vecchio amico."

R* Bogotá mi ha guardato.
Gli ho dato un'occhiata seria e ha guardato ancora una volta Berlino.

Marsiglia: "Ho sentito bene? Andrés?"

R* Marsiglia è andato subito dopo Bogotá, lo guardava negli occhi senza dire niente finché non ha guardato Sergio tra le braccia di Denver e Rio.

Marsiglia: "Ora capisco perché è svenuto".

R* Rise, ma all'improvviso apparve Palermo da dietro. Quando Berlino lo vide, smise di ridere e lo guardò.

Berlino: "Martín?"

R* Disse guardando Palermo. Palermo all'inizio non lo vide, ma appena sentì il suo nome lo guardò.

Palermo: "Andrés?"

R* Disse Palermo mentre correva verso di lui. Si fermò.

Palermo: "Sei proprio tu?"

R* Ha chiesto non in grado di capire nulla.

Berlino: "Vieni qui".

R* Berlin lo abbracciò così profondamente. Palermo lo ricambiò. Le lacrime scorrevano sui loro volti. Berlino accarezzò i capelli di Palermo.

Palermo: "Non posso credere che tu sia vivo".

R* Pianse. Lo amava così tanto.

Berlino: "Sono qui, ero vivo tutto il tempo".

R* Disse Berlino e lo guardò negli occhi. Palermo lo guardò e sorrise.

Palermo: "Non mi sono mai dimenticato di te".
Berlino: "Anche io".

R* Disse ed entrambi si allontanarono quando Palermo vide Sergio sdraiato per terra. Si asciugò le lacrime e guardò me e le ragazze.

Palermo: "Comunque ragazzi, vi accompagniamo in albergo".

R* Ci siamo alzati tutti in piedi, i ragazzi sono andati a prendere Sergio e ci siamo diretti verso l'hotel. Lungo la strada, stavamo parlando di tutto. Di Berlino, di quello che era successo e, naturalmente, mi chiese cosa volevo aggiungere prima.

Berlino: "Hai detto che c'era qualcosa di più, cosa c'è di più?"

R* Presi un respiro profondo e lo guardai.

R: "Sai, io sono-"

R* Non riuscivo a finire quello che stavo per dire. Denver saltò nel mezzo della nostra conversazione.

Denver: "Il professore si sta svegliando".

R* Io e Berlino ci siamo scambiati degli sguardi e siamo andati da Sergio. I ragazzi lo hanno messo a terra. Mi sono seduta accaccanto a lui. Era così tranquillo. Aprì lentamente gli occhi, guardando dritto nei miei.

S: "Raquel, stai bene?"

R* Mi ha chiesto, gli ho sorriso e l'ho abbracciato.

R: "Dovrei essere io a chiedertelo."

R* Ridacchiò e disse.

S: "Voglio solo sapere se stai bene."

R* Sorrisi e arrossii. Mi ha preso la mano e ha chiesto ancora una volta.

S: "Va bene, un'altra domanda. Il bambino sta bene?"

R* Gli sorrisi e guardai la mia piccola pancia. Stavo arrossendo mentre sergio abbassava lo sguardo per accarezzarla.

R: "Penso di sì."

R* dissi guardolo di nuovo.

S: "Sono contento."

R* Ha continuato. Mi avvolse tra le braccia e mi baciò sulla fronte. Prima che potesse dire altro, Berlino è entrato nella nostra conversazione.

Berlino: "Aspetta, un bambino?"

R* L'ho guardato.

R: "Stavo cercando di dirtelo."

R* Sergio sbatté le palpebre un paio di volte. Guardò me e poi Berlino.

S: "Aspetta, questo non era un sogno?"

Serquel's Baby (tradotta) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora