Non è colpa tua

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R: "Ma che diavolo?!"

R* Sergio aveva bisogno di schiarirsi le idee, era un pensatore, per questo aveva bisogno di un po' di tempo per se stesso, quindi ho accettato quando voleva fare una passeggiata da solo. A lui quella donna, Jessica non piaceva per niente neanche a me, quindi quando l'ho vista uscire, pochi minuti dopo che Sergio se ne era andato, ho deciso di seguirla.

Mentre uscivo dalla porta li vidi, per fortuna non c'era nessun altro in giro perché avrebbero catturato la sua attenzione in pochissimo tempo. Lo sguardo arrabbiato e freddo di Sergio che le ha rivolto, non l'ho mai visto così arrabbiato. Ho camminato lentamente verso di loro, così ho potuto sentire cosa stavano dicendo.

S: "basta".

R* È uscito dalla bocca di Sergio, mi sono congelata, era così freddo nei suoi confronti, non lasciava nessun sospiro di emozione.

Jessica: "Baby..."
S: "Non chiamarmi così."

R* Le ha scattato contro e non ho potuto farne a meno, ma mi sono sentita orgogliosa. Solo io potevo chiamarlo in quel modo, era la strana sensazione di vittoria, di potere e, naturalmente, la sensazione che avrebbe dovuto essere gelosa di me perché l'uomo che probabilmente ama, mi ama.

Jessica: "Per favore."
Sergio: "Vattene e basta".
Jessica: "Dai..."

R* Ha iniziato a muoversi verso di lui, da quanto ho capito e da quanto ho sentito dalla loro conversazione, Sergio non si sentiva affatto a suo agio nel baciarla, la respinse subito stando lì nervosamente non potendo guardarla. Probabilmente si sentiva in colpa e io lo sapevo. Non volevo andarci ma dovevo perché lei ha ricominciato a toccarlo. Non ha reagito al suo tocco, era troppo perso nei suoi pensieri, dovevo andare lì dentro.

R: "Ma che diavolo?!"

R* ho urlato spaventando a morte Sergio, lui mi guardava sentendosi in colpa e pensando che lo ucciderò. Mi sono avvicinata a loro, quella cagna stava sorridendo quando ha capito cosa che avevo visto tutto.

S: "Raquel, io-"

R* Sergio ha cercato di scusarsi ma è stato subito interrotto da me.

R: "Sergio, guardami."

R* dissi con calma. Mi guardò, le lacrime iniziarono a rigargli il viso, probabilmente si sentiva la persona peggiore della terra.

R: "Non è colpa tua."

R* Gli sorrisi sentendo la tensione in lui diminuire.

S: "Raquel, io-"

R* Ha riprovato, ma non è riuscito a finire.

R: "È colpa di questa puttana."

R* Mi sono girata verso di lei, vedendo come il sorriso compiaciuto dal suo viso è scomparso.

Jessica: "Oh colpa mia, mi ha detto che mi voleva."

S* Questa donna, non vorrei mai nessun altro che Raquel. Ci sorrise e Raquel inarcò le sopracciglia.

R: "Oh davvero?"
Jessica: "Mmm."

R* Lei annuì.

R: "Va bene."

R* Sorrisi vedendo la confusione sul suo viso.

Jessica: "Va bene? Non hai altro da dire?"
R: "Credo, quindi, c'è una cosa che devi sapere."

S* Sorrise compiaciuta, amo questo lato di Raquel, così intelligente, così calmo, ma anche pronto a sganciare una bomba.

R: "Non proverebbe mai a baciare cagna come te."

R* Sorrisi mentre si avvicinava a me.

Jessica: "Ascolta piccola puttana, lo farò mio."

R* Ho alzato le sopracciglia.

R: "Se lo dici tu, ma finora il tuo piano sembra non aver avuto successo."

R* Sorrisi, ma lei si avvicinò velocemente a me alzando la mano per schiaffeggiarmi o prendermi a pugni.

S: "Raquel!"

R* Gridò Sergio. Ho cercato di stare attenta, ma era davvero veloce. Ho abbassato almeno la testa chiudendo gli occhi, ma non è successo niente, nessun dolore, niente. Ho aperto gli occhi guardandomi intorno. Sergio si fermò di fronte a me con la faccia rossa per lo schiaffo. Ho avvolto le mie braccia intorno a lui impantanando la mia faccia sulla sua schiena. Mi ha fatto sentire così al sicuro.

S* Ho visto Jessica alzare la mano per dare uno schiaffo a Raquel, quindi mi sono subito messo di fronte a lei. Dovevo proteggere la mia donna, dovevo proteggere il mio bambino, dovevo proteggere le persone che amavo. Un dolore acuto mi attraversò il viso mentre mi schiaffeggiava. Sapere che Raquel è al sicuro era tutto ciò di cui avevo bisogno.

Sentendo le braccia di Raquel che mi avvolgevano la vita, sorrisi. Ho guardato Jessica che ora sembrava piuttosto confusa.

S: "Tu."

S* Ho fatto un respiro profondo.

S: "Hai cercato di fare del male a mia moglie, l'hai insultata, hai insultato il nostro bambino."

S* Ho cercato di mantenere la calma ma è stato piuttosto difficile.

S: "Marsiglia!"

S* ho gridato chiamando il mio amico sperando che mi aiuti in questa situazione. Cosa dovrei fare ora? Cosa dovrei fare con Jessica adesso? Se la lascio andare, andrà alla stazione di polizia più vicina e ci denuncerà, ma io non uccido, non sono un assassino.

Marsiglia: "Sì?"

S* Alla fine è apparso sulla porta correndo verso di noi.

S: "Prendila."

S* dissi freddamente non provando niente nei suoi confronti. Mi ha ascoltato e l'ha portata via mettendola in macchina. Sorrisi mentre mi voltai verso Raquel.

S: "Mi dispiace tanto."

S* Ho detto scusandomi per tutto, non dovrebbe essere stressata in quel modo, eppure è grazie a me.

R: "Sergio, quante volte dovrò dirti che non è colpa tua?"

S* Mi gettò le mani intorno al collo. Sentendo il suo tocco caldo ho avvolto le mie mani intorno alla sua vita. Si avvicinò a me e le nostre labbra si toccarono. Baciarla era molto meglio che baciare qualsiasi altra donna. Sentendo profondamente il bacio ci siamo distratti da Marsiglia in piedi dietro di noi. Ci siamo allontanati e lo abbiamo guardato.

Marsiglia: "Allora cosa devo fare con lei adesso?"

S* Mi ha guardato alzando le sopracciglia aspettando che rispondessi.

S: "Onestamente, non ne ho idea."

Serquel's Baby (tradotta) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora