Nausea mattutina

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S* Le ho lasciato il bacio sulla fronte e mi sono sdraiato accanto a lei.

R* La mattina quando mi sono svegliata, Sergio era ancora sdraiato accanto a me. Ho sorriso, sembrava un uomo molto bello e quell'uomo molto bello è mio marito. Ho giocato leggermente con la sua barba, non volevo svegliarlo, ma era così irresistibile. Mi piaceva sdraiarmi accanto a lui, guardandolo mentre dormiva tranquillo, ma non durò a lungo. Il mio stomaco ringhiò e sapevo cosa significava. Improvvisamente ho iniziato a sentire la nausea, quindi sono saltato fuori dal letto e sono corsa in bagno.

S* Stavo sognando, stavo sognando la nostra famiglia, stavo sognando la nostra vita dopo la nascita del bambino. Ho sentito Raquel strofinarmi la barba, quindi mi sono limitato a sorridere, non volevo aprire gli occhi, non volevo alzarmi, non ancora. Quindi mi sono semplicemente sdraiato lì in pace. Stavo quasi per addormentarmi di nuovo quando ho sentito Raquel saltare fuori dal letto e lasciare un posto vuoto dietro di lei. Ho sentito dei passi rumorosi, ma non erano proprio passi, sembrava che stesse correndo.

Aprii ampiamente gli occhi e mi sedetti sul letto. L'ho vista scomparire sulla porta del bagno. Mi alzai dal letto e le corsi dietro. Senza dire nulla mi sono inginocchiato accanto a lei e le ho tenuto i capelli mentre vomitava.

R: "Mi dispiace tanto."

S* Disse mentre si stendeva tra le mie braccia completamente esausta. Per fortuna il vomito era finito, ma non avevo idea del perché si stesse scusando con me.

S: "Per cosa?"

R* Mi sono sdraiata su di lui più comodamente e lui mi ha accarezzato la guancia.

R: "Non volevo svegliarti."

R* Ho fatto un respiro profondo, ma lui si è limitato a sorridere.

S: "Va tutto bene, non mi hai svegliato."

S* L'ho baciata sulla fronte mentre mi sorrideva gentilmente.

S: "Soprattutto, va tutto bene? È passato molto tempo dall'ultima volta che hai avuto la nausea."

S* Mi ha guardato con i suoi grandi occhi marroni.

R: "Sì."

R* Sono d'accordo.

R: "Ma non preoccuparti, va tutto bene."

S* Mi ha rivolto un caldo sorriso, ma non le ho creduto.

S: "Sei sicura?"

R* Alzò le sopracciglia, oh Dio, a volte era troppo preoccupato.

R: "Ne sono sicura."

S* Si avvicinò a me rannicchiandosi al mio collo. L'ho abbracciata. Ci siamo seduti lì per un momento e poi abbiamo deciso di andare a fare colazione. Tutto sembrava normale come se non fosse successo niente.

R* È passata una settimana da quando abbiamo iniziato a viaggiare in barca. Tutto sembrava a posto, tutti si stavano godendo il tempo trascorso con la nostra famiglia ed eravamo tutti semplicemente felici. Niente sembrava essere fuori dal normale, beh, tranne la nausea mattutina, tutto sembrava semplicemente perfetto.

S* È stata circa una settimana di viaggio, mi sono svegliato presto la mattina dato che tutti dormivano ancora, sono andato a guardare fuori, com'era il tempo. Fuori c'era il sole e non sembrava piovesse, ma dopo qualche istante guardando il mare, ho notato che qualcosa non andava. Le onde erano leggermente più grandi dell'altro giorno.

potevo solo vedere le onde diventare sempre più grandi. Mi ha un po' spaventato, ma l'unica cosa che potevo fare era avvisare il capitano.

Capitano: "Signor Marquina, va tutto bene?"

S* Mi ha chiesto mentre mi precipitavo nella sala di guida.

S: "Capitano! Penso che stia arrivando la tempesta."

S* ho gridato.

Capitano: "Cosa? Ma le previsioni del tempo dicevano che non ci sarebbe stato temporale."
S: "Beh, devono sbagliare."
Capitano: "Nah, non credo."
S: "Ma Capitano..."
Capitano: "Senti, lo so che mi hai pagato per portarti in quel posto, ma lasciami fare il mio lavoro."

S* Disse e io sospirai. Mi ha guardato alzando le sopracciglia aspettando che me ne andassi quando ho guardato di nuovo il mare. Una grande nuvola scura stava arrivando proprio su di noi.

S: "Guarda!"

S* Ho gridato inorridito, stavamo andando proprio nel bel mezzo della tempesta.

Capitano: "M*da! Vai, avvisa gli altri!"

S* Corsi velocemente lungo il corridoio, allertando velocemente e svegliando tutti. Li ho svegliati tutti quando era rimasta solo l'ultima stanza, la stanza dove stava dormendo Raquel. Ho aperto la porta lasciando che la luce entrasse nella stanza.

R: "Sergio..."

S* Aprì gli occhi sbadigliando.

S: "Raquel! Raquel! Noi, devi alzarti. La tempesta, la tempesta sta arrivando!"

S* sono corso accanto a lei.

R: "Cosa?"

S* Sbatté le palpebre un paio di volte.

R: "Un temporale?"
S: "Sì, una tempesta, dobbiamo andare."

R* Sergio mi ha aiutato velocemente ad alzarmi dal letto ed entrambi siamo corsi fuori a vedere quanto fosse brutto. Era molto buio e le onde erano sempre più grandi, stavano colpendo la nave e l'acqua fredda entrava.

R: "Cosa facciamo adesso?"

S* Me lo chiese spaventata, ma non sapevo come risponderle. Non sapevo cosa avremmo fatto. Ho appena aperto le braccia per lei e lei mi ha abbracciato forte. L'ho abbracciata.

S: "Ti terrò al sicuro."

S* borbottai. Dopo un po' di abbracci, la guardai.

S: "Dobbiamo andare a cercare Paula."

S* Le presi la mano conducendola nel soggiorno dove tutti sedevano al tavolo in attesa delle prossime istruzioni.

Denver: "Professore".

S* Denver mi ha fermato mentre guardavo Paula correre tra le braccia di Raquel.

Denver: "E adesso?"

S* Chiese con voce un po' tremante.

S: "Non lo so, non lo so..."

Serquel's Baby (tradotta) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora