''LORO SANNO!'' tuonò Voldemort. Quella sera eravamo solo in quattro a sedere alla sua tavola.Guardai confusa Bellatrix.
''mio Signore, come potrebbero..'' commentò lei, il terrore sul suo viso.
''mi stanno uccidendo'' continuò lui, quasi incredulo. ''come è possibile Severus?''
Piton non rispose subito, prese tempo, stava riflettendo sulla risposta da dare. Sapeva benissimo che quando il Signore Oscuro era cosi adirato bisognava valutare bene ogni parola.
''Silente.'' mormorò Piton. Pronunciando quel nome fece una strana espressione, quasi di dolore, pensai. Da quando il vecchio mago era morto Piton non sembrava essere più lo stesso. Si era fatto più pallido, pesanti occhiaie gli scavavano il volto. I capelli lasciati crescere liberamente. Era trasandato, sciatto, stanco.
''quello schifoso continua a darmi battaglia anche da morto!'' riflettendoci su Voldemort quasi rise.
''Sersi dovrai andare a fare visita ad un prigioniero.'' mi ordinò.
''di chi stiamo parlando?'' chiesi.
Lui mi guardò divertito ''Gellert Grindelwald''
Sgranai gli occhi. ''quel...Grindelwald?''
''ti dirò esattamente dove si trova, è un luogo nascosto, ovviamente. Ma entrerai senza troppi problemi.''
Partii poco dopo. Mi smaterializzai in una vallata ricolma di neve. Il vento forte e gelido mi fece sussultare. Presi a camminare, le mie scarpe non erano affatto adatte alla neve.
Al centro dell'enorme bianca vallata, c'era un unico e solo albero. Un albero morto, senza foglie. Il legno estremamente scuro, quasi nero. Negli anni era cresciuto con una forma irregolare, storto ed intrecciato su sé stesso.
''qui'' dissi.
Avvicinai la mano al tronco, aspettandomi il contatto con il duro legno, che non arrivò. La mano venne completamente risucchiata dall'albero.
Mi guardai intorno, grigie pareti fatte di piccoli mattoncini mi sovrastavano.
Una figura indefinita, come un'ombra, mi si parò davanti.
''Gellert Grindelwald'' le dissi. Era il guardiano.
Dall'ombra sbucò una mano scheletrica. Con l'indice punto verso destra. Cosi mi incamminai.
Quel posto era totalmente immerso nel silenzio, quasi come fosse un cimitero. Passai davanti varie celle, totalmente vuote. Poi ad un tratto sentii una cupa risata. Un uomo era seduto spalle al muro e fissava le sbarre della sua cella, ridendo.
''Grindelwald?'' chiamai. Lui alzò lo sguardo su di me, smise di ridere. Passai attraverso le sbarre senza fatica, come uno spettro . Lui riprese a ridere.
''Sono qui per farti qualche domanda.'' lo guardai con pietà, quello ai miei piedi era stato il mago più malvagio che il mondo avesse visto prima di Voldemort, ed ora era solo un vecchio pazzo malnutrito che rideva in una cella vuota.
''mi capisci?'' continuai, dato che non rispondeva.
''Voldemort mi ha mandata qui.'' Spiegai. Lui sollevó la mano destra.
Confusa cercai di capire il suo gesto. Allungai la mano sinistra verso la sua. Appoggiò i polpastrelli contro i miei. Restammo cosi per qualche secondo, cosa cercava di dirmi?
Con uno scatto afferrò la mia mano e mi tirò a sé, persi l'equilibrio cadendo in ginocchio proprio davanti a lui.
''tutti gli uomini alla fine sono solo uomini, e nonostante la loro forza alla fine cadono, proprio come te.'' fu la prima volta che sentii la sua voce.
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Stirpe.
FanfictionCOMPLETO. -- Nata da una nobile e antica famiglia di maghi purosangue Serpeverde. Si trasferisce dopo il quarto anno e viene smistata in Corvonero. La storia di un mondo magico distorto. Sacrificio, amore e crudeltà. Dopotutto i cattivi sono solo e...