Cap. V

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Quello che successe lo scoprii qualche tempo più tardi.
Aprii gli occhi, sopra di me il grigio soffitto dell'infermeria. La stanza era fredda, il letto scomodo. Con difficoltà mi spostai cercando una posizione migliore. La testa mi scoppiava.

Quando Lisa venne a trovarmi mi spiegò che erano due giorni che mi trovavo lì.

''che è successo?'' le domandai. Mi sentivo ancora un po' stordita ma volevo capire come fossi finita in infermeria.

''Nott ti ha sentito mentre litigavi con Pansy e ti ha lanciato un bel maleficio, di quelli cattivi... Cosa è successo dovrei chiederlo io a te!'' Il lato pettegolo di Lisa venne fuori all'istante, tanto che le brillarono gli occhi mentre attendeva una risposta.

''non lo so'' mentii. ''ho bevuto troppo, non ricordo molto.'' Era imbarazzante essere stata messa Ko da Nott, non volevo circolassero strane voci a riguardo.

Prima che potesse continuare a fare domande a raffica, come se fossi sotto interrogatorio, entrarono Harry, Luna, Hermione e Weasley.
Presi un brusco respiro.
Troppe, troppe persone curiose a cui dover rispondere.

''come stai?'' domandò subito Harry, venendo avanti.

''bene.'' dissi scocciata.

''Nott si è preso una bella punizione'' si affrettò a spiegare Hermione, poi aggiunse ''ma sappi che sono stati tolti 30 punti a Corvonero, per l'entrata in ritardo e il battibecco''

Come se mi interessasse.

''Bene.'' Ripetei. Volevo solo che se ne andassero tutti. Ero irritata, adirata...imbarazzata.

''passiamo per pranzo, d'accordo?'' Taglió corto Harry, che evidentemente si era accorto del mio umore.
Annuii e lo guardai riconoscente.

Mi pentii però di aver preso quella scelta, dover rimanere in infermeria era estremamente noioso, non c'era assolutamente niente da fare eccetto dormire.
Avrei preferito l'imbarazzo alla noia.

Quando, due ore dopo, qualcuno entrò in infermeria, sperai fossero loro, invece con mia sorpresa vidi entrare il professor Vitious. Pensai che fosse venuto a sgridarmi, il che non sarebbe stato molto carino dopo quello che era successo e considerato dove mi trovavo. Invece quando arrivò accanto al letto (e ad altezza letto) mi comunicò semplicemente che aveva parlato con Madame Pomfrey e stavo bene.
aggiunse poi che sarei dovuta tornare nel dormitorio per prepararmi e, nel giro di mezz'ora , mi sarei dovuta far trovare nel suo ufficio. Non aggiunse nient'altro ed uscì. Ed io comunque, non chiesi altro. Ero contenta di potermene andare da lì.

Quando ci incontrammo davanti al suo ufficio aveva l'aria molto seria.

''adesso andremo nell'ufficio di Silente. Sappia che io stesso non sono a conoscenza della questione nello specifico, ma, come capo della sua casa, è mio compito accompagnarla.'' mi spiegò. Cominciammo a camminare in silenzio verso l'ufficio del preside .

Sul serio non capivo costa stesse succedendo.

Quando entrammo nell'ufficio capii d'un tratto tutto, o quasi. La stanza era stranamente affollata, da dietro riconobbi subito i lunghi capelli neri di mia madre. Ciò che non riconobbi subito erano gli altrettanto lunghi capelli biondi di quello che scoprii dopo essere Lucius Malfoy.

''signorina La Fée, prego'' disse Silente in tono gentile mentre mi faceva cenno di avanzare.

Mia madre non mi guardò nemmeno, era visibilmente arrabbiata. Accanto a lei c'era un altro uomo, alto e di carnagione più scura, che non conoscevo affatto.

''se non le dispiace, vorrei ci raccontasse cosa è accaduto ieri al ballo.'' Incalzò Malfoy con voce melliflua. Io lo guardai, era un uomo molto elegante ma anche intimidatorio. Mi domandai come fosse come padre, sicuramente severo ed esigente.

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