Cap. III

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Il giorno della sfida ci ritrovammo tutti sugli spalti, l'emozione era palpabile, eravamo in attesa che uscissero i campioni. La folla era incontrollabile, tra urla e persone che si sbracciavano. Il primo ad affrontare il drago fu Diggory, che riuscì tranquillamente a prendere l'uovo d'oro che il drago proteggeva. Fleur, in turno dopo di lui, non se la cavò troppo male ma la differenza di preparazione tra lei e Diggory era lampante. Krum andò decisamente bene. Quando fu il turno di Harry i Grifondoro lo accolsero in coro gridando il suo nome, cercando di incoraggiarlo.
Al contrario i Serpeverde fischiarono e gridarono tutta una serie di insulti.

Harry sembrò sempre ad un passo dalla morte per l'intero corso della sfida ma nonostante tutto tornò con l'uovo, e tutti gli arti al loro posto.

Al termine della prima gara, ci furono dei grandi festeggiamenti nella sala comune dei Grifondoro, a cui però non partecipai. Mi sarei complimentata con Harry il giorno dopo.

Ma non fu cosi, perché il giorno dopo non vidi Harry al tavolo per la colazione.

Dopo aver mangiato scesi nei sotterranei per la lezione di pozioni.
Ma qualcosa era diverso: non c'erano i Calderoni al centro tavolo né....niente altro.

Il professor Piton si schiarì la voce e disse: ''La lezione di pozioni di oggi sarà un mettere alla prova la vostra rapidità d'azione in caso di emergenza. Nella vita non avrete sempre il tempo di accendere il fuoco sotto il vostro calderone di peltro e mettervi con calma a mescolare e a dosare gli ingredienti. Potrebbe capitare un qualcosa di cosi grave da lasciarvi pochi secondi. Pochi secondi potrebbero porsi tra voi e la morte o tra voi e la morte di qualcuno. Perciò, oggi vi dividerò in coppie, vi darò dei particolari ingredienti, ma potrete comunque chiedermene degli altri. Lancerò un incantesimo sul vostro compagno e voi dovrete curarlo nel minor tempo possibile. Poi farete a cambio di posto, vi dovrete affidare a mani altrui. Formate le coppie.'' Concluse la spiegazione facendo un gesto con la mano.

La classe ne fu sorpresa, ma Piton era esigente quanto impaziente tanto che tutti, dopo un momento di stasi generale, si affrettarono a formare le coppie.
Io optai per Padma.

Il professore guardò ognuna delle coppie e scuotendo la testa, disse: ''ognuno di voi si è messo in coppia con qualcuno della sua stessa casa o con un suo amico. Presuppongo..'' aggiunse girando intorno ad ogni coppia, ''che la persona che avete scelto sia degna della vostra fiducia. Ora assegnerò io le coppie, in modo che questa lezione non diventi un gioco tra amici ma sia il più possibile simile ad una scena reale. E nelle scene reali non abbiamo davanti sempre persone di cui ci fidiamo o che conosciamo.'' Concluse, ed afferrò con molto poco garbo ognuno di noi, strattonandoci perché ci sistemassimo con altre persone.

Alla fine nessuno era più in coppia con qualcuno della stessa casa. La maggior parte delle coppie che Piton aveva formato erano fatte da un Grifondoro ed un Serpeverde .

Quando il professore, afferrandomi per la divisa, mi trascinò proprio davanti al volto inorridito di Malfoy,  sapevo già che probabilmente sarei finita direttamente in infermeria perché non mi avrebbe mai curata volontariamente .
Lui pensò lo stesso, perché fece una smorfia e cercò di protestare animatamente con Piton, che però non voleva saperne e gli intimò il silenzio.

Il professore passò accanto ognuno di noi e tirò fuori la bacchetta. Cercavo in tutti i modi di distogliere lo sguardo dal mio compagno, immaginando che non ci fosse e che stessi lavorando da sola.
Il primo incantesimo lo lanciò contro una studentessa di Grifondoro a cui cominciarono a crescere i capelli a dismisura e, a giudicare da come si grattava la testa, doveva essere davvero un fastidio.
Il secondo studente era un ragazzo mingherlino Serpeverde che cominciò a gonfiarsi come un pallone. Quando Piton arrivò accanto a me, capii che l'unica alternativa possibile era provare a fidarsi di Malfoy, e gli lanciai uno sguardo speranzoso. Lui non sembrò nemmeno farci caso, cosi , cercando di risultare più comprensibile gli mimai con le labbra : 'ti prego'.

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