Cap. XLI

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Harry mi tenne sottobraccio mentre attraversavamo i corridoi andando verso l'infermeria.
Non è successo niente, è morta una persona.
Siamo in guerra, la gente muore.
Continuavo a ripetere senza sosta.

''vedrai che Madame Pomfrey ti darà qualcosa per i nervi.'' Disse la McGrantt, che camminava proprio dietro di noi.

''non mi serve, professoresa.'' Le dissi. Ma lei mi guardò preoccupata e non aggiunse altro. Madame Pomfrey ci venne incontro.

''siediti, siediti.'' Disse facendomi cenno di sedere sul bordo del letto.

Harry si sedette sul letto di fronte.

Madame Pomfrey sparì insieme agli altri professori, evidentemente stavano discutendo di qualcosa.

''perchè siamo qui? Mi sento bene.'' Dissi ad Harry. Lui non rispose subito, prima mi guardò con preoccupazione, nello stesso identico modo in cui mi aveva guardato la McGranitt.

'' Ti senti bene?'' Chiese lui alzando un sopracciglio, sembrava dubitasse delle mie parole.

''ti ho detto che sto bene Harry.'' Ripetei con tono più sicuro, in modo che mi prendesse sul serio. In modo da convincermi che fosse cosi.

''è questo il problema.'' disse '' o stai mentendo e c'è qualcosa che non va, perchè non ne avresti motivo, oppure stai dicendo la verità ma sarebbe comunque assurdo.''

''assurdo?'' Chiesi sorridendo amaramente ''assurdo che non pianga per la morte di un pazzo che a sua volta mi voleva morta?''
Lo meritava. Disse una vocina in lontananza nella mia testa.

''era tuo padre, Sersi.'' Cercò di farmi riflettere, Harry.
No, è una persona che è morta. Una delle tante.

''Lui..." facevo fatica a trovare le parole.

''...era fuori di sè, l'hai visto. Le sue frasi erano sconclusionate e credo avesse una crisi isterica.'' Sembrava che Harry quasi giustificasse quello che aveva sentito dirgli, sembrava lo scusasse per quello che aveva cercato di fare.

''credeva che sarei uscita da questa scuola per cercarlo ed ucciderlo. Perchè mai avrei dovuto farlo? In tutto questo tempo ho sempre saputo dove si trovava, e non sono mai andata..'' Poi mi bloccai, in effetti una volta ero andata a Grimmauld Place, ma non avevo avuto il coraggio di vederlo.

Harry capì subito ''credi..credi che quella volta lui abbia pensato..''

''che fossi lì per ucciderlo?'' conclusi la sua frase.

Harry annuì.

''Quel giorno ero andata anche da mia madre...è successo quello che è successo'' abbassai lo sguardo.

''quando ha detto che hai dato fuoco...'' cominciò, ma io lo interruppi per spiegargli.

''Quel giorno sono andata da mia madre al Ministero, abbiamo avuto una discussione e io non ho saputo controllarmi, tutto qui. Ma se l'avessi voluta morta, sarebbe morta.''

'' lui pensava che tu avessi cercato di ucciderla senza riuscirci''

''si, credo di si. E forse pensava anche che stessi andando a Grimmauld Place per regolare i conti con lui. Ripensandoci, in effetti avrei dovuto,'' quasi scoppiai a ridere.
Che esistenza pietosa. Mia madre mi aveva abbandonata, mio padre mi voleva morta.
E il Signore Oscuro cercava di proteggermi.
Il mondo aveva un grande senso dell'umorismo.

Harry non disse niente, contrariato da quello che avevo detto.

''mi ha anche dato la colpa per la morte di Sirius.'' dissi, ripensandoci.

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