Cap. XLIII

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Per quanto volessi evitare Harry, ad un tratto divenne davvero impossibile farlo.

''ti rendi conto?'' disse Draco lanciando uno dei suoi libri di testo dalla parte opposta della camera.
Aveva la strana abitudine di lanciare i libri.

''ha solo chiesto, perchè vai subito nel panico?'' mi sedetti sul letto.

''non ti sembra strano quindi che Bell torni dall'ospedale e proprio Potter sia il primo ad andare a parlarle.''

''ripeto, magari voleva solo sapere come sta, è da Harry..'' cercai di fargli notare.

''ha chiesto di me, sono sicuro. Le ha chiesto se ricordasse chi le ha dato la collana.''

''ma non gliel'hai data tu, quindi non c'è problema comunque, no?''

lui si spazientì ''sta cercando in tutti i modi di raccogliere prove contro di me, lo capisci?''

''ma non ce ne sono'' mi alzai e mi diressi verso di lui ''avanti, Draco.''

Lui mi guardò per un istante. ''non vorrei che mi rovinasse tutto proprio ora che sono cosi vicino dal riparare quel maledetto armadio.''

''lo so, ma se ti fai prendere dall'ansia...''

''non è ansia!'' mi interruppe ''che cazzo me ne frega di Potter che gioca a fare l'Auror. È rabbia! Perchè è cosi ossessionato da me? Che vuole?''

''non ne ho idea...''

''me lo sta facendo per ripicca, per te. È ovvio, non so nemmeno perchè non ci ho pensato prima. Gli ho detto di lasciarti perdere ed ora ossessiona me.''

''Draco non credo proprio che sia per questo..'' ma lui se ne era convinto e non voleva sentire ragioni.

''oggi non mi va nemmeno di vedere quella sua stupida faccia. Pensa di essere il capo della sezione investigativa di Hogwarts, ed è tutta colpa di Silente, gli permette di darsi tutte quelle arie.'' cominciò a gesticolare ed imitare Harry ''oh, io sono il prescelto, ogni cosa che dico, penso e faccio, beh, è giusta perchè la dico, penso e faccio io.''

Non riuscii a trattenermi e scoppiai a ridere.

''sconfiggi il mago oscuro una volta e pensi di sapere tutto sulla vita!'' continuò lui. ''abbiamo il prossimo Ministro della magia, sicuramente risolverà tutti i problemi del mondo con un'agitata di bacchetta, qualche autografo e via.'' continuò lui.

''sei veramente pessimo'' dissi ancora ridendo. Lui sorrise.

''quanto lo odio.'' osservò, tornando serio.

''non l'avrei mai detto..''

''vorrei riparare l'armadio, ficcarcelo dentro e spedirlo in Alaska.''

''si materializzerebbe qui dopo qualche secondo, lo sai.''

''non può, non ha ancora fatto l'esame. Tu non hai letto i volantini in giro per tutto il castello?''

''quelli sul tizio del Ministero che viene a dare le lezioni di materializzazione ecc ecc?'' dissi alzando gli occhi al cielo. Il Ministero aveva moltissimi problemi eppure aveva deciso di mandare comunque dei maghi a insegnare in anticipo la materializzazione a chi avesse già compiuto 17 anni. Come buttare tempo e risorse, insomma.

''non lo fai? L'esame intendo.''

''dovrei?''

''dovresti. Dopotutto 17 anni li hai compiuti da un pezzo.'' mi fece notare.

''ora che ci penso, compiuti anche i 18 se è per questo.'' ridacchiai. Non avevamo mai festeggiato il mio compleanno, nè tantomeno il suo. Quest'anno erano successe talmente tante cose che me l'ero completamente scordato. Come se fosse stata una semplice data, un semplice giorno su un calendario fin troppo pieno di impegni.

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