Cap. LVI

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- 24 ore alla battaglia di Hogwarts.

''hai reclutato le creature oscure dell'Est?'' mi chiese Voldemort. Fissava un punto lontano e indefinito fuori dalla grande finestra della sala. Squadrai il suo viso cercando di cogliervi una qualsiasi espressione. Gli occhi serrati come due fessure, da tempo aveva perso l'aspetto di un qualsiasi essere umano, eppure sembrava che la sua trasformazione non fosse in procinto di concludersi.

''si'' risposi con un filo di voce. Era sempre stato cosi pallido? La sua pelle era cosi sottile da essere traslucida. Sembrava un enorme, viscido, serpente albino.

''sarai nelle prime linee, al mio fianco.'' continuò.

''hai paura?'' mi azzardai a chiedere. Lui rise, una risata insolitamente acuta che mi mise immediatamente in allerta.

''quella di domani non è la vera battaglia. Domani è semplicemente il giorno della resa di Harry Potter. Il giorno in cui il cerchio si chiuderà da quel lontano 31 ottobre.'' fece una breve pausa. ''non voglio altro che la sua morte. Ogni mago e strega morti...sarà un'enorme perdita per il mio esercito.''

''per questo hai reclutato mostri? Credi che i vampiri si limiteranno a cercare Potter ignorando chiunque altro? Sai bene che..''

''vuoi salvarne qualcuno?'' sovrastò la mia voce.

''sono bambini.'' sussurrai.

''vuoi salvarne qualcuno o no?'' ripetè. Scossi la testa. Chi avrei davvero voluto salvare non era salvabile.

Lui rise ancora. ''per questo ho scelto te.''
Un brivido mi percorse la colonna vertebrale.
Aveva scelto me?
A stento io avevo scelto quella vita, tutto era successo con tale velocità e irruenza che non mi ero accorta fino in fondo di quello che era accaduto. Ovviamente era lui il freddo calcolatore, lo stratega, non io.

Seguì un momento di lungo silenzio, nessuno dei due era interessato a conoscere l'opinione dell'altro. Mi morsi l'interno delle guance per cercare di reprimere un nervosismo che non era normale mostrassi, che mi avrebbe messo in difficoltà.
Lui osservava, anche quando credevo di no.
Sapeva, vedeva.

''Draco sarà il prossimo Ministro. I suoi indici di gradimento sono molto alti nel paese.'' fu il primo a rompere quell'assordante silenzio.
Io non risposi, cosa potevo dirgli?
Cosi, evidentemente incuriosito, mi guardò.

''cosa ne facciamo di te quando questa guerra sarà finita?'' scoprì i denti quasi affilati in un sorriso maligno.

''non credo che dovremmo parlare di me, tu cosa hai intenzione di fare dopo la guerra? Con la bacchetta che hai rubato a Silente non ti immagino ad incantare i ferri per fare la maglia, seduto su una poltrona davanti un caminetto. Sbaglio? Anche se sono sicura che la bacchetta migliore del mondo farebbe degli ottimi maglioni.'' Come al solito mi riparai dietro il sarcasmo.

''ho sempre odiato la tua irriverenza. Ti manderò a tenere a bada qualche resistenza sparsa per il mondo. O forse proprio in America per evitare che si creino movimenti contro il Ministero.''

''mentre Draco gioca al ministro? Si prospetta una bella vita di coppia.''

''quale coppia? Veramente credevi che lasciassi andare oltre la cosa? Draco si sposerà con una purosangue da me selezionata e avrà dei figli che continueranno la linea di sangue. Sto creando un impero, non è una favoletta d'amore.'' seguì una risata carica di scherno.

Lo fulminai con lo sguardo. Credeva davvero che gliel'avrei lasciato fare? Aveva così poca considerazione di me, tanto da ritenermi l'ennesima marionetta da manovrare? Non sarebbe successo, non poteva succedere.

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