Cap. XXXVII

683 37 4
                                    




Mi risvegliai a causa del trambusto, qualche ora dopo. Ero ancora un po' stordita dalla pozione, che evidentemente era venuta a Madame Pomfrey più forte del necessario. Vidi entrare il professor Lumacorno che teneva per un braccio Ron. Harry lo sorreggeva, reggendogli l'altro braccio. Dietro di loro c'erano Piton e Silente con una bottiglia in mano. Ebbi un nodo in gola quando vidi Silente. Nessuno di loro, al contrario, sembrò turbato dalla mia presenza nell'infermeria. Il preside nello specifico, non mi rivolse nemmeno uno sguardo.

Misero di peso Ron nel letto davanti al mio e chiamarono Madame Pomfrey. Seguii al meglio che potei la conversazione e scoprii che a quanto pare Ron era stato colpito da un forte filtro d'amore indirizzato in realtà ad Harry. Eppure Silente sembrava sospettoso, come se ci fosse dell'altro.

Ogni tanto Harry mi lanciava qualche occhiata curiosa. Forse voleva vedere la mia reazione alla vista di Silente, come se si aspettasse che facessi qualche scenata o cercassi di aggredirlo. Anche Piton ogni tanto si girava a guardarmi, cercando di non darlo troppo a vedere. Silente decretò che era stata la bottiglia che aveva in mano ad aver avvelenato Ron, bottiglia che si scoprì essere indirizzata allo stesso preside. Evidentemente, pensai, quello doveva essere un tentativo di Draco non riuscito troppo bene. Chissà se avesse ucciso la persona sbagliata come si sarebbe sentito. Che Ron fosse stato salvato da Harry fu una vera fortuna per lui.

Dopo circa dieci minuti entrarono correndo Hermione e Ginny, che avevano appreso la notizia evidentemente in ritardo. Non fecero nemmeno caso a me e subito si avvicinarono a Ron, preoccupatissime. Sembrò quasi più in ansia Hermione che Ginny, o almeno Ginny lo nascose meglio. Arrivò subito correndo anche Lavanda Brown, che, a quanto appresi proprio in quel momento, doveva essere la ragazza di Ron. Ero rimasta un po' indietro sui pettegolezzi da quando io e Lisa avevamo tagliato ogni rapporto.

Ci fu una specie di battibecco tra Hermione e lei. Sinceramente lo trovai un po' patetico, ma allo stesso tempo divertente. Almeno c'era qualcosa da fare nell'infermeria. Ero davvero stanca di stare chiusa lì dentro.

Silente uscì dalla stanza seguito da Lumacorno. Piton invece venne verso di me e mi consegnò quella che doveva essere l'ultima boccetta.

''devo proprio prenderla? Mi sento bene.'' gli dissi, ma lui me la posò nel palmo della mano e strinse la mia mano con la sua, aveva le mani fredde. Poi senza dirmi una parola uscì.

Notai che l'attenzione di Harry e Ginny era passata da Ron a me. In realtà Harry guardava me e Ginny spostava lo sguardo in continuazione da me a lui, come se tentasse di capire se c'era ancora qualcosa, sembrava sospettosa.

Harry teneva lo sguardo cosi fisso sul mio viso che mi mise a disagio e ripensando a quello che era successo, guardai altrove probabilmente arrossendo.

''quando uscirai da qui?'' chiese, restando accora accanto all'amico e rivolgendosi a me.

''credo che oggi sia l'ultimo giorno, mi sento bene non c'è motivo di tenermi ancora qui.'' Lui annuì e basta alla mia risposta.

''non c'è motivo di tenerti ancora in questa scuola.'' commentò sarcastica Ginny, con una punta di frustrazione nella voce. Io sorrisi alla sua affermazione.

''Lo so, resto solo per te Ginny'' le risposi con altrettanto sarcasmo.

''oh, ma che gentile! Non sentirti obbligata, puoi andare quando vuoi'' mi rispose. Eppure aveva smesso di guardarmi, ora fissava il viso del fratello che sembrava dormire.

''oh piantatela voi due.'' disse Hermione scocciata ''Ron deve riposare'' come se le stessimo impedendo di concentrarsi sul suo Ron.

''Ginny, abbiamo le selezioni per la squadra di Quidditch, è meglio se andiamo.'' le disse Harry. Lei si alzò immediatamente ed uscirono dall'infermeria.

Stirpe.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora