Cap. LV

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Harry sgranò gli occhi. ''ti sembra un gioco?''

''non sto giocando!'' il mio tono di voce era indiscutibilmente alto.

Harry strinse il diadema tra le mani. Fissò a terra. ''come potrei'' sussurrò.

Dal suo comportamento, dai suoi gesti capii che la mia affermazione non l'aveva colto del tutto di sorpresa.

''lo sospettavi?'' in risposta alla mia domanda sorrise appena, poi alzò lo sguardo su di me e disse qualcosa che suonò come un sibilo.

''che?'' domandai confusa.

''è la lingua dei serpenti.'' spiegò velocemente ''so parlarlo da sempre, senza sapere il perchè. Sai, una volta credevo di essere l'erede di Serpeverde.''

''Harry..'' non sapevo cosa dire.

''certe volte...provavo quelle emozioni Sersi, come se non fossero affatto mie'' fece una pausa, parlare gli costava molto, era evidente. ''credi che...''

''siano sue?'' conclusi per lui.
Mi sentii male al solo pensiero. Mi aggrappai al primo mobile nelle vicinanze, quasi come se non fossi più in grado di sostenere il mio stesso peso.

''Sersi..'' Harry fece un passo avanti, preoccupato.

''è tutto okay mi serve solo un attimo.'' cercai di prendere fiato, di essere coraggiosa.
Fissavo le venature del legno.

''non..non so gestire tutto questo.'' riuscii solo a dire.

''era il mio destino, morire in questa guerra, intendo. O forse morire quella notte.'' mi voltai a guardarlo, sembrava freddo, distaccato. Come se l'avesse sempre saputo e finalmente lo stesse ammettendo liberamente a se stesso e al mondo.

''Non è servito a niente, vero?'' fissai il diadema.

''Perchè? Abbiamo vinto.'' sorrise amaramente.
Nei suoi occhi c'era qualcosa di strano. Realizzazione? Sollievo?
Non riuscivo a dirlo.

''non abbiamo vinto Harry, anzi l'opposto.''

''ci sono nella stessa stanza gli ultimi due Horcrux rimasti, a me sembra una vittoria questa.'' mi ricordò.

''cosa vuoi da me, Harry? Che ti uccida?'' lo guardai di traverso.

''se pregarti in ginocchio servisse, lo farei''

''ma sai che non è cosi, vero.''

Lui annuì.

''so che non puoi uccidermi.''

''no, sai che non voglio.'' patto o non patto non gli avrei mai fatto del male. Lui mi rivolse un sorriso appena accennato.
''andiamocene.''

Lo seguii in silenzio. Mostrò il diadema a tutti gli altri come se fosse un trofeo di guerra. Eppure non disse a nessuno quello che avevamo scoperto. Mi sedetti a terra, non lo persi mai di vista con lo sguardo, né mentre parlava con Neville, né mentre discuteva con Ron. Faceva avanti e indietro per la stanza ed io ero lì a vegliare su di lui.

Te lo porteranno via.
Mi ricordò una voce nella mia testa.

Sussultai quando Hermione si sedette a terra accanto a me. La guardai appena, poi ripresi a fissare lui.

''sembri un cane da guardia.''

Io non le risposi. Lei sbuffò.

''so che cerchi di aiutarlo ma..'' cominciò a dire. Io mi voltai di scatto ''no, non sai niente.''

''Dio, avevo quasi scordato quanto parlare con te sia del tutto snervante.''

''non parlarmi allora.'' tagliai corto.

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