Cap. VII

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Mi trovai al binario 9 e 3/4 e non potei credere di aver finalmente convinto i miei genitori.
Erano ancora titubanti certo,come lo erano moltissimi altri genitori fermi su quel binario.
Ma io, dal canto mio, non avevo paura, mi sentivo pronta ad affrontare qualsiasi cosa,ero decisa.

Salii sul vagone, cercando un posto che non fosse già occupato. Caminando lungo la carrozza mi resi conto del brusio di fondo che c'era.
Era il primo anno che prendevo l'Hogwarts Express, ma i miei me l'avevano descritto alla perfezione. Corrispondeva tutto, compreso l'odore di vecchio e di ferro arrugginito.
Mi avevano raccontato di come gli studenti fossero scalmanati sul treno. A controllarli infatti c'erano solo i prefetti delle varie case, nessun professore.
Mi avevano detto come quello fosse uno dei momenti migliori dell'anno, un inizio carico di euforia.
Ma mi resi subito conto che non sarebbe stato cosi, non quella volta.
Alcune cabine erano già chiuse, da quelle rimaste aperte intravedevo gli studenti bisbigliare tra loro.
Non c'era spensieratezza, nessuna euforia. L'aria era carica di tensione e paura.

Sentii varie persone parlare di quello che era successo a Diggory.

Camminando finalmente notai Lisa. Era seduta accanto a due ragazze più grandi di noi che non conoscevo.

"Hey Lisa" dissi sorridendole.
Non avevo voglia di stare lì, ma dove altro avrei potuto sedermi? Non ero in vena di nuove amicizie.

"Hey" Lei ricambiò con un flebile sorriso, era strana, distante.
Ipotizzai che anche lei avesse subito forti pressioni dai suoi genitori quell'estate.
Feci per entrare ma poi mi resi conto che non era un obbligo sedere nel vagone con altri Corvonero.
Avrei potuto sedere dove preferivo, con gli studenti di qualsiasi casa.
Potevo andare a cercare Harry, ad esempio.
Non lo vedevo ormai da mesi, dal giorno dell'ultima sfida.
Entrai nello scompartimento del treno in cui erano radunati tutti i Grifondoro. A malincuore mi resi conto che la situazione non era poi tanto migliore. Ancora una volta tutti a bisbigliare, sussurrare, dire cose all'orecchio, stare in piccoli gruppi appartati.
Cercai Harry con lo sguardo,  ma non lo trovai. Possibile che non fosse venuto?
In compenso notai Luna intenta a parlare con quello che doveva essere Paciock.
Preferivo la compagnia di Luna a quella di Lisa, senza ombra di dubbio.
Mi affacciai all'interno della cabina.
Lei mi notò quasi subito. "Sersi, bellissima giornata non trovi?"
"Si..posso?" Domandai nella maniera più educata possibile. Lei annuí. Mi rivolsi al ragazzo. "Ciao, io sono Sersi, tu devi essere Neville" sorrisi, cercando di sembrare una persona amichevole.

"Piacere" mi porse la mano, un po' incerto.

"Stavo cercando Harry, ma non c'è. Non verrà ad Hogwarts quest'anno?" Mi sedetti accanto a Luna.

"Ho sentito dire  che ha avuto problemi con il Ministero." Raccontò Neville. Aveva l'aria preoccupata, o almeno ne dava l'idea, era la prima volta che parlavamo.

"Che tipo di problemi?" Chiesi curiosa, ma, in un certo senso, potevo immaginarmeli.
La Gazzetta del Profeta non aveva risparmiato illazioni e velati insulti. L'aveva fatto passare per un folle. Ogni 5 articoli, 4 erano su Harry ed il torneo.

"Non lo so" rispose Neville. Che forse un po' in realtà sapeva, ma non voleva dire.

Era ovvio che l'argomento 'Harry' non fosse un buon argomento, anche se tutti parevano non riuscire a parlare d'altro. Eppure farlo apertamente era un tabù.
Ebbi la sensazione che tutti volessero scordare o non pensarci. Non potevo biasimarli, credere ad Harry avrebbe significato dover accettare una paurosa verità.

Una volta arrivati ad Hogwarts andammo nella Sala Grande per lo smistamento degli studenti del primo anno e per il discorso di Silente.
Se il treno era la parte più divertente del ritorno ad Hogwarts -o avrebbe dovuto esserlo- , lo smistamento ed il discorso erano quella più noiosa.
Mangiai distrattamente quello che avevo nel piatto, aspettando che lo strazio finisse.

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