Cap. XI

1.1K 65 0
                                    



''buongiorno'' mi svegliò la voce squillante di Fred.

''dormito bene?'' Chiese ironicamente George.

Mi alzai di scatto dal divano, ma ero ancora mezza assopita e mi girava la testa per quell'improvviso balzo. Ripreso pieno possesso dei miei sensi , mi guardai intorno.
Ero ancora lì, nella sala comune dei Grifondoro. Harry si era appena svegliato ed era ancora sdraiato sul tappeto. L'ultima cosa che mi ricordavo era che eravamo entrambi seduti sul divano. Lo ringraziai mentalmente di essere cosi rispettoso.

''giorno'' risposi un po' imbarazzata.

''che ore sono?'' chiese Harry, mentre cercava di togliersi i capelli da davanti al viso e si sistemava gli occhiali. Aveva ancora la voce leggermente assonnata, il che la rendeva di qualche tono più bassa del solito.
Mi accorsi di aver tenuto lo sguardo fisso sul suo viso per troppo a lungo, cosi lo distolsi immediatamente. Ma quel gesto non passò inosservato ai suoi occhi, sorrise.

''le dieci'' risposero in coro Fred e George.

''devo andare'' dissi in fretta, alzandomi ed arraffando i miei vestiti.

''in pigiama?'' chiese divertito Harry.

''In pigiama'' risposi mentre mi infilavo le scarpe. Poi scattai verso il ritratto per uscire.
Aggiunsi senza nemmeno voltarmi: ''grazie di tutto ci vediamo!''.

Una volta uscita, pregai solo di non incontrare nessuno. Ero in uno stato pietoso: appena alzata, in pigiama e con le scarpe dell'uniforme.
Sarebbe stato davvero difficile raggiungere le torri dall'altra parte del castello senza essere vista, confidavo in una vera botta di fortuna.

corri.

presi a correre più veloce che potei ed arrivai davanti l'aquila senza essere vista, ma con la milza sul punto di esplodere.

Ricevetti il solito indovinello, piuttosto semplice fortunatamente, e finalmente entrai.

Seduta sulla poltrona della sala comune c'era Lisa che stava leggendo un libro.
Ed io che pensavo di essermela cavata.

alzò un sopracciglio e, con aria sospettosa, mi chiese: ''non sei tornata stanotte. Dove hai dormito?'' Il suo sguardo cadde su quel pigiama che palesemente non era il mio.

''ma stai zitta'' tagliai corto in maniera brusca e sorpassandola, salii le scale per entrare in stanza senza che nessuna di noi due avesse modo di aggiungere altro. Presi un cambio pulito e poi mi diressi ai bagni per prepararmi.

Il bello del sabato: niente lezioni e niente uniforme.

Quando tornai in sala comune, trovai Lisa ancora lì dove l'avevo lasciata, con la differenza che ora vicino a lei si erano radunate le ragazze del gruppetto di Cho.
Stavano parlando di qualcosa, animatamente.
Uscii senza prestarvi troppa attenzione.

Era tardi ma speravo di riuscire comunque a fare colazione, stavo morendo di fame e non avevo voglia di aspettare il pranzo. Scesi, e mi accorsi con piacere che fortunatamente in parecchi quella mattina si erano svegliati tardi, infatti quasi tutti stavano ancora facendo colazione. Il che mi garantiva  il tempo materiale di fare lo stesso.

Mi sedetti sola al tavolo e mangiai. Cercai in tutti i modi di rilassarmi ma una parte di me ancora pensava a quello che aveva detto Harry la sera prima. Era stata una confessione del tutto inaspettata e in un certo senso, adesso mi metteva in una posizione scomoda.
Ero davvero una minaccia per Cho. In fin dei conti c'aveva visto lungo, forse più di me.

Cosa avrei dovuto fare? Cosa sarebbe stato meglio non fare? Qualsiasi scelta mi sembrava difficoltosa, anche se in realtà non c'era alcuna scelta da compiere, era tutto nella mia testa.

Stirpe.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora