Cap. XLII

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La mattina fu quasi doloroso doversi alzare. Mi voltai per guardare Draco, ma il letto era vuoto, aveva lasciato un bigliettino sul comodino, come faceva spesso. Lo presi e lo lessi.

'sono uscito presto per andare tu sai dove. Credo che Potter mi stia tenendo d'occhio, meglio non rischiare e andare quando ancora quasi tutti dormono. Ci vediamo per la lezione di pozioni di Lumacorno. Fa colazione. D.'

Sbuffai, avrei voluto fare colazione con lui, svegliarmi accanto a lui.
Ma giustamente aveva altre priorità.
Mi alzai da letto e mi guardai intorno, un po' spaesata.
Il disordine nella camera di Draco era sempre più evidente. Eppure quando la prima volta ero entrata in quella stessa stanza, tutto era al suo posto.
Giunsi alla conclusione che il disordine nella sua stanza riflettesse il disordine nella sua vita.
Presi la bacchetta e provai una strana sensazione nell'utilizzarla per riordinare, come se in qualche modo mi resistesse. Mi dissi che avrei dovuto usarla più spesso di quanto facevo, magari era questo il problema, la trascuravo.

Dopo aver sistemato la stanza, mi sistemai io, o almeno provai. Poi uscii. Subito vidi degli studenti e mi concentrai talmente tanto nell'incantesimo per non essere vista, che sentii una goccia di sudore colarmi lungo la fronte. Era estremamente difficile mantenere lo stesso incantesimo per più di qualche minuto su più di qualche persona. Cosi corsi verso la porta, non avrei tenuto ancora molto.
Una volta uscita lasciai andare e tirai un sospiro di sollievo, ma allo stesso tempo decretai che mi sarei dovuta allenare di più.
Quello che era successo non doveva essere un pretesto per fermarmi, non avevo tempo di crogiolarmi nel dolore e francamente quell'uomo non lo meritava, non meritava la mia sofferenza.

Mi accorsi che era molto più tardi di quello che credevo, e trovandomi praticamente davanti l'aula di pozioni, aspettai che arrivasse Lumacorno per la lezione, senza salire per la colazione. Dopo circa 10 minuti vidi il professore, con il suo panciotto e i suoi bottoni d'orati, scendere le scale.

''buongiorno'' mi disse con un sorriso, ma notai che sembrava molto teso.

''salve professore.'' Risposi educatamente.

Arrivarono anche altri studenti, compreso Harry e poi Draco, che aveva un po' di fiatone, evidentemente aveva corso.

''hey'' mi disse sorridendo. Io gli stampai un bacio.
Entrammo insieme in aula e ci mettemmo allo stesso tavolo. Lumacorno lo trovò curioso e ci rivolse un'occhiata interrogativa. Forse si stava domandando se avessi lasciato stare Harry per Draco. Ma quando incrociai i suoi occhi, lui guardò immediatamente altrove, agitato.

Mi resi conto in quel momento esatto che Lumacorno non era l'unico a guardarci, o meglio, a guardarmi. Anche gli altri studenti mi fissavano e poi bisbigliavano tra loro.

''bene, silenzio! Silenzio, ragazzi, su!'' Disse Lumacorno, che però non riusciva a ottenere quello che disperatamente chiedeva.

''hey, puoi chiudere la bocca?'' Disse Harry, brusco, ad un suo compagno Grifondoro che non la smetteva più di parlare di quello che aveva detto la mamma.

''naturale che tu la difenda.'' Rispose lui, guardando torvo Harry.

Harry sbottò ''io non difendo nessuno, sto solo cercando di seguire la lezione, e se tu potessi smetterla di ripetere quello che tua madre dice, sarebbe ottimo.''

''ragazzi, su! Silenzio!'' Continuava Lumacorno.

Io fissai Harry, sperando che ricambiasse il mio sguardo. E cosi fu. Gli mimai con la bocca 'che succede?'. Lui scosse la testa. Poi prese un pezzo di carta e cominciò a scrivere.

''SILENZIO!'' Urlò Lumacorno. Tutti tacquero all'istante, nessuno di noi aveva mai visto il professore arrabbiato in quel modo.

La lezione finalmente cominciò. Dopo qualche minuto mi arrivò un bigliettino e riconobbi la scrittura di Harry.

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