CAPITOLO XLIX

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18 ore prima

"Il ragazzo qui non è autorizzato" fa il verso a Giovanni, Luigi nella sua testa. "Figlio di...".
Talmente è nervoso che quasi si scontra con un ragazzo alto e castano chiaro che riconosce essere il co-protagonista assieme a Carola, il Romeo della storia. Il ragazzo va così di fretta che neppure si accorge di lui e del fatto che Luigi per evitarlo è costretto a schiacciarsi contro il muro dello strettissimo corridoio. "Frena" pensa irritato. Se non avesse visto con i suoi occhi Carola e quel damerino di Giovanni insieme probabilmente ora starebbe incolpando quel ragazzo del fatto che Carola non vuole avere più a che fare con lui, sopratutto dopo aver visto la scena del bacio. È stata così elegante Carola, delicata come un fiore e mentre lei posava le labbra su quelle del ballerino Luigi con sua sorpresa si era si scoperto indispettito ma non aveva colto malizia o passione in quel gesto, solo una gran delicatezza, che rispecchiava pienamente il senso della scena. Ovviamente però la gelosia come sappiamo tutti è un sentimento incontrollato e per quanto quella scena non lo avesse disturbato, se non avesse saputo di Giovanni, Luigi avrebbe volentieri preso a pugni il ballerino. "Fa niente" pensa, "prenderò a pugni il damerino". Se lo è chiesto spesso come potrebbe reagire Carola se lui lo facesse davvero. Aveva dovuto fare appello a tutte le sue forze per non mettergli le mani addosso durante la brevissima chiacchierata di poco fa, ma si era contenuto perché temeva sarebbe potuto essere controproducente. Prima di tutto lo avrebbero portato via a forza in uno schiocco di dita e secondo ma non meno importante aspetto, Carola non glielo avrebbe mai perdonato. È piuttosto convinto che lui non le dirà mai di averlo incontrato e di avergli impedito di parlarle ma ad oggi deve essere realistico, è lui che ha la regina e ha il gioco in mano. Serve una mossa geniale, una combinazione che lo spiazzi. Niente arrocco, qui serve attaccare. Inizialmente aveva pensato di chiamare Alex e farsi dare il nuovo numero di cellulare di lei ma poi aveva capito che potrebbe facilmente chiudere la chiamata e bloccare il suo numero, sempre che non lo abbia già fatto, pertanto questa non è una possibilità. Giovanni ha detto che Luigi le ha già fatto fin troppo male e per quanto non lo sopporti, e detesti dargli ragione deve farlo. Lei ha sicuramente sofferto per lui e sarebbe meglio non complicarle ulteriormente la vita ma ora che sa che la ama, lei merita di saperlo e poi sarà lei a decidere cosa fare, se rischiare con lui o andare avanti con quel damerino di nome Giovanni. Non è sicuro di come andrà a fine anche se ovviamente ha una speranza, ma l'unica cosa è certa è che arrendersi non è un'opzione.
Raggiunge la piccola porticina per entrare nel sottopalco, da dove è arrivato, pronto per lasciare il teatro, ma viene attirato da una voce proveniente da dietro al tendone. «Basta con...» gli sembra di udire. Sale in un lampo la scaletta e scosta il pesante tessuto per ritrovarsi davanti il vuoto assoluto. C'è solamente una ragazza bionda che se ne sta andando, muovendo le spalle come per scaricare la tensione e la stanchezza. "Eppure era la sua voce" pensa iniziando a guardarsi intorno, così preso che quasi inciampa, colpendo qualcosa con la scarpa destra. "Ma che diavolo...". Si accuccia a recuperare quasi responsabile di una caduta memorabile: un fermaglio rosso. Lo riconosce: glielo aveva visto tante volte durante il programma e anche oggi lo portava durante una scena. "Carola". Si rigira quel piccolo aggeggio tra le mani, come se fosse un tramite per arrivare al cuore di lei.
«...Non penso proprio. Chiedilo a Marco» sbotta una voce agitata di donna.
«No. Non voglio parlargli. Siamo in rotta».
Luigi si infila il fermaglio in tasta e si affretta a scomparire dietro il tendone. Cammina piano lungo la sala buia, e ormai vuota, orfana degli applausi e delle grida di poco fa.
«Au revoir » saluta il vigilante all'uscita, in maniera cordiale, un po' sorpreso di vederlo ancora là dentro.
Luigi sorride a sua volte e risponde con un cenno del capo. "devo assolutamente imparare un po' di francese, il minimo per sopravvivere se dovessi mettere nuovamente piede in questo paese" pensa varcando il portone e prendendo a camminare in strada sotto la luce dei lampioni, che proietta la sua ombra sul marciapiede. "Sei un idiota" pensa rivolto al suo doppio scuro, come se potesse udirlo. L'aria è tiepida, rasserena un po' il suo animo malinconico ed adirato. Chissà cosa starà facendo la piccola Carola, si chiede sperando che non sia con lui, anche se sa che sarà sicuramente così. "Goditela finché puoi Giovanni" pensa in un impeto di rabbia mentre l'immagine di lei con lui gli passa davanti agli occhi. È sul punto di fare marcia indietro e tornare dentro quel teatro per affrontare il damerino quando il cellulare vibra nella tasca dei jeans. Riportato alla realtà, lo prende e risponde.
«Ciao».
«Finalmente mi hai risposto!» esclama indispetta Daniela, chiaramente sull'orlo di una crisi di nervi.
«Tranquilla, sto bene. Te l'ho scritto mi sembra».
«Ieri».
Sorride: «Ho visto che mi hai chiamato, solo che sono stato un po' impegnato».
«Luigi, non voglio entrare nel merito della tua vita privata, sei grande, puoi fare quello che vuoi ma sappiamo benissimo entrambi che ti potresti fare molto male».
«Lo so Dani».
Lei sospira e chiede con tono più tranquillo, da mamma: «Quando torni?».
«Non lo so» .
«Non posso coprirti per sempre... ho rimandato tutto con la scusa che stavi male ma prima o poi questa storia non reggerà più. Per non parlare del fatto se dovesse venire fuori che non sei in hotel in fin di vita come ti ho descritto ....».
«Di a tutti che sono in obitorio» scherza.
«Luigi è una cosa seria».
«Anche quella per cui sono qui. È importante». Daniela rimane qualche secondo in silenzio ma prima che Luigi possa aggiungere qualcosa o cambiare argomento lei dice:  «Cerca di essere a Roma al massimo per lunedì: Rossi ha prenotato la sala registrazioni per provare i nuovi pezzi dell'album che gli hai sottoposto e non ti dico...» . "Provare ...."
« Alle 15:00, non qui però. Nella palestra di via Le Fayette, ricordatelo».
«Daniela sei un genio» la interrompe di getto.


Chi come Luigi con Giovanni? Allora cosa pensate che succederà? Spero vi stia piacendo la storia.
Un bacione❤️
-Eli

IL MIO SBAGLIO SULLE OSSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora