CAPITOLO LIX

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È come morire, rinascere e morire di nuovo. Ha il corpo in fiamme, ogni singola cellula del suo essere grida il nome di lei e non ne avrà mai abbastanza. Carola si stende sul letto, e lui tentando di non staccare le loro labbra e bramoso di sentire il contatto con la sua pelle nuda, la segue, ritrovandosi sopra di lei, che si è sciolta i capelli e quindi le coprono in parte il bellissimo viso. Glieli scosta con una mano, approfittando della vicinanza con la sua bocca per premere piano ma in modo deciso il pollice sul suo labbro inferiore. «Sei uno spettacolo» le sussurra quasi in un lamento, incapace di respirare.
Carola, rossa in viso, gli slaccia i pantaloni, fa scendere la zip sfiorando l'intimità di lui, provocandogli una fitta allo stomaco. È una Carola inedita, quasi sfrontata quella che gli fa scivolare via i pantaloni di raso e porta le mani sul suo petto, guardandolo negli occhi. Che fine ha fatto la Carola timida e innocente? C'è ancora: la ritrova nel suo sguardo e nelle guance rosate che rivelano il suo cauto imbarazzo.
«Se vuoi che ci andiamo più piano...» inizia lui ma viene subito interrotto dalla voce calda di lei.
«No, non voglio andarci piano, voglio sentirti».  Luigi ha immaginato tante volte come sarebbe stato fare l'amore con Carola, le sensazioni che avrebbe provocato al suo essere, lo aveva persino sognato ad essere sinceri, ma ora che sta per accadere, non è minimamente paragonabile con quello che si aspettava.
È come arrivare ad un centimetro dal sole: la sua pelle brucia, avvampa di desiderio e bramosia. Carola è così perfetta, la quintessenza dell'amore, è tutto per lui. Quasi gli tremano le mani mentre cercando la bocca di lei, fa scorrere una mano lungo tutto il suo corpo, fino a giungere alla sua intimità. Giochicchia con il bordo degli slip, poi dopo qualche attimo scende e li scosta, iniziando a muovere le dita, senza irruenza. Carola sotto di lui ha uno spasmo, gli tira dolcemente i capelli. Si scosta un attimo, staccandosi dal bacio per guardarla in viso: apre gli occhi e lo fissa. Ci trova l'infinito lì dentro, in quelle pagliuzze dorate che contornano la sua iride. «Luigi...» mugugna. "Dimmelo Carola, cosa vuoi?" pensa rapito. Lei, come che gli avesse letto nel pensiero aggiunge: «Di più».
Luigi smette di concentrarsi sul clitoride e inserisce le dita dentro di lei. Carola si irrigidisce per un attimo, gli stringe forte il bicipite teso e poi man mano che lui si muove, si rilassa. Luigi si appoggia a lei, fa toccare i loro corpi, sente il suo seno e fa scendere il viso fino a toccare con la punta della lingua il capezzolo di quello destro. Carola si muove, gli affonda le unghie nella schiena ed è il dolore più bello di tutti. Potrebbe morire così, facendo l'amore con lei, la sua ballerina.
«Voglio te» mugugna quasi in un lamento soave. Luigi la guarda, senza smettere di muove le dita dentro di lei.
«Te... » aggiunge mentre con foga alza il bacino cercando l'intimità dura di lui.
«Carola...» geme Luigi bisogno come lei di quel contatto.
«Ti voglio dentro di me, ti prego».
A queste parole l'ultimo briciolo di sanità mentale che era rimasta al cantate svanisce e si perde completamente. «Ti amo» le sussurra mentre toglie le dita, facendola gemere, e lei lo aiuta a sfilarsi i boxer neri.
«Carola» la guarda stendendo le braccia ed entrando dentro di lei. Chiude gli occhi e si morde la bocca, stringendogli forte i bicipiti, quasi strappandogli la pelle. Carola geme forte mentre lui si muove prima piano e poi sempre con più foga, togliendole il respiro. Il cielo si frantuma, è come una pioggia di stelle che gli lacera la pelle. Mentre la sincronia dei loro corpi la fa da padrona, le loro anime si mescolando, assieme al sudore e alla passione: il cuore di luigi potrebbe anche fermarsi che non gliene importerebbe nulla. Non ha mai provato una cosa simile, un senso di completezza totale, tale da portarlo dritto all'inferno o in paradiso, è la stessa cosa in questo istante. Carola è il suo angelo ma lo fa ardere di passione come se stesse agli inferi, preda del fuoco del desiderio che si ciba delle sue carni. Si muove sempre più veloce, lei gli viene incontro con il bacino, chiedendo di più, la bacia, la tocca, la cura: è sua, solo sua.
«Lu..Luigi...» mugugna staccandosi dal bacio, graffiandogli le scapole per tirarlo a se.
«Vieni Carola, vieni per me» la supplica preso dal desiderio, spingendosi ancora più affondo dentro di lei. Trema Carola, si scuote con il nome di lui sulle labbra rosse gonfie, che Luigi cerca, ancora e ancora, sempre con la stessa bramosia, mentre anche lui raggiunge l'orgasmo e si lascia andare, crollando su di lei. È l'inizio, è la fine, è tutto e niente.

IL MIO SBAGLIO SULLE OSSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora