CAPITOLO LII

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Carola

Corre Carola, fugge via da quella rivelazione inaspettata in grado di metterle sotto sopra la vita in un secondo. Avrebbe dato qualsiasi cosa per sentirsi dire da lui che la amava mesi fa, ma ora che è successo non sa se è pronta per affrontare tutte le conseguenze del caso. "Perché ora? Perché proprio ora?". La testa le scoppia e si sta sforzando di non crollare al tappeto in lacrime. Finalmente raggiunge casa sua, entra trafilata e si trova Giovanni intento a lavorare al pc sul divano.
«Hei» sussurra Giovanni gettando il laptop sul tavolino e correndole incontro. «Che succede?».
Lei affonda la testa nell'incavo tra la testa e la sua spalla, respirando il suo profumo rassicurante.
«Parlami. Cosa è successo?».
«Cosa vuoi?»
«Parlarti» risponde Luigi. Il suo volto è teso, lo sguardo profondo.
«Non è importante» risponde Carola a Giovanni che scuote la testa e ribatte spostandosi: «No. Sei sconvolta».
«Non ne voglio parlare» ribatté lei indispetta da cotanta insistenza. Si scosta e si dirige verso la camera da letto, appoggia il borsone e si stende a gambe incrociate per verificare lo stato dei suoi piedi malandati.
«Carola. Che hai?».
«Nulla. Sono stanca» borbotta prendendo a massaggiarsi la pianta dei piedi. Per quanto lui sia così dolce con lei, non è il suo posto sicuro e deve accettarlo. Lo diventerà forse con il tempo ma ad oggi non lo è. Non avrebbe comunque senso aprirsi con lui su quanto accaduto e sulle sensazioni che sente.
«Te li sei distrutti oggi, eh» borbotta lui, nel tentativo di farla parlare o distendere la situazione.
«Ti sei distrutta i piedi» constata Luigi facendo capolino dalla porta della sua camera.
«Ci sono abituata» risponde lei semplicemente massaggiandosi l'alluce. Lui prende posto vicino a lei sul letto.
«Hai pensato a cosa scrivere?» aggiunge lei vedendolo pensieroso.
«No» risponde sincero.
«Sono sicura ti verrà in mente qualcosa"
Luigi si porta una mano alla fronte. «Speriamo».
«Confido in te Gigino. Poi me lo fai leggere vero? Voglio un'anteprima» scherza lei, non aspettandosi che lui invece di tirarsi indietro, geloso dei suoi pensieri come al solito, gli allunga un foglietto di carta decisamente stropicciato.
«È solo una bozza».
Carola inizia a leggere attenta:

"Io quando amo qualcuno divido tutto in due parti: Amore astratto e amore concreto.
Il primo è quello astratto perché la prima fase è quella più pura, avvolte infantile e li capisco quanto le emozioni sono incontrollabili. La seconda è quella dell'amore concreto, se ami davvero non sentirai mai il peso nel fare le cose, tutto ti viene naturale.
Amare chiunque sotto ogni forma può fare bene ma anche tanto male, può essere una benedizione ma anche una maledizione.
Vivo d'amore e muoio per quest'ultimo, in ambedue le parti ne traggo, almeno ci provo, il meglio. L'amore è tutto, l'amore è nulla".

«Sono belle parole Gigino».
«Dici?» chiede lui voltandosi verso di lei sorridendo.
«Si» annuisce poi fa per restituirgli il foglietto ma lui la ferma. «Tienilo se vuoi. Questa era la brutta. Non consegno questo relitto a Maria» sorride arricciando le sopracciglia.

«Puoi andare ora? Ho bisogno di stare un attimo da sola» dice all'improvviso a testa bassa Carola, nella speranza che lui non insista oltre.
«Come vuoi» borbotta chiudendosi la porta alle spalle. Glielo legge negli occhi che sta sentendo che tutto quello che hanno costruito sta crollando. Vorrebbe rassicurarlo, dirgli che è un attimo, ma non ce la fa. Si alza e si avvicina al comodino dove tiene il suo diario. Lo sfoglia alla ricerca di quel pezzo di carta.
"Eccolo" pensa prendendolo tra le mani. Non ha bisogno di rileggerlo, sa già cosa c'è scritto. Se le ricorda bene queste parole e quanto tempo ci aveva perso per cercare di dargli un senso oltre il significato apparente, scavare a fondo nella mente di Luigi, trovare gli angoli più reconditi per farci poi casa. È complicato Luigi tanto da non risultare mai banale. Lui e Carola hanno giocato, si sono presi in giro, stuzzicati e fatti tanto bene per diverso tempo, poi Luigi, a fronte del fatto che non provava la stessa cosa per lei, a suo dire, l'aveva allontanata ed è stato da lì che sono iniziati i problemi. La fase dell'amore astratto l'avevano sperimentata, quella che manca è quella dell'amore concreto. Sarà in grado Luigi di amarla in quel modo? Senza sentire il peso di fare le cose, in maniera costante e decisa, prenderle la mano per non lasciarla più andare? Si volta e fissa il borsone al cui interno c'è ancora il fermaglio rosso. "Lui c'era" pensa. «Non ho mai chiesto di amarti» le aveva confessato. La verità è che non sa se può fidarsi di lui, se rischiare e mettere la sua felicità tra le mani del cantate, con il rischio di farsi molto molto male. Rilegge quelle righe, scruta la calligrafia a tratti illeggibile quasi, osserva il modo in cui ha spinto la penna sul foglio, imprimendo le sue emozioni.  Non è mai stato facile per lui aprirsi, dire quello che prova con sincerità eppure oggi ci è riuscito. È rimorso per averla ferita o la ama davvero? Potranno essere felici, completarsi l'uno con l'altra senza mai togliersi alito di vita? Carola si siede nuovamente sul letto, con il foglio tra le dita lunghe e sottili. Non sa neppure perché ha tenuto quel pezzo di carta: ha buttato ogni cosa che gli ricordasse Luigi, tranne quello stupidissimo quadratino di carta stropicciata. C'è il significato dell'amore per Luigi tra quelle righe, è tutto lì dentro.


Tesori oggi mi laureo! Spero di non lasciarvi senza capitolo domani ma perdonatemi se non riuscirò a scriverlo! Recupererò subito giovedì, promesso. Farò il possibile comunque. Da domani recupero anche tutti i commenti!
Un bacio
-Eli

IL MIO SBAGLIO SULLE OSSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora