CAPITOLO XVI

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Daniela

Mentre compone il numero e fa segno a Luigi di muoversi ed entrare nel locale, sente una stretta al petto. Lo guarda entrare nel locale, camicia sbottonata e ciuffo ribelle, sorridente. Si merita quello che sta per accadere. Si merita questa sorpresa, per il bravo ragazzo che è, per l'impegno che ci mette ogni giorno e la sua devozione alla musica. Dopo aver discusso con lui questa mattina era rimasta diverso tempo seduta su quella sedia, in quell'ufficio vuoto, a pensare a quello che era appena successo. Si era sentita ferita, molto, immensamente, ma sapeva benissimo perché lui si era comportato così. Era stanco, stressato ed amareggiato e lei non faceva altro che spingerlo al limite. Certo, toccare l'ambito famigliare era stato un colpo basso, ma lo perdonava. Luigi aveva bisogno di una via di fuga, qualcosa che gli desse la forza di continuare e chi meglio dei suoi genitori avrebbero potuto risollevargli il morale. Prossima settimana sarà per suo piccolo ma grande cantante un tour de force: decidere il videoclip per il singolo, i due concerti, di cui uno a Milano, senza dimenticarsi poi anche delle varie interviste e degli eventi promozionali per il disco.
I suoi genitori gli dicono qualcosa staccandosi dall'abbraccio e Luigi ride incredulo. Probabilmente gli staranno spiegando il piano che lei aveva messo in atto. Li aveva contattati prima di pranzo, offrendogli un biglietto del treno per raggiungere Roma, avendo cura di prenotare loro anche una camera nello stesso hotel di Luigi. Aveva pensato allungo a come farli incontrare, per poi optare per una sorpresa. Non era stato facile prenotare in quella trattoria ma serviva un posto alla mano, con ottimo cibo e tutto sommato discreto, dove gli Strangis potessero passare una serata tranquilla insieme, lontana dai riflettori. Ed ora eccoli la. Mentre il cellulare suona ancora a vuoto, li guarda dalla vetrata, stretti in un abbraccio, tutti con gli occhi lucidi. Le si stringe il cuore nel petto. La famiglia. Quella che lei ha distrutto. "Non risponde" pensa amareggiata ma poco prima di desistere sente la sua voce, assonnata e per certi versi infastidita, dall'altro capo del telefono. «Dimmi».
«Ti ho svegliato?» chiede con un filo di voce.
«No, tranquilla. Stavo solo guardando un film sul divano, con gli occhi chiusi». "Tipico" pensa. Suo marito ha il potere di addormentarsi in trenta secondi davanti alla tv, indipendentemente dal genere. Potrebbe essere anche il film più spaventoso o più avvincente del mondo, lui non resisterebbe fino alla fine.
«Com'è andata la giornata?».
«Bene anche se in ufficio mi hanno messo su un nuovo progetto, piuttosto importante. Mi impegnerà molto nelle prossime settimane».
«Complimenti, te lo meriti».
«Ci saranno un po' di ore di straordinario da fare, lascerò i bimbi dai miei un po' più spesso». I genitori di suo marito sono in pensione e per fortuna sono molto presenti, diversamente per loro sarebbe stato un vero problema, considerando che lei non è mai a casa. Lui aveva rinunciato a fare il grande salto, preferendo la vita tranquilla e la famiglia. «Hai un grande potenziale, sfruttalo»gli diceva sempre lei. Ma la risposta era la stessa: «Non ho intenzione di far crescere i nostri figli senza genitori. Almeno io devo essere presente, visto che tu non lo sei».
«Fai quello che devi» risponde semplicemente lei, senza giudicare, d'altronde come potrebbe. È lei quella che non vede i suoi figli da quasi un mese.
«Daniela, cosa succede? Solitamente non mi chiedi nulla, lo fai solo quando hai una brutta notizia da darmi. Quindi sputa il rospo». Sbotta lui con tono rassegnato.
«Non ci sarò per il compleanno di Matteo» confessa con un nodo alla gola.
«Non speravo nel contrario. Lo sapevo già». Il tono del marito non è arrabbiato, trasuda delusione da tutti i pori. «Dovrai dirglielo tu però».
«Domani sera lo farò».
Daniela si sente davvero uno schifo in questo momento. Osserva la famiglia di Luigi riuscirsi attorno al tavolo, scambiarsi sorrisi e parole di affetto. Non ricorda l'ultima volta che è successo lo stesso a lei con suo marito ed i loro figli. «Mi mancate, mi manchi» dice all'improvviso.
«Non penso» ribatte lui.
«È la verità» . Le lacrime cominciamo a scendere timide e rigano le sue guance. «Credimi».
«Allora torna. Torna dalla tua famiglia. Prenditi una pausa».
«Lo sai che non posso».
«Non vuoi, è diverso». Perché non la capisce? Perché non accetta questa parte di lei? Perché non può supportarla come faceva un tempo? Una volta lui per lei c'era sempre e quando decise di intraprendere questa carriera era stato il primo a spronarla... poi, poi le cose sono cambiate. «Daniela, apprezzo che tu voglia provare ma se non fai qualche sacrificio non c'è modo di far funzionare la nostra famiglia. Ai ragazzi manchi molto».
«Posso farti una domanda?».
«Dimmi».
«Quando abbiamo smesso di lottare noi due?». La voce rotta dal pianto, le ginocchia tremanti.
«Non lo so».
Daniela guarda Luigi e la sua famiglia, così uniti che sprizzano amore da tutti i pori e si sente profondamente sbagliata. "Rivoglio indietro tutto questo" pensa disperata.
«Voglio che funzioni» balbetta.
«Possiamo provare ma devi impegnarti. Non basta volerlo». Il tono piatto di suo marito è illeggibile per lei in questo momento. La lontananza ha reso complicato capirsi e comprendersi.
«Lo farò, te lo giuro».



Ciao! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ero un po' indecisa se inserirlo nella storia ma poi ho pensato di farlo. Fatemi sapere!😻
-Eli

IL MIO SBAGLIO SULLE OSSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora