Quando entra nell'ufficio lei è intenta a leggere alcuni documenti, assorta, con i capelli biondi che le coprono il viso. «Hei» si illumina alzando lo sguardo ed incrociando il suo.
«Dobbiamo parlare»ribatte lui risoluto e lei si rabbuia in un attimo, notando dal suo tono e dalla sua espressione che tira una brutta aria.
«Dimmi».
«Un mese fa eravamo in hotel una sera è una ragazza ha suonato alla porta, tu hai aperto».
«Non mi ricordo al momento» mente lei scuotendo la testa, facendo la finta tonta. "Che falsa" pensa Luigi ancora più adirato.
«Si invece ma ad ogni modo ti farò ricordare io. Non volevi dirmi chi era e ora so perché: era Carola» sbotta.
«Carola?» chiede confusa.
«Non fingere di non sapere».
Rose inizia a spostare i documenti sulla scrivania in modo apparentemente senza senso. Sembra a disagio.
«Non sto fingendo. Non so nulla» ribatte guardando il monitor del pc. «Prestami attenzione» esclama indispettito Luigi.
«Cosa vuoi che ti dica? Non sto capendo il senso di questa conversazione sinceramente. Sei visibilmente offeso per qualcosa che io non so e mi stai accusando di una cosa senza senso».
«Non fare la vittima perchè sai benissimo di cosa sto parlando» ribatte.
Lei fa una smorfia e poi riprende immediatamente a concentrarsi sul computer, muovendo il mouse e cliccando alcune lettere sulla tastiera, con fare attento. Luigi sbotta, fa un passo verso la scrivania e con una manata scuote tutto il piano di lavoro. «Ascoltami diamine e si sincera una buona volta!».
«Tu non stai bene, fatti curare» sbotta lei alzandosi e riponendo i documenti in una cartellina nella scansia alle sue spalle.
«No, infatti non sto bene, sono furioso. Tu le hai aperto e l'hai mandata via senza dirmi nulla, nemmeno quando te l'ho chiesto a più riprese».
«Va bene, c'era una ragazza ma non avevo la piu pallida idea di chi fosse, ok? Mi ha detto che aveva sbagliato stanza e io le ho creduto, è così difficile da credere?».
«Onestamente? Si. Tutto quel mistero... me lo sentivo che c'era qualcosa sotto».
«Ti ripeto non sapevo chi fosse».
«Non ti credo» ribatte lui deciso aprendo le braccia, stufo delle sue prese in giro. «Ti credevo diversa Rose, pensavo non fossi questo tipo di persona» esclama e fa per andarsene, schifato dal suo comportamento.
«Aspetta!» esclama lei alle sue spalle, proprio prima che lui stia per aprire la porta.
«Cosa vuoi?».
«Si, sapevo chi fosse, lo ... sapevo perchè conoscevo il tuo percorso ad Amici e ho scelto di non dirtelo. Non pensavo che fosse importante»
«Che non fosse importante? Lascialo scegliere a me cosa lo è e cosa non lo è diamine!» esplode lui su tutte le furie.
Lei è visibilmente scossa, glielo si legge nello sguardo. «E' cosi sbagliato tenere a te ed aver avuto paura di perderti?».
«Non potevi perdermi, perché non mi hai mai avuto» sbotta, intangibile alle sue dichiarazioni.
«Stavamo bene io e te e... e potremmo essere felici Luigi» biascica con la voce rotta dalle lacrime che non tarderanno a scendere dai suoi occhi blu.
«Abbiamo condiviso dei momenti, niente di più. Anzi, se proprio lo vuoi sapere, visto che tu sei stata onesta con me oggi è giusto che lo sia anche io con te. Ogni volta che facevo sesso con te, ogni volta che ti toccavo, per qualche scherzo del destino la mente mi riportava a lei. Carola non se n'è mai andata: è sempre stata qui e qui» ribatte indicando prima il suo petto in corrispondenza del petto e poi la tempia, per alludere la sua testa. Rose, scossa e tremante lo guarda dritto negli occhi, probabilmente incapace di proferire parola. Luigi non è un insensibile, ne tantomeno un mostro e quindi gli dispiace vederla così in questo stato ma non poteva non essere sincero con lei. Probabilmente, preso dalla rabbia, non è riuscito a filtrarla e l'ha ferita di più ma ciò non toglie che tutto quello che è uscito dalla sua bocca sia pura e vera verità. Rose ha sbagliato, non avrebbe mai dovuto mentirgli e privarlo della possibilità di scegliere. Magari non avrebbe richiamato Carola, magari l'avrebbe mandata via lui stesso ma doveva poter decidere. Povera Carola, deve essere stata una pugnalata dritta al petto per lei. «Era distrutta» gli aveva confidato Alex. Luigi al solo pensiero di lei in lacrime per causa sua ha un conato di vomito e vorrebbe sparire dalla faccia della Terra. Scuote la testa rivolto verso Rose: «Basta, me ne vado» dice facendo un passo indietro.
«Ti prego» sussurra lei venendogli incontro e gettandogli le braccia al collo. «Ti prego, perdonami».
«Rose, ascoltami» dice lui scostandola. «Potrei anche perdonarti, ma non cambierebbe nulla».
Lei scoppia definitivamente in un pianto incontenibile e lui è seriamente dispiaciuto nel vederla soffrire in questo modo. «E' meglio così Rose. Non è mai iniziata seriamente tra noi e anche se avessimo continuato io non ero mai al cento per cento li con te».
«Magari con il tempo... Luigi io posso renderti felice, lo so» biascica abbracciandolo nuovamente, tremante. Le lacrime di lei gli bagnano la spalla e lui la lascia fare per un tempo indefinito, senza proferire più parola.
Quando finalmente lei si calma e si stacca per guardarlo dritto negli occhi, lui con una mano le accarezza la guancia teneramente. «Addio Rose» sorride, senza rabbia e senza rancore.
«No...» biascica lei scuotendo la testa.
«Non posso, credimi. Non posso» la interrompe facendo un passo indietro e voltandosi per uscire dalla stanza.
«Tu la ami» dice lei alle sue spalle, seria.
Lui si volta e guardandola dritta negli occhi risponde semplicemente «Si, da morire».
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IL MIO SBAGLIO SULLE OSSA
Fiksi PenggemarE se tutto non fosse così complicato come sembra? "Con fare deciso entra in stanza lasciandolo sull'uscio. «Che fai, hai intenzione di restartene lì a fissarmi allungo?». «Perché, cos'altro vorresti che facessi?» ammicca serio chiudendo la porta ma...