Prologo

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*CLAUDIA'S POV*

"E adesso cosa succederà? Tu credi che riusciremo a restare insieme? Tipo per sempre?" sorrido guardandolo. "Ah, scusa... Tu non credi al <<per sempre>>" mi correggo.

"Sì che ci credo!" viene ad abbracciarmi da dietro.  "Dovresti saperlo ormai!" sussurra prima di baciarmi.

"Lo so, tranquillo... Era solo per sorridere un po' " gli rispondo, guadagnandomi una finta occhiataccia.

"Sei tremenda" sospira.

Rido.

"Però qualcosa di buono ho, dai..." Faccio il labbruccio. Lui mi bacia nuovamente.

"Anche più di qualcosa. Sei meravigliosa, te lo dico sempre"  posa il capo sul mio.

"Anche tu lo sei" gli sorrido, e questa volta il bacio lo do io.

"Ah sì?" sussurra tornando a guardarmi.

"Sì! Sei... Sei perfetto" mi perdo nei suoi occhi mentre gli accarezzo le guance. In risposta mi dà un altro bacio.

"Tu di più" sussurra al mio orecchio.

"No" , sorrido scuotendo il capo. 

Siamo a casa sua. È il secondo giorno che passo qui questa settimana. Sto preparando l'esame di letteratura spagnola, e lui pazientemente mi ascolta il pomeriggio, quando non lavora. 

Al mattino Luca è a scuola, e io continuo a studiare. La sveglia è alle sei in punto. Da lì ci si alza, doccia, colazione e poi le strade si separano, fino più o meno alle diciassette. 

Ci raccontiamo le giornate, mi interroga, mi dà consigli su come studiare, e io lo aiuto suggerendogli le modalità per le verifiche, o per spiegare qualcosa di particolarmente difficile. Le nuove classi sembrano okay, è soddisfatto e si nota che gli piace quello che fa. Non c'è niente di più bello che ascoltarlo parlare (quando è entusiasta poi! È davvero bellissimo).

"A che pensi?" mi guarda mentre si alza per prendere un libro.

"Mh?" porto la mia attenzione su di lui.

Sorride.

"A che cosa stai pensando? Ti vedo tutta concentrata, con aria sognante, persa in chissà quale universo... " addenta una ciliegia. 

Scoppio a ridere arrossendo e abbasso la testa.

"Ma no... A niente" torno a guardarlo negli occhi.

"Devo crederci?" mi guarda scettico.

"Credi a quello che vuoi!" faccio spallucce.

"Ah! Torniamo strafottenti Manni, eh? Molto bene..." fa con tono autoritario, lo stesso che usava l'anno scorso.

Un sospiro leggero esce dalla mia bocca guardandolo. Sto al gioco.

"Sa, Lei provoca..."  

Mi guarda incredulo.

"Io provoco? Io?! Ne sei sicura?" si avvicina sempre più al mio viso.

"Cosa sta facendo adesso, Prof?" replico avvicinandomi a mai volta senza battere ciglio, sperando che non si senta così tanto il battito del mio cuore, che sta minacciando di esplodermi e fuoriuscire dal petto. 

"Continua a studiare" indica i libri, che chiudo come finisce la frase.

"Io non prendo ordini da nessuno" sibilo.

Resta a guardarmi impassibile.

"Come vuoi... Io intanto continuo a lavorare, tu allora... Sii  libera!" mi prende in giro tornando alle sue faccende. Dio se mi fa impazzire!

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